Happy new year

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Vi avverto, è un capitolo enorme, perdonatemi, spero non vi annoi

Il natale era passato ma l'aria che si respirava era ancora di festa. Capodanno era vicino e avevano già in mente come festeggiarlo. Christian gli aveva messo a disposizione il suo bar dandogli carta bianca. Quella sera avrebbero fatto un bel concerto di mezzanotte, in grande stile e nonostante fosse un semplice concerto in un piccolo bar a Londra loro si sentivano come se gli avessero chiesto di suonare a Time square la notte di capodanno, era un sogno. Poi, ovviamente, avrebbero lasciato al fratello di Christian il bar, sarebbero andati a vedere i fuochi d'artificio e poi tutti a casa a sbronzarsi. I giorni di festa, fino a capodanno li avrebbero passati in maniera tranquilla, a riposarsi e a fare la bella vita, o almeno così speravano.
Christian per quei giorni, aveva temporaneamente passato al fratello la completa gestione del bar al rifugiandosi nella sua seconda dimora: casa baell.

"Amoree daaai voglio vedere il museo delle cere"

Genn quella mattina del 27 dicembre si era svegliato insolitamente presto, la sua voglia di fare il turista si era risvegliata inaspettatamente, anche se con cinque mesi di ritardo. Quindi, ora si ritrovava a prendere a cuscinate Alex nel vano tentativo di convincerlo ad alzarsi. Lo infastidiva da quasi un quarto d'ora e come risposta aveva ricevuto solo dei grugniti e qualche frase sconnessa, la situazione era tragica. Aveva praticamente dichiarato Giò clinicamente morto tra le braccia di Christian che aveva fatto la stessa fine, Davide era steso al contrario con la testa sotto le coperte e nemmeno Alba, la sua compagna di rotture di coglioni, accennava a dare segni di vita. Al biondino venne un lampo di genio e corse a prendere la chitarra. Si esibì con tutto il suo repertorio in un concerto live per i suoi fan evidentemente narcolessici. Dopo quel concerto, bestemmie e cuscinate fioccarono come applausi per acclamare il biondino che era riuscito nella sua apparentemente impossibile impresa di svegliare tutti.

"Visto che c'hai rotto le palle, almeno c'hai preparato la colazione?"

Domandò Davide mentre barcollava verso la cucina.

"Ma neanche morto! Forza sbrigatevi io sono già pronto per uscire!"

Disse Genn lagnandosi e sbattendo i piedi a terra come un bambino.

"Gennà ma camma fà nuj? Sì tu c te mis o trak a cul!"

Alex, nel suo picco massimo di esasperazione, scatenò la sua natura meridionale contro il biondo lasciando gli altri allibiti e , sopratutto nel caso di Christian, anche un po confusi.
Alba scoppiò in una fragorosa risata quando vide la faccia persa dell'inglese

"Guardate Chris, è su un'altro pianeta"

"Guten morgen"

Disse l'inglese stando al gioco e guardandosi intorno stranito. Alex scoppiò a ridere con gli altri.

"Uhh come sei rude quando parli in dialetto"

Disse Genn con tono provocante, sfoggiando un sorrisetto malizioso e guardando negli occhi Alex.

"Smettila di fare l'idiota"

Gli rispose il ragazzo ridendo e lanciandogli l'ennesimo cuscino che il biondo schivò per poi afferrare il ragazzo per un braccio e catturarlo in un bacio passionale.

"Mmh e va bene allora mi vesto"

Disse il bruno rassegnato al termine di quel bacio. Sorrise appena, riempì di baci il viso di Genn che arricciò il naso in modo adorabile e andò a vestirsi.
In fretta e furia, per colpa del biondino, alle dieci erano già fuori dall'appartamento. Non era di certo l'alba, ma per le condizioni pietose in cui si erano ritirati la notte prima, era fin troppo presto.
Il museo delle cere era molto meglio di quando Alex se lo immaginasse e, anche se non lo avrebbe mai ammesso al biondo, doveva ringraziare Genn per averlo costretto a visitarlo visto che probabilmente senza le sue lamentele non sarebbe mai andato. Potrebbe non sembrare un idea emozionante, stanze e stanzoni pieni di effimeri ritratti di persone importanti, impresse nella cera per non essere dimenticate, ma la verità era che in quel luogo si respirava un aria incantata. Quelle statue, quei volti, impressi a caratteri di fuoco nel libro della storia, quel luogo trasudava magia. Gli occhi di Alex vagavano da un angolo all'altro della stanza e la sua gioia fanciullesca era così genuina che coinvolse anche Genn. Il biondo si sentì trasportato nella sua visione così magica di quel luogo, riuscì ad entrare in quel mondo che era tutto di Alex, in cui di tanto in tanto gli era permesso accedere. E dal canto suo Alex era ben felice di farlo entrare, di unire i loro cuori nel suo mondo creandone uno nuovo fatto solo dei loro sorrisi gioiosi e del loro amore.
Alex prese la mano del suo amato e si avvicinò al suo orecchio sussurrandogli un semplice:

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