capitolo 6.

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Mi rigiro nel letto per la milionesima volta mentre aspetto la consueta visita di mio padre per trascinarmi fuori dal letto per spedirmi a scuola.

Passano un paio di minuti e il silenzio si impossessa della mia camera. Mi tolgo le coperte di dosso e resto a fissare immobile il soffitto della mia camera.

La porta si apre e sorrido pensando che è mio padre, ma, appena guardo verso la porta, il mio sorriso se ne va così com'è venuto.

«Cosa cazzo ci fai tu qui?» ringhio alzandomi dal letto non ricordandomi che sono in intimo.

Mi squadra da capo a piedi mordendosi il labbro inferiore. «Farai meglio a coprirti perché se non lo fai, non uscirai mai più da questa stanza.»
«Ah si?» domando mettendo le braccia incrociate sotto al mio petto, facendolo alzare di poco.

I suoi occhi scuri vanno a finire sul mio seno per poi incontrare i miei occhi mentre richiude la porta della mia camera.

Vedo i suoi occhi dilatarsi mentre viene verso di me mentre io indietreggio deglutendo.

«Io ti avevo avvisata!» mormora spingendomi sul letto.

Si mette sopra di me e si avvicina al mio volto. Rimango paralizzata al contatto della nostra pelle e alla nostra vicinanza. Troppa vicinanza.

Senza che me ne accorga, le sue labbra sono sulle mie mentre le sue mani sono sui miei fianchi. Rimango rigida mentre metto le mani sul suo petto con l'intenzione di spingerlo via.
Passa la lingua sul mio labbro inferiore per chiedermi l'accesso che io, non so per quale motivo, gli do. Mi mordicchia il labbro inferiore e io gemo nella sua bocca inarcandomi contro di lui, bisognosa di sentirlo.

Mi rilasso facendo salire le mie mani finché non sono nei suoi capelli. Glieli tiro e questa volta è lui a gemere. Pressa il suo bacino contro il mio mentre le sue mani risalgono lungo i fianchi per poi fermarsi ai lati del mio seno.

Il bacio si fa ancora di più famelico e pieno di foga. La sua bocca si sposta sul mio collo che riempie di baci e di morsi.

All'improvviso, la sua maglietta vola dall'altra parte della stanza mentre i suoi baci si spostano verso il mio petto.

Strabuzzo gli occhi imprecando mentalmente. Sto pomiciando con la persona che più odio al mondo, nonché mio nuovo fratellastro.

Staccati! Fermalo! Datti una mossa!

Faccio tutt'altro: mi inarco spingendogli la testa verso i miei seni. Butto la testa all'indietro quando arriva a baciare l'avvallamento tra quest'ultimi.

«Alex sei riuscito a svegliare Crystal?» urla la voce di mio padre salendo le scale.

Alexander si tira su di scatto riprendendosi la maglietta per poi indossarla mentre io mi rimetto sotto le coperte.

La porta della mia camera si apre e lascia intravedere la figura di mio padre con una bandana blu sulla testa.

La guardo con la fronte aggrottata. «Da quando porti la bandana?»

Ignora la mia domanda esclamando. «Alzati da quel letto e aiutami con lo spostare la roba in garage. Ci serve posto»

«Perchè mai?» domando mentre Alexander si sdraia al mio fianco.

«Josh e Kathleen vogliono organizzare una festa di halloween qui e ci serve spazio» risponde facendo spallucce.

Mi butto all'indietro sbuffando. «Non mi interessa per niente. Se vogliono organizzare una festa, la spostano loro la roba.»

«Ci pensi tu?» chiede papà rivolgendosi al deficiente sdraiato al mio fianco.

Annuisce. «Si ci penso io»

Papà mi rivolge un'ultima occhiata truce prima di uscire e chiudere la porta della mia camera. Alexander sospira alzandosi dal letto.

«Forza andiamo!» dice arrivandomi di fronte.

«Io non mi scollo da qui! Anzi, lasciami in pace» affermo chiudendo gli occhi.

«L'hai voluto tu»

Urlo sentendomi sollevata in aria. Sono sulla sua spalla con il culo per l'aria.

«Mettimi giù, stupido pervertito del cazzo» urlacchio dandogli pugni sulle spalle.

Quando arriva in bagno, mi mette giù e apre la doccia. Si gira verso di me sorridendo maliziosamente.

«O vai sotto la doccia con le tue gambe oppure ti spoglierò io e ti ci metterò sotto» esclama guardando il mio corpo. «E lo farei con molto piacere»

«Fallo!» lo sfido appoggiandomi al lavandino.

«Mi stai sfidando, Crystal?»

Faccio una faccia falsamente sorpresa. «L'hai capito finalmente. Chi avrebbe mai detto che anche tu possiedi un cervello!»

Mi squadra per l'ultima volta prima di avvicinarsi a me e sganciarmi il reggiseno. Lo toglie buttandolo sul pavimento mentre io mi copro con le braccia ad occhi spalancati.

Si, lo stavo sfidando a farlo ma non pensavo che l'avrebbe fatto veramente.

Sorride maliziosamente notando il mio petto coperto dalle mie braccia. Si avvicina al mio volto e fa combaciare le nostre labbra per la seconda volta. Cerco di tirarmi indietro ma la sua mano, dietro la mia nuca, me lo impedisce. Si pressa su di me permettendomi di sentire la sua erezione.

Senza che me ne accorga, le mie mutandine sono sul pavimento mentre la sua mano scivola verso quel punto. Mi tolgo via la mano di dosso per poi prendere un asciugamano e coprirmi mentre mi stacco dal bacio.

«Ma sei cretino?» sbotto incazzata nera. «Cosa ti salta in mente?»

«Non negare che non ti è piaciuto.» risponde come se non fosse successo niente. Come se non mi avesse spogliato. «Perchè sappiamo tutte e due che non è cosi»

«Ti odio» dico tra i denti.

«E il sentimento è ricambiato!» dice prima di lasciarmi un bacio a stampo.

Si allontana sghignazzando per poi uscire dal bagno chiudendosi la porta alle spalle. Fisso la parete di fronte a me deglutendo e mordendomi il labbro inferiore.

«Cazzo!» impreco andando verso la porta del bagno.

La chiudo a chiave per poi buttarmi sotto la doccia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 13, 2015 ⏰

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