Dolci risvegli

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Quella mattina Genn fu il primo a svegliarsi, facendo davvero difficoltà a mettere a fuoco la situazione in cui si trovava con un martellante mal di testa che non migliorava di certo la situazione. Era steso sul pavimento tra le braccia di Giò davanti al divano senza pantaloni coperto da un plaid dalla fantasia di dubbio gusto.
Si sporse appena è vide che dall'altra parte, sempre abbracciato a Giò, c'era Alex senza maglietta. Quella scena poteva significare solo due cose:

-una cosa a tre

-il bieco tentativo di un Giò troppo ubriaco di fare la mammina apprensiva e di mettere a letto i suoi figlioletti

Inutile dire che puntava alla seconda, visto che si ritrovava Giò senza una scarpa che sbavava sul pavimento.
Alla vista dei due ragazzi così sfasciati Genn non poté fare a meno di scoppiare una risata che svegliò Alex, il quale fece molta più fatica del biondo a capire la situazione. Aggrappandosi al divano si mise a sedere, scoprendo ancora di più il suo petto nudo -Genn ringraziò mentalmente Giò per avergli tolto la maglietta la sera prima  e avergli permesso di godere di quella vista a prima mattina- e sussurrando qualcosa di molto simile a un "che diavolo è successo?" ma reso incomprensibile dalla voce impastata dal sonno. Giò aprì gli occhi svegliato da quell'eccessivo trambusto e quando sia lui che Alex misero a fuoco la situazione scoppiarono a ridere col biondo che ancora faceva fatica a respirare.

"Dio Giò, se tutte le feste sono così dobbiamo uscire più spesso insieme"

Disse Alex tra le risate

"Beh modestamente, cosa vi aspettavate?Comunque anche voi non scherzate ragazzini"

"Ei comunque grazie per aver provato a metterci a letto"

Disse Genn sorridendogli dolcemente

"Beh si io vi ho tolto le scarpe e ho preso la coperta, ma il resto l'avevate fatto da soli(😏)"

L'affermazione del pugliese accompagnata dal suo sorrisetto ammiccante fece tingere di un rosso acceso le guance di Genn che improvvisamente ricordò cos'era successo la sera prima.

Si erano avviati verso casa un po prima avvisando Giò. Quel bacio passionale fuori dal locale aveva annebbiato loro i sensi e mentre si incamminavano verso casa di Giò, vicinissima al locale, la loro passione crebbe in maniera esponenziale. Arrivarono alla porta dell'appartamento quasi di corsa, tra un bacio e l'altro riuscirono ad aprire la porta e ad entrare nell'appartamento. Alex prese in braccio Genn sbattendolo contro la porta chiudendola. Lo baciò con foga mentre la stretta delle gambe del più esile alla sua vita aumentava sempre di più. Lentamente si incamminò fino al divano dove scaraventò Genn con violenza buttandosi immediatamente su di lui.
Il biondino non ci mise molto a togliere quella maglietta attillata che poche ore prima come in quel momento gli dava fin troppo fastidio ma in due modi decisamente diversi.

"Perché me la togli?Siamo soli, non c'è motivo di essere gelosi"

"La vista è migliore così"

"Beh in questo caso.."

In un attimo sganciò i pantaloni del biondino e glie li sfilò, facendo poi scorrere le sue mani sulle cosce del ragazzo fino ad arrivare ai glutei e stringerglieli con forza.
Quel gesto..quegli skinny jeans lanciati al suolo..improvvisamente Genn si rese conto di quanto fosse dolce il suo ragazzo, di quanto fosse premuroso, e di quanto lui non meritasse tutto quell'amore. Si irrigidì di colpo e interruppe quel bacio passionale aprendo i suoi grandi occhi azzurri e puntandoli in quelli dell'altro.

"Ti amo da morire"

Alex rimase sconvolto da quell'affermazione. Erano rari i momenti in cui Genn diventava inspiegabilmente dolce senza motivo e nonostante si conoscessero da tempo Alex ne era sempre sorpreso.
In un attimo un sorriso luminoso gli si formò sul volto e diede un dolce bacio al ragazzo. La passione di prima era stata accantonata, per dare spazio a quel momento magico. Si diedero un dolce bacio e si strinsero forte appisolandosi l'uno nelle braccia dell'altro. Quando Giò tornò a casa rimase intenerito dalla scena di Genn e Alex abbracciati più sul divano che sul pavimento e... Beh..il resto è storia..

Si perse nel ricordare quei momenti non accorgendosi che era rimasto imbambolato a fissare il suo ragazzo che lo guardava sorridendo, mentre Giò li guardava come una nonna fiera dei suoi nipotini. Alex ricordava, come poteva dimenticare tanta dolcezza?
Diede un bacio a Genn prima di alzarsi e dirigersi verso la cucina a preparare il caffè. Genn si alzò con un po di problemi trascinandosi a tentoni verso la cucina per poi accasciarsi su una delle sedie in legno e poggiare la testa sul tavolo freddo dove era disteso Giò ancora in preda ai postumi -forse non proprio postumi- della sbronza.
Fecero colazione tutti e tre insieme come una famiglia felice.
Mentre Alex lavava le tazze e le riponeva nel cola piatti Giò si diresse verso il divano addormentandosi in attimo, come un bambino.
Erano appena le 10 e considerando la seratina "tranquilla" e l'ora a cui erano tornati a casa, era fin troppo presto. Gli urban però non avevano affatto sonno. Genn era tutt'altro che stanco ansi, in quel momento delle idee tutt'altro che caste gli ingombravano la mente. Così si avvicinò di soppiatto ad Alex abbracciandolo da dietro e dandogli un dolce bacio sul collo per poi sussurargli

"Ti va di fare una doccia? Potremmo riprendere il discorso che abbiamo interrotto ieri notte"

Alex fece  un sorrisetto malizioso e si girò verso Genn dandogli un bacio a fior di labbra che però venne subito approfondito dall'altro. Iniziarono a baciarsi freneticamente dirigendosi verso il bagno, senza mai interrompere il loro contatto. Si spogliarono ed entrarono di corsa nel box doccia. Alex bloccò Genn contro il muro tenendogli i polsi fermi contro il muro poco sopra la testa. Si baciarono freneticamente come se non lo facessero da una vita. Avevano bisogno di assaggiarsi, di unirsi in qualsiasi modo possibile. Alex fece voltare Genn in modo da poterlo preparare al meglio e in una posizione più agevole . Lasciò uno dei polsi del ragazzo che teneva ancora stretti contro il muro, avvicinando la sua mano al volto dell'amato e posandogli due dita sulla bocca che vennero prontamente succhiate dal ragazzo.
Era un gesto inutile, erano nella doccia, già bagnati ma senza stuzzicare un po il suo ragazzo che divertimento c'era? Estrasse le due dita e lentamente le fece scorrere sulla sua schiena, sentendo il ragazzo fremere sotto il suo tocco, per poi arrivare al suo fondoschiena insinuandogli una mano tra le natiche per poi penetrarlo lentamente con una delle due dita. Dopo averlo fatto abituare insinuò un secondo dito, sentendo il ragazzo gemere rumorosamente. I movimenti di Alex erano guidati da una lentezza insopportabile. Adorava far impazzire il biondino, amava sentirgli dire che era impaziente e che lo voleva.

"Cristo Alex sbrigati!"

La voce così roca e eccitata di Genn annebbiò i pensieri di Alex che in un attimo estrasse la mano e lentamente lo penetrò fino a far aderire completamente il suo petto alla schiena del ragazzo riafferrandogli entrambi i polsi e riportandoli contro il muro. Le spinte man mano si fecero sempre più forti e veloci. I gemiti e i sospiri riempivano il box doccia riecheggiando nelle pareti del bagno. I loro gemiti accompagnati da urla e sospiri sconnessi diventarono quasi impercettibili mentre entrambi si avvicinavano a raggiungere il piacere. Genn urlava il suo nome in continuazione e Alex impazziva ogni volta.

"Alex...sto per"

Non fece in tempo a concludere la frase che entrambi raggiunsero il piacere con un ultimo gemito soffocato da un bacio appassionato. Alex uscì da Genn appoggiandosi a lui sfiancato dall'intensità di quell'orgasmo. Poi finirono di farsi la doccia tra baci e carezze sussurrandosi a vicenda parole dolci.
In quel momento non poterono fare a meno di ringraziare mentalmente Giò per averli salvati, con la consapevolezza che la loro vita non avrebbe potuto far altro che migliorare

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