||capitolo 7

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Angeline si risvegliò da quel suo strano stato di estasi solo quando il suono acuto della campanella arrivò alle sue orecchie.

Si alzò e raccolse con cura le sue cose, infilandole nello zaino blu.

Uscì con calma dalla classe. Non aveva impegni per quel pomeriggio, ad eccezione del karaoke con Lorenzo.

Camminó lentamente per le vie trafficate della sua città, respirando l'aria fredda e il nevischio di novembre

Arrivò nel vialetto di casa sua e estrasse le chiavi dalla tasca.

Ci volle qualche colpetto per far smuovere la ruggine della vecchia porta.

Entrò e salí velocemente le scale, per non farsi vedere da suo fratello, ma senza molto successo

"Angeline"

Una voce roca arrivò dalla cucina.

"Michael se devi insultarmi non è il momento giusto"

"E chi insulta " disse alzando le mani, come per provare la sua innocenza

Angeline incroció le braccia è portò il peso sulla gamba sinistra, dondolandosi

"E allora che vuoi? "

"Beh, niente... Era per parlare"

Angeline si accorse troppo tardi di essere stata molto brusca.

"Beh.. io.. scusa.. è che.. sai non mi parli da anni ormai.. "

Disse lei, evidentemente imbarazzata.

"Hai impegni per questo pomeriggio? "

"Beh, fino alle otto sono libera.. "

"Fatta. " disse Michael con un sorriso.

"F-fatta? "

"Certo. Ho comprato come minimo 60 pacchetti di patatine, abbiamo un divano, un televisore e tutti i film più stupidi al mondo. "

"Tipo? "

"Ah non so... quelle schifezze che piacciono alle bimbeminkia..
Harry qualcosa, I divergenti e roba varia , quelli strani con i tatuaggi neri sul collo.. "

Angeline lo incenerí con lo sguardo

"SCHIFEZZE?? Se ti prendo.. "

"Uh che paura! " le fece il verso il fratello

"Ah e, dimenticavo, c'è anche uno stupido film sui... vampiri. "

Disse Michael con un sorriso malizioso.

Angeline ricambió lo sguardo.

"Mi dai della vampira, fratello-mostro? "

Chiese lei passandosi la lingua tra i denti

"Mi dai del mostro, sorella-vampira? "

"Tanto il telecomando cel'ho io! " ribattè Angeline.

"Ma cos.."Michael si accorse solo in quel momento che non era più in mano sua, ma tra le dita della sorella.

"Sei più veloce di quanto mi ricordassi... "sussurró

Iniziarono a rincorrersi, salivano così velocemente le scale, scendevano, nessuno dei due vedeva l'altro.

La 'lotta' finí con Michael che aveva il telecomando in mano, ma lo alzava troppo in alto perché Angeline riuscisse ad afferrarlo.

Lei mise il broncio

"Non sei mai stata capace di saltare" soffió lui.

"Okay, guardiamo sto benedetto film o no? "

"Okay, guardiamo sto benedetto film o no? "

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"Oh cavoli, com'è tardi! "

Angeline scattò in piedi, interrompendo la lotta di patatine.

"Ah, dove vai di bello?"

"Lorenzo mi ha invitata ad un karaoke. "

"Esci con quello sfigato?"

"Non è uno sfigato, è un mio grande... amico. "

Disse salendo le scale.

'Ed è anche tremendamente carino'

Pensò.

Entrò in camera.

"Cazzo... e ora cosa mi metto? "

Non aveva amiche, non al punto di chiamarne una per parlare di pizzi e farfalline.

Si mise a rovistare nell'armadio, ma non aveva nulla di adatto a quella situazione.

Però le venne un idea.
Aprí piano la porta e in punta di piedi raggiunse la camera dei suoi genitori.

Un incredibile odore di muffa e chiuso la avvolse.
Erano anni che qualcuno non apriva le finestre a quella stanza, e sicuramente nessuno si era preso la briga di pulire.

Aprì il vecchio armadio cigolante di sua madre.

Sgranó gli occhi. Al suo interno era pieno di vestiti che corti sarebbe stato un termine poco appropriato, oltre all'enorme quantità di bustine trasparenti sparse sul fondo.

Ma Angeline trovò quello che stava cercando. Un vestito a due pezzi, abbastanza corto, blu oltremare.

Se lo provò. Le stava a pennello.
Legó i capelli in una mezza coda e mise un po'di eyeliner. Giusto per non passare per la solita sfigata pigra che non ha voglia di truccarsi e infilò un paio di scarpe col tacco.

Scese le scale prendendo una borsa dall'attaccapanni e ci buttò dentro telefono, chiavi e il portafoglio.

"Woah.. " esclamò Michael

"Non è di mamma quello? "

"Si, come sto? " Disse facendo una giravolta.

"Io non conosco quello sfigato, ma sicuramente gli prenderà un orgasmo appena ti vedrà "

Disse scoppiando a ridere.

Lei gli fece la linguaccia. Erano le otto meno due minuti.

Afferrò un giubbotto in pelle e uscì di casa.

Killer||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora