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«Maybelle..» la ragazza si sentì scuotere e aprì lentamente gli occhi.
Era ancora molto stanca ma la persona accanto a lei sembrava impaziente ed insistente.
Si guardò intorno e rimase un attimo smarrita, non essendo ancora del tutto lucida, ma poi si ricordò tutto e si spense anche il minuscolo sorriso che aveva sulle labbra.
Luke notò il cambiamento di umore che ebbe la ragazza dopo averlo visto e sospirò.
«Siamo arrivati a Londra.» si alzò e la prese per mano, aiutandola a tirarsi su.
Gli lanciò un breve sguardo di ringraziamento ma senza sorridere e prese il giacchetto, precedentemente appoggiato alla parte posteriore del sedile.
Seguì il ragazzo fuori dall'aero e si guardò intorno.
Era tutto uguale a come ricordava.
I cieli grigi, che rappresentavano le prossime piogge, e la gente ricoperta di cappotti caldi e smunti.
Non era una città molto colorata, in certi punti.
Il centro poteva sembrare molto animato, ma la maggior parte erano turisti, non gente del posto.
Per lei, il significato di una città animata erano i cittadini che giravano mano nella mano, oppure a passeggio con i figli ma di gente così ce n'era pochissima.
E a lei non piaceva.
Motivo in più per volersene andare.
Los Angeles era diversa. Cazzo, se lo era.
C'era tanta, tantissima gente che camminava mano nella mano, gente che si appoggiava al muro per baciare il/la compagno/a.
Era tutto molto più vissuto, passionale.
Non che Londra non lo fosse, ma sicuramente meno di Los Angeles.
Un taxi portò Maybelle ed il ragazzo ad un hotel.
Improvvisamente, guardando il biondo parlare con un uomo alla reception, ebbe un'illuminazione.
Luke, ecco come si chiamava. Glielo aveva detto mentre stava per addormentarsi e per quel motivo non riusciva a ricordare.
Dovette ammettere, dentro di se, che quel nome gli donava.
Tutti i Luke che aveva conosciuto nella sua vita erano biondi, con gli occhi chiari e beh si, anche belli.
Fu proprio Luke a distoglierla dai suoi pensieri, passandole ripetutamente la mano davanti agli occhi.
«Iuhu? Ci sei?»
«Si scusa.» si ricompose e lo seguì verso l'ascensore.
Una volta dentro, May cercò di stargli il più lontano possibile ma era uno spazio molto stretto e non le fu facile.
Luke aprì la porta della camera con la chiave elettronica e si guardò intorno prima di appoggiare le valigie per terra.
Maybelle spalancò gli occhi.
«Io non ci dormo con te.» disse risolutamente.
Luke sbuffò.
«Giuro che non ti tocco.» alzò le braccia in segno di resa ma lei scosse ugualmente la testa.
Luke continuò a sbuffare e sospirare, ma spostò i letti, dividendoli in due singoli al posto di uno matrimoniale.
«Contenta adesso?»

[ed eccomi qua col nuovo capitolo aww!
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Y xx]

4.35 am » lrhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora