Secondo le ricerche che ho fatto su internet, io sarei un'asociale. Una persona che sta in disparte, e si fa i fatti suoi tutto il tempo senza interagire con gli altri. Il mio dubbio nasce da un piccolo particolare: un asociale é felice della propria solitudine? Secondo la definizione che ho scritto, io sono senz'altro un'asociale. Non parlo, ho il muso lungo come espressione del viso finché non mi ritrovo tra le mura di casa, non socializzo, non dialogo, una vera eremita. Quando sento parlare di asocialità, che sia dai miei compagni di classe o salti fuori come argomento a scuola, mi sento sempre interpellata e ho la paranoia che si stiano riferendo a me. Ogni volta mi sale dentro un po' di rabbia. Per gli altri, agli occhi di tutti, posso essere considerata un'asociale sicura, ma io so nel mio intimo di non esserlo, a differenza di quanto dimostri. Voglio dire, sono asociale perché non sto con gli altri, la verità però è che la colpa è tutta della mia timidezza. Qualcuno che se ne strafreghi del mio distacco, dei miei tentativi di stroncare una conversazione, del mio esitare a rispondere ad una domanda, della mia scarsa capacità di socializzazione, della mia goffaggine, cercando di andare oltre a tutto questo, é il sogno che attendo e che forse non si realizzerà mai. Solo questo chiedo: Qualcuno che cerchi di conoscermi veramente e che non si faccia ingannare dalle apparenze.
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Fredda come l'nverno
SpiritualIntroduzione Questa NON é una storia d'amore, quindi se non vi interessa qualcosa che non riguardi baci affettuosi tra fidanzatini, vi suggerisco di andare alla ricerca di un altro racconto. Wattpad é popolato da ragazzine di 12 anni il cui passatem...