Gita in spiaggia

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PERDONATE LA LUNGHEZZA ECCESSIVA MA MI SONO LASCIATA PRENDERE

Quella mattina quando gli urban avevano rassicurato Giò che al più presto si sarebbero trovati un lavoro e un'altra sistemazione togliendosi dai piedi, Giò gli aveva riso in faccia.
Evidentemente i due ragazzi non avevano capito che Giò non li avrebbe mai lasciati andare.

"HAHAHAHAH pensate seriamente che vi lascerei andare?Siete adorabili"

"Ma dai Giò davvero non vogliamo darti fastidio"

In risposta ricevettero solo una risata ancora più grande

"Ah.. D'accordo ma contribuiremo con l'affitto, oggi ci andremo a cercare un lavoro, non possiamo vivere sulle tue spalle"

"Ah.. E va bene ma ora chiamiamo un po shorti e vediamo come va lí"

Disse Giò mentre accarezzava le teste dei due ragazzi intenerito da tutta la loro dolcezza. In realtà erano loro quello inteneriti, ansi erano sbalorditi. La generosità di Gesù Sada non aveva eguali. Era assurdo anche solo pensare che esistesse qualcuno di tanto buono. Quella dolcezza faceva venire le lacrime agli occhi ma i due si trattennero. Andarono a sedersi tutti e tre sul divano e Giò si posizionò al centro col pc sulle gambe e Skype già aperto. Il riccioluto rispose immediatamente alla chiamata, sfoderando uno dei suoi sorrisi più luminosi.

"Ciao ragà"

"Ciao baell!"

Risposero i tre in coro.
Quella chiamata era così impegnata di accenti che avrebbero potuto farlo passare per un audio registrato su un barcone di immigrati.

"Mado ragà non potete capire cos è successo qui, un casino"

Disse il riccioluto incupendosi leggermente ma poi tornando subito a sorridere

"Dicci tutto!"

"Sta succedendo un casino con i miei coinquilini. Trattavano Alba una merda e  ieri ho sbroccato e abbiamo litigato di brutto. La situazione è invivibile, non so quanto resisteremo ancora"

"Dio shorti ci dispiace da morire però hai fatto bene a difendere Alba"

Disse Giò parlando per tutti.
Poi Alex prese la parola

"Già, poi noi conosciamo Alba, è troppo buona e la gente se ne approfitta"

"Già, io la amo da morire, non riuscivo veramente a sentire certe cose. Il problema è che ora qui è un casino, se loro se ne vanno non ce la faremo mai a pagare l'affitto."

In quel momento Alba comparse con un sorriso splendido. Quanto adoravano quella ragazza, non avrebbero potuto desiderare di meglio per il loro amico.

"Ciao ragazzi come state?"

La sua voce dolce e squillante li rallegrò ma subito un velo di preoccupazione calò su di loro.

"Noi stiamo benissimo, ma...Tu? Tutto apposto?"

"Certo! Su non preoccupatevi Davide è sempre esagerato! Ma spero solo che risolveremo, altrimenti... saremo costretti ad andarcene da Londra"

Un velo di tristezza invase i due che abbassarono di poco lo sguardo e si presero per mano. Quasi come se si fossero messi d'accordo, si fecero forza, rialzarono lo sguardo insieme e sorrisero.

"Non preoccupatevi per noi, si risolverà tutto nel migliore dei modi. Ora dobbiamo andare, stasera suoniamo in un pub ma ci sentiamo domani"

Alba sorrise e mandò un bacio ai ragazzi

"Vi vogliamo bene"

"Anche noi e buona fortuna per la serata"

La chiamata si concluse con l'immancabile "ciao baell!" urlato da Giò che suscitava sempre tanta ilarità.
Erano rimasti scossi da quella notizia ma Genn e Alex dovettero riprendersi, erano un paio di settimane che occupavano abusivamente casa di Giò, ed era il momento di contribuire alle spese di casa. Si vestirono in fretta e furia e scesero, pronti a raccattare qualsiasi lavoro disponibile.
Non gli andò tanto male. Genn trovò lavoro come cassiere in un supermercato e Alex come commesso in un negozio poco lontano da quello di Genn, se non altro sarebbero stati vicini. Tornarono a casa vittoriosi, finalmente avrebbero potuto dare una mano a Giò è entrando si resero conto che quella ora era casa loro.
Era quasi ora di pranzo e il loro chef  era intento a cucinare una frittata fatta con tutto ciò che aveva trovato in frigo -che si rivelò sorprendentemente buona- e li salutò con un sorriso smagliante.
Subito gli urban si cambiarono e si sedettero a tavola mentre Giò impiattava il suo capolavoro.

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