Fortunatamente, sono riuscita a sgattaiolare in camera mia senza che il rottwelier alias mio padre intralciasse il mio piano di fuga.
Sospiro, chiudendo la porta della mia camera alle mie spalle. Butto la borsa affianco alla porta e mi guardo intorno costatando che mio padre ha messo in ordine la mia camera.
La porta si apre di scatto facendo intravedere la figura di mio padre che mi guarda con le mani sui fianchi. Mi maledico mentalmente per non aver chiuso la porta a chiave.
- Signorinella! - comincia. - Non voglio più vedere la tua camera in quelle condizioni. Qui dentro, deve regnare l'ordine più totale. -
''Si come no! Aspetta e spera! Tra dieci minuti sarà messa molto peggio di come se la ricorda. '' penso mentre papà raccoglie la borsa da terra.
- E questa... - me la sventola in faccia per poi metterla sulla sedia. - Deve essere sulla sedia, no per terra. -
- Oddio papà! Sei un maniaco del ordine. - sbuffo buttandomi sul letto.
- Finiscila di fare la spiritosa e mettiti a studiare. - ordina prima di uscire dalla mia camera.
Dopo un'ora, nella quale non riesco a concentrarmi visto che l'immagine di Alex che mi guardava baciando la troia non vuole uscirmi dalla testa, butto il libro sulla scrivania e mi alzo dal letto andando verso la cabina armadio.
''Dilemma! Cosa cazzo mi metto, stasera?! '' penso guardando tutti i miei vestiti.
Esco da quest'ultima sbuffando e alzando gli occhi al cielo. Mi butto sul letto chiudendo gli occhi. Cado in un sonno profondo.
---
Mi sveglio di soprassalto sentendo ridacchiare qualcuno. La prima cosa che vedo è Josh con un pennarello nero in mano e Kathleen con uno specchio.
- Cosa cazzo ci fate voi due, qui? Nella mia stanza! Luogo proibito per voi! - ringhio mettendomi seduta e riducendo gli occhi a due fessure.
Un giorno, mi metteranno dentro per aver ucciso i miei fratelli, buttandoli dal ponte di Brooklyn.
- Non stavamo facendo niente! - rispondono in coro per poi uscire dalla mia camera.
Alzando gli occhi al cielo prendo il telefono per controllare l'ora.
19:40.
Mi alzo e vado verso la cabina armadio per decidere l'abbigliamento per la cena con la compagna di papà e suo figlio.
Scommetto tutto quello che ho che Alexander sarà il mio nuovo fratellastro. Al solo pensiero, mi viene la pelle d'oca.
Sbuffo rumorosamente guardando tutti i miei vestiti. Prendo un pantaloncino jeans bianco, un paio di calze nere, una maglietta bordeaux a maniche lunghe e l'intimo.
Mi chiudo in bagno, appoggio i vestiti sul ripiano del lavandino e aziono il getto d'acqua. Butto i vestiti, che ho indosso, in un angolo remoto della stanza ed entro pregando che la doccia non mi facesse un altro scherzo come questa mattina.
Mi rilasso sotto il getto d'acqua calda. Dopo una buona mezz'ora, abbandono tristamente la doccia. Mi asciugo e indosso i vestiti.
Asciugo i capelli per poi legarli in una perfetta coda. Trucco i miei occhi azzurri con eyeliner, mascara e ombretto grigio. Metto il lucidalabbra per poi spruzzarmi un pò di profumo.
Esco dal bagno, liberando la nuvola di vapore accomulata nella stanza. Vado verso il comodino e prendo il telefono per controllare l'ora.
Indosso le mie inseparabili vans e prendo il telefono per poi scendere di sotto.
- Oh eccoti! - esclama papà appena entro in salone.
Lo guardo attentamente mentre cerca di mettere a Josh le scarpe. Si divincola e piagnucola.
- Josh Gordon Blackmore! Finiscila di piagnucolare e di dimenarti come un'anguilla in preda all'orticaria. - gli sbraita contro riuscendo a mettergli le scarpe.
Mio padre nella scelta dei secondi nomi fa proprio schifo.
Quale genitore sano di mente darebbe come secondo nome Gordon? È bruttissimo e sono sicura che neanche esista come nome.
E se esiste, qualcuno mi dica chi è che porta questo nome?
Il campanello suona e mio padre entra in uno stato di agitamento e di shock.
- Okay, sono qui! - esclama andando da una parte all'altra della stanza. - Josh, Kathleen questa sera, pretendo il rispetto assoluto. - sposta lo sguardo su di me. - Te lo chiedo in ginocchio: non aprire bocca! -
- Sarò muta come un pesce. Promesso. -
Usciamo dal salone, papà apre la porta e io sorrido vedendolo sulla soia.
- Alexander, ma quale onore! - dico mordendomi il labbro inferiore.
- Perché capitano tutte a me?! - mormora passandosi una mano tra i capelli.
STAI LEGGENDO
You can love the person you hate with all of yourself? ||Cameron Dallas ||
RomanceCrystal Blackmore è una ragazza solare, divertente e bellissima. Ha una migliore amica che le vuole molto bene e sono vicine di casa. La vita di Crystal, nonostante l'assenza della madre, prosegue bene e regolare. Ride, scherza e sorride ma appena i...