Capitolo 2 : ROBIN

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Le mie valigie  erano tutte pronte per la partenza, nel mio nuovo college non conoscevo nessuno. Finiti i preparatvi mi sedetti sul mio letto e pensai
" questa casa dopotutto  mi...mancherà... penso", forse la casa ma non la famiglia mi diceva il mio subconscio.
Sentì dei passi sulle scale e poi lo girarsi della maniglia della mia porta e poi mio padre: era sulla soglia della porta e accanto  a lui mia madre mi disse:
" su Robin non vorrai perdere l'aereo"
"No cara mamma non lo voglio perdere" così scesi le scale e presi  la mia bicicletta e  mi avviai verso l'aeroporto; il viaggio fu duro e stancante anche perchè da casa mia all' aeroporto  vi sono ben 15_20 isolati. Arrivata al college mi fu assegnata la camera 72B,entrando mi ritrovai davanti una ragazza mora con due occhi grigi e un computer  fermo davanti a lei; dopo poco tempo  le chiesi:
" è la 72B"
"Si...
"Ok che guardi" a quel punto mi buttai sul suo letto e lei abbastanza spaventata o stranità ( non si capiva molto bene) indietreggiò andando a finire contro il muro
" ei tranquilla  non sono mica pazza
Lo so è solo che... non mi aspettavo  che  saltassi così sul mio letto..."
"Ok ! Meglio tornare alla domanda  di prima, che  guardi? "
" nulla cioè si in realtà  un film ma non l'ho seguito!"
"Ok fantastico" vidi la ragazza alzarsi dal letto prendere una borsetta a tracolla viola, delle scarpe nere da ginnastica e una felpa nera poi avviarsi alla porta:
" ei ei dove vai?"
" a prendere un caffè "
"Ok" probabilmente  quella ragazza ora penserà  la tipa  nuova  neanche  mi conosce e già mi fa domande su cosa faccio, ma io non voglio essere  nauseante  ma neanche rimanere in camera da sola, quindi decido di accompagnarla. Nell' uscire non chiude  a chiave la stanza, così senza pensarci  due volte  le chiedo:
" scusa ma non chiudi"
" no non è ovvio " ovvio? In realtà  no quindi decido di chiudere  io, ma quando mi giro la ragazza non c'è  più, inizio a cercarla per tutta la scuola poi mi viene in mente che se  voleva un caffè  probabilmente  sarà  in caffetteria no? Andaì lì e vidi una ragazza con i capelli  neri molto simile a lei così mi avvicinai  e le dissi:
"Potevi  anche  aspettarmi " la ragazza si girò e... ops non era Sharron
" scusa ti ho confusa con un altra persona non volevo", mi rimisi a cercare e alla fine la trovai seduta a un tavolo mentre  beveva  il suo caffè.  Inizziammo a parlare del più  e del meno  finché  non arrivò un  ragazzo  castano occhi verdi e con due tatuaggi sul braccio,vidi Sharron  vissarlo così le domandai :
" bello è?
" no no aspetta  non pensare male ... non mi piace" scoppiammo entrambi  a ridere ma a un certo punto entrò chi meno mi sarei aspettata di vedere... mia sorella ! Mi alzaì e andaì da lei:
" che cosa ci fai qua?"
" mamma non te l'ha detto? Mi ha iscritto  qui"
" no non me l'ha detto" mio sorella  ha la mia stessa età  visto che è mia gemella è uguale identica a me occhi mischiati tra il verde  e l'azzurro, capelli biondi insomma uguale a me. Tornaì al tavolo e subito Sharron mi chiese chi era io naturalmente gli dissi la verità:
" ero liberà caspita perchè anche lei  è qui? no non è giusto!
"Ma non capisco cosa ti ha fatto di tanto  male "
" tu non la conosci "
" chi non conosce?" una  voce stridula ( o almeno così penso io) mi arriva dritta nell'orecchio ' ma chi cavolo è?' Penso di saper già la risposta: mia sorella pultroppo è qui e io devo accettarlo basta che non è con me in camera non lo  sopporterei mai! Tornai in camera  con Sharron e iniziammo a parlare fino a mezzogiorno, poi ci incamminiamo  fino ad un ristorante bello e altezzoso:
" ei Robin cosa mi dici di tua sorella?"
" non c'ho voglia di parlarne!"
" va bene ma non puoi continuare a scappare".
Una  volta aver avuto  il pranzo ci avviammo al centro della città  e Sharron  una volta aver notato una libreria ci entrò e usci trent anni dopo!
" era anche ora, ti sei comprata una libreria  intera "
ci  mettemmo tutte e due a ridere e poi ci rimettemmo in cammino. Quando contollammo l'orologio erano  quasi le sette così ci avviammo per tornare al dormitorio, arrivate ci preparammo un piatto  di pasta e una  bistecca. La mattina dopo è lunedì ed è  anche il primo giorno  di  scuola, io sono già svegli da mezz'ora  mentre la mia nuova compagna di stanza  dorme ancora come un ghiro.
"Sharon  Sharon  svegliati" ma non è possibile questa ragazza proprio non ne vuole sapere "SVEGLIA SHARON "
" ma sei matta"
" no non ti svegliavi"
" uff ma io ho sonno"
" be se vuoi saltare il primo giorno di scuola fai pure!"
"andiamo va" ci avviammo verso la scuola e poi verso la nostra classe.

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