All over again

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Un frastornante rumore di una sveglia mi desta molto bruscamente dai miei sogni, o meglio, dai miei incubi.
Sebbene siano passati due anni da quella notte, ogni volta che chiudo gli occhi mi passano tutte le immagini di quello che accadde, e ogni volta mi vengono i brividi lungo la schiena e una voglia di urlare e piangere assieme.
Ma reprimo tutto ciò.

Anche se volessi dimenticare completamente tutto quel periodo della mia vita non potrei mai, perché mi ha radicalmente cambiata, a tal punto da diventare una parte molto presente di me.

Sgattoiolo di soppiatto nel bagno del primo piano della mia casa, odio far rumore di prima mattina, perché sono ancora troppo intontita dal sonno, sono ancora in una fase di transizione tra uno stato di dormi-veglia e la lucidità completa per poter iniziare a ragione con senno.

Apro lentamente la manopola dell'acqua calda della doccia, ne faccio correre un po' in modo tale che arrivi a una temperatura accettabile per il mio corpo.
Finalmente il getto di acqua inizia a diventare veramente tanto caldo, ma a me non importa, anzi mi piace sentire l'acqua bollente scivolarmi addosso, con la dolce illusione che mi porti via da tutto ciò che ho passato, che mi resetti completamente la memoria e che mi faccia tornare di nuovo la persona che ero.

Ma purtroppo questa magia svanisce in poco tempo, quando decido di uscire dal box della doccia.

Mi asciugo i capelli con estrema calma, infatti mi ero preimpostata la sveglia prima del solito ieri sera, così per potermi preparare con calma per oggi.

Che cosa succede oggi?
Oggi mi tocca quella penitenza angosciate chiamata 'primo giorno di scuola'.

Ma quest'anno è tutto diverso.

Completamente diverso.

Quest'anno sono in una scuola nuova, in una città nuova, in uno stato nuovo.

Odio il primo giorno di scuola di base, ed essere da sola, in un ambiente completamente estraneo, non giova per niente né alla mia felicità né al mio buon umore.

Forse, una volta, ne sarei stata estasiata, ma quella persona non esiste più dentro di me.

Di lei resta stoltanto un ricordo sbiadito nella mia memoria, anche se per me non è sbiadito abbastanza per dimenticare tutto ciò che c'era prima.

Con molta pigrizia, trascinando i piedi per terra, arrivo alla mia camera.
Fin troppo luminosa per i miei gusti, tutta color panna, con una grande finestra, un letto a baldacchino fin troppo sfarzoso per i miei gusti, uno specchio che ricopre metà di una parte della stanza, una poltrona molto soffice, una grande libreria in legno molto chiara che è abbinata a un tavolo, il comodino vicino al letto più a un piccolo tavolino con un'altro specchio e con tutti i miei trucchi e gioielli. Per completare il tutto un grande armadio è posizionato vicino allo specchio più grande.

Per i miei gusti mia zia ha voluto fin troppo esagerare, ma so che lo ha fatto perché mi vuole bene. Anche se non dimostro sempre molto affetto alle persone io le voglio comunque tanto tanto bene.

La vecchia me sarebbe stata completamente estasiata nell'iniziare questa nuova vita. Io invece completamente impassibile, anche se dentro di me sento l'angoscia nel non sapere a che cosa vado in contro.

Scrollo leggermente le spalle destandomi dai miei pensieri e mi avvio rapidamente verso l'enorme armadio.

Guardo molto attentamente che cosa potrei mettermi e alla fine opto per un crop top nero e dei jeans neri con degli strappi all'altezza delle due ginocchia.
Indosso i miei fidati anfibi neri con le borchie.

Mi siedo sullo sgabello posizionato davanti al tavolino con tutti i miei trucchi e gioielli.

Quasi meccanicamente prendo fuori da una scatola un eyeliner nero, e un ombretto color carne insieme al mascara.

Quando ho finito di truccarmi mi soffermo un'attimo a osservare la figura che si pone dinnanzi a me al piccolo specchio poggiato sul tavolino.

Non sono proprio la tipica ragazza da presentare ai propri genitori, secondo me.

Ho un anellino al naso nella parte destra, oltre ai buchi alle orecchie mi sono aggiunta un altro anellino sull'orecchio destro al vertice di esso. Sull'orecchia sinistra ho un pircing sulla sporgenza del piccolo triangolino da dà sull'interno dell'orecchio.

Faccio per grattarmi dietro al collo, quasi un movimento meccanico, e i miei polpastrelli si scontrano con due palline di metallo alla base del collo, un altro dei miei pircing.

Lo sguardo mi cade su un mio tatuaggio situato sotto l'orecchio destro: raffigura due note musicali.
Sorrido involontariamente, la musica è tutto ciò che mi fa andare avanti, ora come ora, tutto ciò che mi è rimasto.

Mi guardo le mani e scorgo altri tatuaggi: all'interno del dito medio della mano destra ho la scritta "Lightning" in corsivo.
Sul polso sinistro ho il segno di un amplificatore con il volume della musica al massimo.
Lo sguardo mi scivola sulla seconda falange dell'anulare della mano sinistra ho la sagoma di un cuore, rabbrividisco a quel tatuaggio... me lo ero fatta all'inizio della mia fine, all'inizio del periodo che mi distrusse.
Mi alzo dalla sedia e, con un rapido gesto, prendo il mio cappotto in pelle nera.

Prima di indossarlo mi guardo ancora una volta allora specchio a muro.
Scorgo una parte di una scritta che scende dolcemente accompagnando la mia colonna vertebrate, essa recita il mio motto:"Belive in yourself and don't care about harters". È scritto in un'elegante calligrafia in corsivo.

Guardo attentamente se gli altri tatuaggi si riescono a vedere ma non lo fanno.
I pantaloni a vita alta coprono, sul fianco sinistro, la parola scritta in stampatello "FUCK".
Il crop top è troppo lungo perché lasci intravedere la scritta "Night" sotto l'ascella destra, ed essendo un crop top nero a manche lunghe e dolcevita copre la scritta "Music" con affianco una chiave di violino sulla mia spalla destra.

Ovviamente i miei anfibi coprono il mio nome tatuato sulla caviglia destra.

Indosso il cappotto nero e faccio scivolare i miei capelli biondi che mi arrivano fino un po' sotto alle spalle, sopra di esso.

Prendo le chiavi di casa e le getto all'interno della mia borsa nera, anch'essa in pelle.

Scendo il più silenziosamente possibile le scale e arrivo, finalmente, davanti alla porta di casa.

Appoggio la mano sopra la maniglia di essa.

Chiudo gli occhi color ghiaccio.

Faccio un respiro profondo.

Sono davvero sicura di voter iniziare tutto da capo?

Over and Out || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora