cinque anni

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"Non parla?" chiese delicatamente Anne tenendo per mano suo figlio di appena cinque anni. Harry iniziava ad essere annoiato dalla conversazione, voleva solo andare a giocare con il bambino lì presente, bambino appena trasferitosi nella casa dall'altra parte della strada insieme ad un mucchio di ragazzine e sua madre.

"No, uhm. È muto. I dottori dicono sia a causa di un passato...uhm, non mi sento molto a mio agio..."

"Oh, certo. Scusi l'impertinenza," replicò frettolosamente Anne.

Harry diede un piccolo strattone alla mano di sua madre, osservando il piccolo guardarli nascosto da dietro le gambe di sua madre. Anne ed Harry si erano presentati a casa dei nuovi vicini con una torta (che Harry aveva aiutato a preparare!) ed erano in piedi sul portico intenti a conversare.

"Si, caro?" chiese Anne.

"'lo!" chiamò Harry, agitando la piccola manina verso il bimbo sulla porta, che si nascose velocemente dietro Jay. Harry mise su un piccolo broncio demoralizzato, ma la donna si affrettò a fornirgli una spiegazione.

"Oh, tesoro, lui...a lui non piace molto parlare. Non è colpa tua," mormorò.

"Oh." Replicò Harry. "Possiamo ancora giocare?"

Jay lanciò un'occhiata dietro le sue spalle, osservando suo figlio mordicchiarsi nervosamente il labbro inferiore, gli occhioni blu spalancati all'idea di dover interagire con un altro essere umano. "Uhm... mi dispiace, piccolo, magari un'altra volta. È stato un piacere conoscervi entrambi."

-

"Ciao!" gridò una voce proveniente dall'altra parte della strada spaventando Louis, seduto sul portico intento a leggere un libro (osservare le figure) su Spiderman. Louis alzò lo sguardo, scrutando il bambino con un cespuglio di riccioli in testa del giorno precedente calciare una palla nel suo giardino.

Louis riportò lo sguardo sul suo libro, sperando che il ragazzino andasse via. Non ebbe fortuna, tuttavia, perché il riccio si era affrettato ad attraversare la strada, la palla da calcio stretta sotto il braccio.

"Il mio nome è Harry! Sono in prima elementare e sto imparando l'alf...alfabeto!" esclamò fiero, sedendosi accanto a Louis e dando un'occhiata al libro, "Wow! Puoi già leggerlo? Noi non siamo ancora arrivati alle parole grandi, ma alcune riesco a capirle!" indicò il libro e Louis sbuffò, ma lo lasciò fare, guardandolo leggere senza fatica la congiunzione 'e'.

"Qui dice 'e'," lo informò Harry sorridendo a trentadue denti, le fossette a bucargli le guance. Il sorriso svanì tuttavia all'assenza di una risposta da parte di Louis. "Vuoi ancora giocare a calcio con me?"

Louis si morse il labbro inferiore fissando la palla bianca e nera tra le mani di Harry, sporca d'erba e fango, e prendendo un grosso respiro scosse la testa e si alzò in piedi, camminando all'interno della casa, rivolgendo ad Harry nient'altro che un cenno della mano.

Uncommonly QuietDove le storie prendono vita. Scoprilo ora