«Luke, ti sposti un po' più in là? Sto per essere spiaccicata contro il muro.» il biondo non l'ascolto, così lei gli diede una pacca sulla fronte.
Erano già passati cinque giorni dal loro arrivo a Londra ed oramai Luke e Maybelle avevano preso confidenza.
Maybelle era consapevole che Luke fosse un killer ma era così dolce quando voleva.
La faceva sentire come solo suo fratello era riuscito a fare.
Protetta, forse amata.
«May, sei magrissima. Puoi stare tranquillamente attaccata al muro.» Luke mormorò con voce roca dal sonno.
«Dai spostati, ti prego. Sto soffocando.» Maybelle cercò di trovare aria in quel piccolo spazio che aveva a disposizione.
Luke rimase in silenzio per qualche secondo-con gli occhi chiusi-, quando tutto ad un tratto si tirò su bloccando il corpo della ragazza sotto il suo ma senza schiacciarla.
«Non riesci a respirare eh?» soffiò sul collo di Maybelle.
«Ti faccio respirare io adesso.» Luke lo disse così piano che May credette di averlo immaginato.
I loro visi erano vicinissimi, le labbra a due centimetri di distanza.
Era lì lì per baciarsi, contemplando le labbra dell'altro, quando negli occhi di Luke scoccò una scintilla strana che lo face allontanare ed iniziare a muovere le dita sui fianchi di Maybelle, facendola ridere.
Lei, d'altro canto, era ancora scossa per quello che stava per succedere un momento prima e che sarebbe potuto accadere ma iniziò ugualmente a ridere.
Era attirata dal tocco delle mani di Luke sulla sua pelle.
Aveva delle mani enormi, un po' come quelle di Graham, in confronto alle sue, piccoline, ma riusciva ad usarle con estrema delicatezza come se avesse paura di farle del male.
Quando smise, Maybelle era senza fiato. Erano poche le volte in cui aveva riso così tanto, così sinceramente ed adesso quel magnifico sorriso sulle sue labbra non voleva andarsene.
«Quindi, hai voglia di andare a fare colazione?» Luke le sorrise e le spostò i capelli castani dal viso.
«Con molto piacere, Mr...» Maybelle lasciò la frase in sospeso aggrottando le sopracciglia, rendendosi conto di non sapere il suo cognome.
«Luke.» il biondo alzo le spalle, evidentemente non voleva dirgli il suo cognome.
«Mi accontento solo per adesso» Maybelle gli puntò un dito al petto poi si diresse verso il bagno con i vestiti puliti.
Si spogliò di ogni indumento ad entrò nella doccia.
L'albergo riforniva i clienti con shampoo, bagnoschiuma e crema per il colpo quindi ne approfittò.
Si lavò i capelli e quando ebbe finito, avvolse il suo corpo dentro ad un asciugamano bianco che le copriva a malapena quello che non si doveva vedere.
Si guardò intorno nel bagno e vide che c'era un phone attaccato al muro, si avvicinò e si asciugò i capelli prima di guardarsi allo specchio.
Ormai il suo corpo si era asciugato e poté togliere il telo.
Non si definiva così magra come diceva Luke, stava bene.
Scosse la testa e indossò l'intimo.
Dopo s'infilò i jeans scuri e la maglia nera a maniche lunghe che le arrivava poco sopra l'ombelico abbellito dal piercing.
Buttò i suoi vestiti sporchi nella borsa e indossò il cappotto bordeaux e le scarpe bianche.
Luke la guardò un attimo prima di dirigersi in bagno e uscire quindici minuti dopo con dei vestiti diversi e i capelli umidi.
«Andiamo?» lui guardò Maybelle mentre si abbottonava il giubbotto blu.
«No, ti prenderai un malanno se esci così.» si avvicinò a lui e gli tolse l'asciugamano dalle mani, passandoglielo sui capelli.
Dopo le prese per mano e lo portò nel bagno, dove accesse il phone e iniziò ad asciugare i suoi capelli.
Luke era seduto sulla vasca e, per quanto fosse alto, tra di loro c'erano più o meno dieci centimetri.
Il viso di Luke arrivava preciso davanti al seno di Maybelle ma, non volendo metterla in imbarazzo, continuava a guardarla negli occhi.
«Fatto..» mormorò Maybelle, ancora persa negli occhi color ghiaccio di Luke.
Luke si alzò, si mise la borsa grigia di Maybelle in spalla e le prese la mano uscendo dalla camera e chiudendo la porta a chiave.
La ragazza rise e si lasciò trascinare.
Sarebbe stata una giornata interessante.SCUSATE L'IMMENSO RITARDO
Scusatemi, davvero, è che in queste vacanze sono stata sballottolata in giro per l'Italia e quando ho un minuto libero come ora cerco di scrivere i capitoli.
Nell'ultimo periodo mi danno un casino da studiare e non ce la faccio proprio a scrivere molto. Quindi scusatemi se gli aggiornati saranno un po' sballati.
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4.35 am » lrh
Fanfiction«Ogni venerdì alle 4.35 am una ragazza muore. Tra poco è il tuo turno.» Tutti i diritti riservati.© gigihadvid Cover by @hellmcccann