Il party sfratto-parto

583 27 0
                                    

Il titolo l'ha scelto una mia amica in preda al delirio

Si svegliarono intorpiditi ma felici. Dormire in spiaggia non era comodo ma di sicuro era divertente. Era stata una serata magnifica e l'unica cosa che sentivano mancasse alla loro vita in quel momento era Davide. Si perché shorti faceva parte della loro famiglia e il fatto che gli urban stessero con Giò gli ricordava solo maggiormente quanto pesasse loro la distanza.

Il tempo passava in fretta. Ormai erano due mesi che gli urban vivevano con Giò ed era magnifico. Le cose però non andavano altrettanto bene per Davide e Alba che tra alti e bassi cercavano di mantenere la calma in quell'appartamento, ormai la situazione era al limite ma loro continuavano a sorridere e a illuminare il mondo con la loro gioia, erano fatti per stare insieme. Nel frattempo gli urban e Giò provavano a consolarli e continuavano a vivere la loro quotidianità e a non combinare casini, giusto per non dare altre rogne a shorti.

Quel venerdì mattina iniziò normalmente come tutti gli altri, i ragazzi non potevano immaginare che la loro vita sarebbe stata stravolta quella stessa notte.
Genn e Alex si svegliarono intorno alle 9 -per fortuna i loro turni gli permettevano di alzarsi più tardi- si diedero il bacio del buongiorno e si alzarono. Alex rise rendendosi conto che non aveva la maglietta e che a Genn mancavano i pantaloni. Da quando dormivano nello stesso letto e stavano tutto il giorno a stretto contatto era raro che riuscissero a stare fermi con le mani ed era da giorni che non si svegliavano completamente vestiti. Alex si mise una felpa lasciandola aperta giusto per stuzzicare un po il ragazzo a cui non sfuggì quel gesto e che immediatamente gli divorò il petto con gli occhi. Di tutta risposta Genn gli diede le spalle e si abbassò a prendere i pantaloni per terra assumendo una posizione inequivocabilmente provocante. Sentiva lo sguardo del suo ragazzo e la cosa lo divertiva da morire. Amavano stuzzicarsi a vicenda, prendersi in giro, trovare mille modi diversi per dimostrare il loro amore e per crogiolarsi nella lussuria liberamente. Ora potevano amarsi alla luce del sole, senza paura delle loro famiglie, erano liberi di amarsi. Vivere insieme li aveva avvicinati ancora di più. Si diressero in cucina seguendo il profumo di caffè e trovarono Giò alle prese con la macchinetta del caffè. Lo salutarono e Alex lo aiutò a svuotare la macchinetta per svitarla e permettergli di lavarla mentre porgeva la tazzina di caffè a Genn che nel frattempo stava preparando tre fette di pane con la nutella, ormai avevano la loro routine. Fecero colazione tutti insieme per poi uscire e dirigersi ai loro rispettivi lavori. La mattinata lavorativa si svolse normalmente come tutte le altre. Intorno all'una Alex pronto ad andare in pausa pranzo e a raggiungere il suo ragazzo sentì qualcuno bussare alla vetrina del negozio in cui lavorava: era Genn. Lo aspettava fuori con un sorriso dolce, appena accennato e due panini. Con un sorriso corse a salutarlo con un bacio a fior di labbra.

"Ti prego dimmi che c'è la porchetta"

Disse Alex speranzoso. Genn gli sorrise e disse con finta noncuranza

"Si lo so che sono il ragazzo migliore del mondo"

"Ah ti amo da morire"

Disse Alex sorridente mentre si lanciava sulle sue labbra e baciarlo con passione. In pochi sapevano del suo amore per la porchetta e Genn se ne ricordava sempre. Pranzarono insieme e dopo mezz'ora si salutarono a malincuore e tornarono ai loro rispettivi lavori.
Staccavano tutti e due alle 15 e Giò sarebbe passato a prenderli appena uscito da lavoro con la macchina e scarrozzati a casa. Intorno alle due e mezza il pugliese mandò un messaggio ai due ragazzi che rimandava a prospettive alquanto interessanti sulla loro serata.

Da Giò:ragazzuoli stasera festino a casa, troppo baell!

Lessero il messaggio e sorrisero, c'era proprio bisogno di una seratina alcolica. Quando Giò li venne a prendere, la sua macchina era già piena di alcolici,tanto che Genn fu costretto a sedersi in braccio ad Alex sul sedile posteriore. Non che ai due dispiacesse per carità. La scenetta comica in cui si ritrovarono li fece ridere a crepapelle. Erano stretti in quella vecchia cinquecento circondati da alcolici, al posto del passeggero quattro confezioni di birra fermate dalla cintura di sicurezza.
Arrivarono a casa e scaricarono tutti i litri di alcolici che avevano in macchina e iniziarono a preparare la casa per l'arrivo degli altri, iniziando a spostare il divano e sistemare il tavolo da ping pong. Misero un film per passare il tempo e poi si addormentarono sul divano in previsione della nottata 'selvaggia' che li attendeva. Si svegliarono intorno alle otto e con grande sofferenza dei due napoletani ordinarono un metro di pizza per cenare. Alle dieci sarebbero arivati tutti quindi, con tutta la calma del mondo, mangiarono e andarono a vestirsi. Quando gli invitati arrivarono la festa prese piede in un attimo. I giochi alcolici si susseguivano senza sosta. A un tratto si ritrovarono a guardare il telegiornale delle 3 a bere ogni volta che la giornalista diceva 'praticamente', inutile dire che quello fu il gioco in cui bevvero di più. Tra beer-pong, 'io non ho mai' e body shot, si ritrovarono seduti in cerchio a terra a fare l'immancabile gioco della bottiglia. Genn in quel cerchio non c'entrava niente, ma ancora una volta si divertiva a far ingelosire Alex. Quando arrivò il suo turno, girò la bottiglia che roteò più volte per poi fermarsi in direzione di un ragazzo coi capelli neri. Era carino, ma non era bello quanto il suo Alex, lui era la perfezione in persona. Non ricordava come si chiamasse, Luigi o qualcosa del genere in ogni caso non gli importava, alzò il sedere da terra inginocchiandosi e avvicinandosi per baciare il ragazzo. A pochi centimetri dalle labbra del ragazzo si sentì strattonare per il cappuccio e sorrise immediatamente.

"Cosa pensi di fare?Tu sei solo mio!"

Alex non era arrabbiato, e si rivolse a Genn con un sorrisetto malizioso per poi prenderlo per la felpa e baciarlo con foga facendolo mettere a cavalcioni su di lui che pian piano di stese sul pavimento. Così finirono a limonare animatamente stesi sul pavimento del loro appartamento con tutti gli altri che fischiavano e applaudivano ridendo per il bacio. Giò nel frattempo stava morendo dalle risate, due mesi fa non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi una scena di porno gay nel mezzo del salotto durante un festino. La festa continuò per un'altra oretta e poi man mano i ragazzi se ne andarono e qualcuno rimase a dormire lì. Come da tradizione, Giò, genn e Alex si addormentarono abbracciati sul divano. Alle 4:32 di notte, i tre vennero svegliati dal suono di una chiamata su Skype proveniente dal telefono di Giò. Risposero subito e la scena che si ritrovarono davanti attraverso lo schermo fece venire loro le lacrime agli occhi.
Davide era sconvolto aveva gli occhi rossi e si sentiva Alba che piangeva in lontananza

"Oddio cos'è successo"

"Abbiamo litigato dinuovo e stavolta Alba ha risposto e quel pezzo di merda, stava per mettergli le mani addosso. L'ho difesa e ora se ne sono andati. Non so cosa faremo...è finita....come faremo a tirare avanti"

Le lacrime avevano iniziato a scendere dal suo volto e i ragazzi erano sconvolti. In un attimo si ricomposero, si guardarono quasi come se si leggessero nel pensiero si misero d'accordo e Alex parlò per tutti:

"Ok dà, calmati e respira, stiamo arrivando"

ANGOLO DELLA MARRANA:ok nuovo capitolo e boh mi fa un po schifo ma spero vi piaccia e volevo ringraziare di cuore tutti quelli che leggono la storia, fatemi sapere se vi sta piacendo

HomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora