III

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« Hai cambiato idea? » Thomas poggiò lo zaino sul letto sfatto. Ancora prima di mettere piede nella sua stanza, aveva afferrato il cellulare e composto il numero di Brenda, la curiosità strisciante che gli annebbiava il cervello.
« Ciao anche a te ». La ragazza all'altro capo del telefono sembrava annoiata.
« Cos'è che ti ha fatto cambiare idea? », insistette Thomas, ignorando il sarcasmo nella voce di Brenda.
« A me tutto bene, grazie per averlo chiesto ».
« Brenda », ringhiò Thomas.
« Scusa », si arrese lei. « Tentavo solo di riportarti alla mente le regole basilari di una buona educazione ».
« Sono stanco e sudato e ho soltanto voglia di fare una cacchio di doccia, non di assistere a un seminario sulla buona educazione. Grazie del pensiero, comunque ».
« Va bene, va bene ». Brenda sospirò. Le ci volle qualche secondo, prima che riprendesse a parlare: « Ci ho riflettuto molto, oggi », disse. « Non capisco perché tu ti stia ostinando a voler scoprire quella domanda. Era un gioco, Thomas, ed eravamo tutti ubriachi. Potrebbe voler dire tutto o niente ».
« Sono curioso ». Lo era davvero. La reazione che Newt aveva avuto quella sera aveva scatenato in Thomas emozioni contrastanti e domande a cui voleva trovare risposta. Brenda aveva ragione: si era trattato di un gioco, un gioco tra ubriachi; ma non erano gli ubriachi a dire sempre la verità?
« Come ti pare. La questione è un'altra: io cosa ci guadagno? »
Thomas si sedette sul bordo del letto, le sopracciglia aggrottate. « Cosa? Vuoi che ti dia dei soldi? »
« Tu prendi le cose troppo alla lettera ». Brenda si lasciò sfuggire una risata incerta, nervosa, ma la sua voce ritornò ferma quando aggiunse: « Mi serve un favore ».
« Spara ».
« Non dovrai farne parola con nessuno ».
« Non ti fidi di me? »
Brenda sospirò. « Fidarsi è bene. Tenersi i cazzi propri per sé è meglio ».
« D'accordo ». Thomas sorrise e roteò gli occhi, rassegnato. « Cosa caspio ti serve? »
« Un appuntamento ».
Thomas tossì. Sembrava che nella sua stanza la temperatura fosse aumentata di colpo: sentiva il corpo, il volto e le orecchie in fiamme. « Brenda », bofonchiò, a disagio, « io non credo che sia il caso di - ».
« Non con te! », si affrettò a precisare lei, stizzita. « Con Minho », disse quasi in un soffio.
« Perché non glielo chiedi e basta? Non ti sei mai fatta tanti problemi, mi pare ».
« Con Minho è diverso. Non che ne sia innamorata o roba del genere, ma è così sicuro di sé. Non vorrei fomentare il suo ego e finire come una delle tante ragazzine che fanno il tifo per lui alle gare di atletica ».
« Tu fai il tifo per lui alle gare di atletica », precisò Thomas e, prima che lei potesse protestare, continuò: « E in ogni caso, cosa posso farci io se lui non ti chiede di uscire? »
« Lo hai sentito, alla festa! Quando ho risposto alla domanda di Teresa lui non sembrava infastidito, no? Quindi magari non mi chiede di uscire perché mi vede come un'amica o che so io. Fagli cambiare idea ».
« Chi caspio sei tu? Che fine ha fatto la vera Brenda? », la prese in giro Thomas. « Era solo un gioco tra ubriachi, no? Non significa assolutamente niente », le fece il verso lui con un ghigno sul volto.
« Molto divertente. Vuoi il mio aiuto o no? »
« Sento che me ne pentirò ».
« Meglio un rimorso che un rimpianto, Thomas ».
Il ragazzo roteò gli occhi e scosse la testa. « Parlerò a Minho. Sonderò questo caspio di terreno, ma non aspettarti niente, okay? »
« Se quel coglione ci mette troppo ci penso io a ricordargli della sua eterosessualità ».
Thomas rise, passandosi una mano tra i capelli scuri. « Allora, la domanda? »
« Un semplice quesito a sfondo sessuale », gli rispose Brenda con nonchalance. Thomas trattenne il fiato. « Vuoi che scenda nei dettagli? », chiese lei.
Thomas non aveva mai dubitato della natura di quella domanda: si trattava di Brenda e Brenda non aveva peli sulla lingua, perfino da sobria, ma era stata la reazione di Newt a dissipare ogni dubbio: il rossore sulle sue guance, l'imbarazzo che si faceva strada sul suo viso. Non era riuscito a guardarlo negli occhi, dopo la sua risposta; Newt aveva fatto di tutto per evitare il suo sguardo.
« Voglio i dettagli ». Nel momento in cui pronunciò quelle tre parole, Thomas si pentì di averlo fatto. Ascoltare qualunque cosa Brenda avesse da dire significava abbandonare le sue certezze su Newt e la loro amicizia. Thomas non era sicuro che ne valesse la pena.
« Era più facile formularla con l'alcol in circolo », borbottò la ragazza all'altro capo del cellulare. « Gli ho chiesto di dirmi il nome della persona che avrebbe voluto vedere ricoperta di panna montata. Be'... solo di panna montata ».
Thomas tacque.
« Panna montata da leccare ».
Thomas strinse più forte il cellulare tra le dita.
« Fino a far gridare a quella persona il suo nome ».
Thomas sentì i suoi organi interni liquefarsi. Non era sicuro di ricordare come articolare una frase di senso compiuto.
« Sei morto? »
« Quasi », riuscì a rispondere.
Brenda rise. « Non ci starai mica pensando adesso, eh, Thomas? L'idea ti stuzzica? »
« Cosa?! » La voce di Thomas era più acuta di quanto lui avrebbe voluto. Si schiarì la gola, tentando di dissimulare il disagio. « Non do un gran peso alla faccenda », mentì. « Ero solo curioso, nient'altro ».
« La curiosità uccide », mormorò Brenda. Thomas non sapeva dire come facesse a saperlo, ma era sicuro che stesse sorridendo.
Brenda aggiunse qualcos'altro, prima di salutarlo.
« Hai proprio ragione », le rispose Thomas in tono poco convinto. Non le stava prestando attenzione. Non prestava attenzione a nulla, se non all'immagine che aveva preso ad aleggiargli davanti agli occhi, così nitida, quasi tangibile: Newt, la schiena inarcata e gli occhi chiusi, gridava il suo nome, vestito di sola morbida schiuma bianca.

Paranoia - NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora