Capitolo 3 - Riflessi del passato

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Harry

Arrivai sotto casa di Niall verso le 20.30, in netto anticipo perché non volevo rimanere molto a casa da solo. Dopo l'episodio del pianoforte, era come se sentissi strane energie in casa, ma ero anche convinto che molto facesse la mia suggestione. C'è da dire che spesso, da quando ero andato ad abitare lì, mi sembrava di avvertire come una presenza, qualcosa che aleggiava di assolutamente innocuo e protettivo, costantemente accanto a me. Ma sentire risuonare il pianoforte in tutte le stanze e realizzare di essere solo in casa, non era nulla di rassicurante.

Ad ogni modo, quella sera, chiuso in macchina ad aspettare Niall, cominciai a farmi dei viaggi mentali assurdi e profondi, interrogandomi sul senso della vita, sull'esistenza degli angeli custodi, degli spiriti e tutta quella roba lì.

Con lo sguardo perso nel vuoto e pensieroso, quasi mi prese un colpo quando il biondo aprì di colpo la portiera della mia vecchia Land Rover blu, e tutto euforico entrò in macchina.

"Harry, amico!" urlò.

"Oh cazzo Niall.. Che colpo.." mi portai una mano sul petto, come a reggermi il cuore.

L'altro se la rise di gusto, come suo solito, e poi ci abbracciammo dandoci sonore pacche sulle spalle.

"Non mi dire che eri sovrappensiero. Già che pensi, mi sembra strano.." sorrise beffardo.

"Ah. Ah. Che simpaticone." Misi in moto. "Invece, al contrario di quanto tu possa pensare, stavo facendo dei ragionamenti profondi.."

Mentre guidavo verso casa di Liam sotto indicazioni di Niall, aprii il discorso con lui, dopo alcune chiacchiere di circostanza, visto che non ci vedevamo da un po'; avevo bisogno di raccontare a qualcuno dell'episodio del pianoforte.. Anche solo per sentirmi rassicurare e poter tornare poi a casa un po' più tranquillo.

"Comunque Niall, volevo chiederti.. Tu credi che esistano i fantasmi?" gli chiesi senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Era già molto buio, ma le luci dei lampioni e delle auto intorno a noi illuminavano il panorama della nostra bella cittadina, quella da cui, da poco, mi ero allontanato per lavoro.

Niall mi fissò e aggrottò le sopracciglia, ridacchiando. "Parli sul serio?"

"Si Niall, dico seriamente."

L'irlandese si sistemò sul sedile. "Ok, allora.. Ehm.. Beh, si. Cioè credo proprio di si. Io non ne ho mai visto uno ma.. Una volta James, te lo ricordi quel mio amico di Nashville? Mi ha raccontato di aver visto chiaramente la figura di una donna, vestita di bianco, vicino al bosco di casa sua. Si aggirava tra gli alberi e all'improvviso.. puf ! E' sparita nel nulla. Ah, ma non farmici pensare.. Insomma, io ci credo eccome a queste cose!" fece una piccola pausa poi mi guardò. "Ma scusa, perché questa domanda stasera?" sorrise appena.

Feci spallucce. "Beh, mi è successa una cosa strana oggi pomeriggio.."

"Harry non mi fare cagare in mano a quest'ora, lo sai che sono facilmente impressionabile." Si era fatto tutto serio.

Mi fece ridere. Effettivamente era vero, Niall era sempre stato un fifone esagerato. Ci conoscevamo da quando eravamo piccoli, e spesso mi ero divertito a fargli degli scherzi innocenti con altri nostri amici. Al contrario di me, il tenero Niall con gli anni non era cambiato quasi per niente, nemmeno fisicamente.

"No, nulla di così spaventoso! Solo che.. Beh, sono rientrato prima oggi a casa e.. Qualcuno o.. qualcosa, stava suonando il pianoforte che ho in camera mia." Mi voltai a guardarlo. Aveva gli occhi sbarrati.

"Mi prendi per il culo."

Sorrisi appena, cercando di non lasciarmi scappare una risata, per risultare credibile ai suoi occhi. "No no, te lo giuro! Sono sicuro al 100% di aver sentito distintamente la musica del pianoforte, che però poi ha smesso di suonare quando stavo salendo i gradini della scala. E, ti dirò, mi sembra anche di avvertire un qualche tipo di presenza in quella casa.."

SUONA ANCORA PER ME ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora