CAPITOLO 4- RITORNO A SCUOLA

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Durante la notte mi sentivo male, ero triste ma non sapevo il perché. Da una parte ero felice che avevo lasciato la mia vecchia città e che mio padre trovò lavoro, ma dall'altra parte ero triste perché avevo paura di non fare amicizia e di incontrare altri bulli che mi daranno fastidio. Non sapevo socializzare, ero sempre stato timido e per questo stavo molto tempo nei libri. Mio padre entrò in camera mia per darmi la buonanotte e mi vitte triste. Mi domandò il perché e gli risposi che ero molto ansioso per domani mattina a scuola. Mio padre con le sue solite parole di conforto, mi disse che di certo troverò molti amici e chi lo sa, forse anche una bella ragazza. Poi mio padre si alzò dal mio letto, mi dette il bacio sulla guancia e se ne andò. Non so il perché, ma le sue parole mi hanno dato molta fiducia e speranza. Il sonno stava impossessando pian piano il mio corpo, ero l'ora di dormire.

DRIN!! DRIN!!

Mi svegliai di colpo. Cosa poteva essere? Mi domandai con molta paura. Poi capii che era il suono della sveglia. Di solito io mi sveglio sempre con la voce del gallo e quindi non ero abituato al suono della sveglia e sicuramente sarà stato quello impiastro di mio padre a puntarla. Mi alzai dal letto, Andai in cucina a fare colazione, ma finalmente al posto delle solite uova c'era il latte e i biscotti. Dissi tra me e me:"finalmente una colazione decente". Finii di fare colazione e andaii in bagno. Il bagno era spaziale, ma la cosa che mi sorprese di più fu la doccia ultimo modello che comprendeva l'idromassaggio e potevi mettere anche la musica, insomma è la doccia che tutti i bambini come me vorrebbe. Finii di lavarmi i denti, presi lo zaino e uscii dall'hotel. Ero molto imbarazzato, facevo finta di sapere la strada ma in verità stavo andando per dove mi mandava la strada. Mio padre mi dette la mappa della località in cui noi abitavano, notaii che c'erano tre campi da calcio e di pallavolo, una piazza chiamata Santa Lucia, tre chiesette e le scuole elementari e medie. Non sapevo tanto leggere le mappe, ma una volta che passai da una chiesa, notai che aveva l'orologio. Improvvisamente suonarono le campane. Ciò vuol dire che erano le 8:00!. Mi presi di panico e corsi quasi per tutta la città fino a ché, trovai finalmente la scuola. Non c'era nessuno, ciò significava che erono già entrati. Entrai. Mi dirissi alla segreteria e gli chiesi ulteriori informazioni su quale classe dovevo andare. Una signora della segreteria che si chiamava Laura mi chiese quanti anni avevo, gli risposi con i 13 anni e poi lei mi dirisse verso la 3A. Ero emozionato e un pò ansioso. Entrai. La professoressa si alzò e mi disse che ero in ritardo, però mi giustificai dicendoli che non sapevo la strada e lei mi perdonò. Mi disse di dire a tutti il mio nome. "Certo"gli risposi, il mio nome è Alex. Poi mi disse di accomodarmi. Prima di sedermi, notaii che c'erano più ragazzi che femmine e che tra tutti i posti c'era solo uno libero, vicino ad un ragazzo che già dalla faccia mi sembra un pò simpatico. Mi sedetti  a fianco a lui e le strinsi la mano come segno di amicizia. Mi disse il suo nome, cioè Ned. Inoltre mi disse che vorrebbe fare amicizia con me. Ero felicissimo e accettai la sua proposta. La professoressa era molto brava e gentile con me, ma odiava il ritardo. Alla ricreazione mentre mangiavo, si avvicinarono due bambini insieme a Ned. Lui mi disse che erono brave persone e che volevano subito fare amicizia con me. Si chiamavano Phineas e Ferb, erono fratelli. Feci amicizia con loro e mangiammo fra di noi. Alla fine delle lezioni, uscii con i miei amici. Li dissi che vivevo in una città molto povera e che mi era morta mia madre, loro si rattristirono alle mie parole e mi consolarono. Li dissi che abitavo all'hotel Old Hall ma  loro non ci credevano perché sapevano che quell'hotel era di lusso e quasi nessuno se lo poteva permettere, ma io gli risposi dicendoli che pagava l'agenzia di mio padre. Comunque ci fermammo alla piazza Santa Lucia, quando le nostre strade si lasciarono, cioè dovetti prendere la strada che loro non dovevono percorrere. Arrivi all'hotel. Entrai. Salutai alle persone della reception e prendendo l'ascensore entrai nella mia stanza. Mio padre era in cucina mentre stava cucinando la pasta al sugo. Mi vitte con la faccia felice e mi domandò come passai la giornata a scuola. Li dissi che aveva ragione, ho trovato tre amici di cui due fratelli. Mio padre era felicissimo. Mi disse che era pronto. Allora posai lo zaino in camera mia e dissi tra me e me, "SI MANGIA"!!!

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