dear Ariel | bonus chapter

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Cara Ariel,
sono qui, alla tua tomba. È l'ultima volta che la vedo, il mio corpo non resiste più.
Ho 93 anni ed una lunga storia da raccontare ma nessuno è disposto ad ascoltarla perciò ho deciso di raccontarla a te, a te che ci sei sempre stata.
Quando sei morta non riuscivo a trovare un senso alla mia vita; avrei preferito che quell'auto investisse me e non te, non volevo stringerti la mano per poi vederti andare via, per sentire i medici dire "Ora del decesso: 9.34" perché sì, io ricordo l'ora della tua morte, lì ho perso tutto ciò che mi era rimasto.
Per anni non ho frequentato l'università. Il mio psicologo disse che ero depresso per la perdita. Tre anni passati a letto, a guardare ogni santissimo giorno l'album di fotografie che volevamo riempire ma che, alla fine, ho riempito solo io. Tua madre mi diede delle foto tue ed eri eterea, una creatura divina. Forse per questo Dio ti ha rivoluto con sé.
Dopodiché mi sono scorciato le maniche e mi sono alzato dal letto; non riuscivo a camminare, fu terribile cadere sulle mattonelle gelide in pieno dicembre, ad esattamente tre anni dalla tua morte. 17 Dicembre, ricordi?
Io non penso riuscirò mai a dimenticarlo.
Dopo un po' ho trovato la forza per iscrivermi all'università nonostante studiare non mi piacesse un granché. Ricordi quando mi dicesti di voler diventare veterinaria perchè volevi curare chi ci legava con Dio? Chi era puro ed indifeso?
Laurea in veterinaria. Massimo dei voti. Ho cercato di non deluderti, davvero.
Io so che tu non mi hai abbandonato davvero però il mio cuore si è sempre sentito solo, capisci?
Avevo perso tutto ciò che amavo: te, Nathan ed anche mia madre sai?
È morta anche lei, circa sei anni dopo di te. Arresto cardiaco.
È successo tutto troppo velocemente per una persona così debole.
Mi sono sposato, lo sai?
Tyra, te la ricordi?
Credo sia l'unica donna che abbia mai amato dopo di te, forse perché mi ricordava te nonostante non vi somigliaste per nulla, tranne per gli occhi che tu non hai voluto aprire.
Abbiamo avuto 3 figli, siamo stati felici. Abbiamo vissuto insieme fino a due anni fa. Abbiamo avuto una vita lunga e prosperosa Ariel. Lei ha fatto il giudice in un tribunale per minori ed era bravissima, sapeva davvero fare il suo lavoro e prendere la scelta giusta.
I miei figli si chiamano Ariel, Nathan e Monica. Già, come te, Nathan e mia madre.
Ariel è la più grande e tu non puoi immaginare quanto ti somigli nonostante ora abbia quasi sessant'anni. Aveva lunghi capelli castani e gli occhi azzurri come la madre. Ora i suoi capelli sono bianchi, però li tinge. È sempre la mia bambina, sempre. Altruista, volenterosa, testarda... È la tua copia. Sarà forse per il nome?
Monica è la seconda. Ha cinquantasette anni ed è sempre stata come me. Credo mi odi, è da anni che non ci vediamo. Lei non sa di somigliarmi, ecco perché forse non andava molto d'accordo con me.
E poi c'è Nathan, cinquantatreenne ancora in carriera. È uno scrittore, sai?
Un suo libro è diventato un best seller e buona parte del guadagno li ha dati in beneficenza. È grande, davvero. Lo amo tanto.
Come va a te lassù invece?
Spero che in qualche modo tu abbia provato il piacere della maternità. Stavamo insieme da due mesi quando mi dicesti di essere incinta. Eravamo al settimo cielo, ricordi?
Anche se eravamo spaventati e non volevamo dirlo ai nostri genitori. Volevamo scappare, andare via insieme. Stavi andando a fare un'ecografia quando ti hanno investita. Io ti ringrazio per aver lottato sia per te stessa che per il nostro bambino. È anche colpa mia se non ce l'hai fatta, non dovevo lasciarti andare da sola, dovevo accompagnarti. Mi sento così in colpa per non averlo fatto, lo sai?
Tu sei morta, ed anche Angelica/Lawrence... Ed io invece sono qui, quando sarei l'ultimo a meritarlo.
Tu meritavi una vita bellissima, non io.
Ricordi la lista di cose che volevi fare che scrivesti quando avevi sette anni?
Tua madre l'ha data a me dopo la tua morte ed ho fatto tutto, davvero tutto.
Ho adottato un cane dal canile, ho donato diecimila dollari all'ospedale pediatrico, sono andato a Los Angeles ed ho surfato... Mi immagini a surfare?
È stato assurdo ma magnifico, davvero.
È l'ora di andare, lo sento. Ora tornerò nell'ospizio da cui sono scappato (non ho idea di come abbia fatto) e mi rimetteranno le flebo.
Ariel, manca così poco...

Ciao amore mio, sto arrivando.

Piangiamo insieme💓
Ecco perché non avevo ancora messo "storia completata".
Spero che questo bonus vi sia piaciuto.
Ah se non fosse per il bambino (cit.)
E niente, grazie mille ancora per tutto.
Pubblicizzo The Boss, la mia nuova storia. È diversa da questa e sarà più simpatica, una risata di tanto in tanto ci vuole. Quindi, se tutto sommato non vi faccio schifo come scrittrice, andate a dare un'occhiata hahah
Con affetto,
ClaviaButera x

Dear Neighbour - lrhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora