||capitolo 3

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La prima luce dell'alba andò ad infilarsi nelle imposte socchiuse per poi proiettarsi sul volto della ragazza.

Angeline aprì gli occhi, per poi alzarsi di colpo, spaventata.
Si guardó attorno.

Non era la sua camera.
Si trovava in un letto matrimoniale leggermente curvo, con un mucchio di morbidi cuscini.

La stanza era bianca, ma la luce del sole la rendeva quasi rosa, dandole un effetto confortevole.

Tastó le lenzuola e si accorse che erano calde.
calde? Qualcuno doveva aver dormito con lei.

Non ricordava assolutamente nulla del giorno prima.
E se avesse fatto qualche cazzata? Se avesse bevuto? Se avessero...
No.
Angeline ritrasse lo sguardo disgustata.

Sentí dei passi in corridoio.
Si rimise sotto le coperte fingendo di dormire.

La porta si aprì di scatto e il ragazzo entró nella stanza.

Angeline lo sentì posare delle borse di carta a terra, deducendolo dallo sfrigolio metallico che producevano.

Lorenzo salì a carponi sul letto, avvicinandosi alla ragazza.

Angeline iniziava a sudare freddo.

Quando sentì il fiato caldo del ragazzo sul collo ingiottí la saliva.

Con una mossa fulminea lo prese per le spalle e lo ribaltó, sedendosi su di lui.

"Dove sono. "
Era una domanda, ma Angeline si sorprese a sentirlo suonare incredibilmente indifferente.

Lorenzo si sporse sussurandole
"Non avrai alcuna risposta, se continui a stringere"

Angeline allentó la presa, abbassando la guardia.

Approfittandone, Lorenzo ripristinó le cose, tornando sopra di lei e bloccandole i polsi.

"Mollami coglione" Sputó velenosa Angeline

"Woah pianino con le parole"
Disse lui divertito
"Scendi.Da.me. "
Angeline sacandí bene le parole, fulminandolo con lo sguardo

Lorenzo si sporse per arrivare al suo orecchio, per poi iniziare a moderle il lobo, scendendo lungo il collo, ripetendo lo stesso lento lacerante e dolce movimento.

Angeline si liberó le mani dalla forte stretta di Lorenzo, attorcigliandogli le mani nei piccoli ricci castani.

"Levati "
Angeline avrebbe voluto sembrare minacciosa, ma a Lorenzo suonó come un implorazione.

"Ti-ti prego"
Lorenzo staccò le labbra dalla ragazza.

Copiose lacrime le tagliavano il volto.

Non capiva. Prima la baciava nella foresta, nonostante lei avesse tentato di ucciderlo. Poi la lasciava indietro andandosene con quella troia di Alessia. Poi in palestra la respingeva, per poi salvarla e portarla in un posto magico e dormirci assieme.
In realtà non lo sapeva nemmeno lei cosa voleva.
Lo desiderava, e molto.
Lo odiava, e molto.
Le piaceva, ma allo stesso tempo la ripugnava.

Lorenzo la giró lentamente, appoggiandola sul suo fianco e cingendole il basso ventre con le mani.

"Lasciami"
Aveva la voce spezzata dal pianto.

"Per favore"
La pelle bruciava sotto il tocco del ragazzo.

Lorenzo scese dal letto

"Sei a casa mia"

"Cosa? "

"Ti ho risposto "

"Ah "

"ASPETTA COSA? "
Angeline saltó giù dal letto, ma sentì una fitta fortissima allo stomaco.

"Ehi stai bene? "
Lorenzo la prese delicatamente e la posò sul letto.

Si sedette al suo fianco e provò ad alzarle la maglietta.

"Che stai facendo?! "
Angeline assestó un sonoro schiaffo al ragazzo.

Si guardarono un attimo
Lorenzo sospirò

"Allora cara Angeline, sei ferita, mi fai vedere o vuoi morire dissanguata? "

Lorenzo esagerava, s'intende, ma Angeline percepì un rivolo di sangue che sgorgava dalla ferita aperta e andava a macchiarle la maglietta di un colore scarlatto.

Sul suo viso comparve una smorfia di dolore mentre mollava i lembi della maglietta.

Lorenzo alzó lentamente la stoffa facendo attenzione a non tirare sul sangue che si era seccato.

Angeline sentì il sangue riaffioriarle sulle gote quando il ragazzo portò la maglietta a pochi centimetri dal suo reggiseno.

Lorenzo non parve farci caso, mentre tirava fuori del cotone e del disinfettante da una delle buste.

Bagnó il batuffolo e lo posò piano sulla ferita.

"Brucerá un po" sussurró.

Angeline fu costretta a tenersi al cuscino per trattenersi dal scaraventarlo giù dal letto e successivamente dal palazzo.

Lorenzo buttò via il cotone e prese una garza da un altra busta.

Era andato a prendere tutta quella roba per lei?

Iniziò a fasciarle il fianco, mentre la ragazza piano si calmava.

Quando ebbe finito, per darle fastidio (e forse per divertirsi un po), le sampó un bacio sulla garza, molto vicino all'elastico dei pantaloni.

Angeline lo scalció via.

"Hai finito? Bene graziepregociao"

Angeline fece per alzarsi, ma Lorenzo la prese saldamente per i fianchi

"Tu non vai da nessuna parte"

Solo ora Angeline si accorse di non avere addosso i propri vestiti.

"Dove.... mi.. mi hai cambiata tu?"
La sua voce era tremolante

"Si. "
Angeline sentì le guance avvampare.

Sul viso di Lorenzo apparve un ghignetto compiaciuto.

Angeline divenne rossa di rabbia.
"Guarda che sei stata molto disponibile mentre ti cambiavo."

Angeline si immaginó priva di sensi, con solo l'intimo addosso e Lorenzo che la spogliava.

"Non provare a toccarmi mai più."

"Non posso prometterti nulla" disse lui rilassato, stravaccandosi sul letto.

Qualche secondo dopo una sedia stava volando giù dal balcone rompendo un vetro.

Lorenzo si alzò di scatto
"MA CHE CAZZO FAI? "

"anche la sedia è stata molto disponibile mentre la lanciavo "

Lorenzo la guardó un attimo.
Poi scoppiò a ridere.

"Okay hai vinto. "
"Era ovvio

l silenzio la cullava, e presto si addormentó tra le braccia di Morfeo.

"Angeline.. " Lorenzo si accorse che dormiva

"Scusa... "

Killer||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora