111

1.3K 109 1
                                    

Capitolo 111 

Due giorni dopo... 

Era là. Le gambe le tremavano,le mani le tremavano,non riusciva a non fare avanti e indietro guardano ripetutamente l'orario. Sarebbe dovuto arrivare. Le aveva detto di aspettarlo,lui sarebbe arrivato. Federica aveva guardato mille volte il tabellone dove c'erano elencati l'orario di partenza e d'arrivo di ogni aereo. Milano-Roma dalle 16.30 alle 18.00. Quello di Alberico era il volo diretto,un biglietto di solo andata,non c'era il ritorno stavolta.Continuava a guardare la gente,che arrivava. Cercava dappertutto,lui. Era come se sapesse che lui era già là. Si avvicino alla grande vetrina,dove si vedevano gli aeri decollare e arrivare. Guardò l'orario notando che l'aereo di Alberico era in ritardo,si allontanò dalla vetrina per sedersi due minuti. Era nervosa,agitata. Non che fosse passato tanto tempo che non si vedevano,ma entrambi avevano bisogno dell'altro.  18.25. Il tempo passava,e di lui non c'era traccia. Che il suo volo fosse in ritardo? L'aveva preso in giro? L'ansia mi stava consumando. 

Me: Dimmi che hai preso il volo...

Non rispondeva. 

Paura. Ansia. Nervosismo. Agitata al massimo. Arrabbiata. Felicità. Tristezza. Amarezza. Tutte emozioni immischiate,voleva solo abbracciarlo e tenergli la mano,come due settimane fa a Londra. Continuava a masticare la sua gomma,cercando di non farla attaccare all'apparecchio messo nei giorni precedenti. Amava aver messo l'apparecchio ai denti. Non riusciva a mangiare benissimo,per colpa delle stelline attaccate ai denti e per il dolore. 

Me: Grè ho paura,tengo pure l'ansia.

Greta: Che succede tesoro?

Me: ...e se non avesse preso il volo? Mezz'ora di ritardo.

Greta: Può capitare

Me: Ho paura.

Greta: Non devi,starà arrivando. 

Me: Lo spero.

Continuai a parlare con Greta per quei pochi minuti,prima che lei scomparisse per registrare un video.

Stavo camminando,quando non mi accorsi,che andai a sbattere con qualcuno.

-Ehm...scusami non ti ho visto,sai ero tra i miei pensieri,scusami.

Alzai gli occhi e incontrai con lo sguardo,il ragazzo con cui avevo sbattuto.

-Tranquilla,io non stavo guardando,non fa niente. Scusami devo andare fra un po' ci sarà il mio volo.Scusami ancora- si scusò prima di salutare e andare.

Avevo già visto quel ragazzo da qualche parte,era così famigliare. Ma dov'è l'avevo visto?

"Il volo Milano-Roma è appena atterrato,si scusa il ritardo espresso sui nostri clienti."

L'altoparlante finì di parlare. Camminai velocemente verso l'entrata dei passeggeri appena arrivati.Ero ferma,proprio davanti all'entrata. La gente entrava,entrava,entrava. Ma lui? Guardai per un po' le mie bellissime vans nere,quando rialzai lo sguardo,lui stava entrando. Eccolo là,sguardo verso il nulla,con i suoi nuovi e bellissimo occhiali. Era fantastico. Girò la testa,e  mi trovò con lo sguardo sorridendo. Eravamo difronte,ma lontani. Si avvicinò di poco,per poi lasciare le due valigie e aprire le braccia. Mi avvicinai,per poi buttarmi addosso a lui. Le mie gambe cingevano sulla sua vita.

-Ehy,don't cry love

-Sorry

Si avvicino alle mie labbra,ero un bacio lento,entrambi lo cercavamo.

-Ora andiamo via,okay?

-Si

-Mi sei mancata,Dio come mi sei mancata.-tenne ancora le mie gambe al suo bacino. 

Una sensazione fantastica. L'amore di cui avevo bisogno era fatto a persona. Avevo bisogno di lui,ma in questo momento era lui che aveva bisogno di me e non potevo tirarmi indietro,non stavolta.

-Anche tu 





Twitter||Alberico De Giglio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora