Prologo.

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20 luglio 2015

"Ragazze!" Grida mamma dalla sua camera,chiamando me e mia sorella Mia.
Ci guardiamo incuriosite e la raggiungiamo nella stanza accanto.

"Che succede?" Chiedo confusa,vedendo che sta mettendo dei vestiti in una valigia.

"Andiamo a Londra! Papà ci ha chiesto se vogliamo stare da lui per un po' e stavolta non solo per due settimane,ma per ben undici mesi!"

Io rimango allibita davanti a quell'informazione e noto che Mia,accanto a me,ha la mia stessa reazione.

"Ma ti sei bevuta il cervello per caso? È praticamente un anno intero mamma! Io e Mia perderemo un anno di scuola!"Esclamo,guardando mia mamma come se non la riconoscessi.

"Aspetta,lasciatemi spiegare. Staremo via fino a giugno circa ma ovviamente li non vi farei stare a casa. Non so neanche come avete potuto solo pensarlo. Andrete a scuola e tu Andrea potresti iscriverti a una scuola privata e,come sogni da sempre,stabilirti in un campus."

Sorrido a quella proposta e penso alla mia vita. Non è mai stata niente di speciale,non mi sono mai affezionata così tanto a nessuno. E cambiare aria, di certo, non mi farà affatto male.

"Io ci sto."

Lei mi guarda soddisfatta per poi posare lo sguardo su Mia.

"Anche per me va più che bene mami"
La fisso sconvolta.

"Ma Mia!" Esclamo. "Tu qui hai tutta la tua vita,molti amici,persino un fidanzato"
Eh si,mia sorella che ha 13 anni ha già un fidanzato mentre io ,quasi sedicenne,non ho ancora baciato un ragazzo.

"Andrea,io credo che andarcene per un po' non mi faccia male e poi se abbiamo la possibilità di vedere papà tutti i giorni... Sarebbe bellissimo"

Mia ha un'espressione davvero felice. E d'altro canto la capisco. Mia e papà sono sempre stati più uniti di me e lui. Infatti,ogni volta che papà deve tornare a Londra per il suo lavoro,Mia soffre molto.

Così le faccio un ampio sorriso ed esco dalla stanza,incominciando immediatamente a preparare la valigia.

1 settembre 2015

Appena il campanello suona,mi alzo dal letto e corro ad aprire,inciampando quasi nel tappeto.
Mamma è sulla soglia,con il cappuccio della giacca sulla testa e un'espressione seccata sul viso.
Quando mi guarda, però sorride debolmente.

Io sono agitata. Oggi mamma è andata al campus per prendere le chiavi della stanza che mi hanno assegnato e per vedere chi sarà la mia coinquilina. Io non sono potuta andare con lei visto che ho passato la giornata con papà e Mia.
Cercando di non mostrarmi troppo insistente nel sapere,la faccio entrare e le prendo la giacca per poi appenderla all'appendiabiti.

Dopo essersi cambiata,mamma torna in salotto, con un'espressione strana sul volto. Sembra nervosa.
"Allora?"
Le chiedo,mentre si siede sul divano.
Mi consegna le chiavi in silenzio e sospira.
"Andrea,è successa una cosa.."
Io la guardo sospettosa,incitandola a continuare.

"Quando sono arrivata li per ritirare le chiavi,mi hanno dato il numero della stanza. Io volevo andare a vederla,anche per mandarti qualche foto e magari per conoscere la tua coinquilina. Mi sono avviata verso i dormitori femminili ma la segretaria mi ha fermata e ha detto:"Signora,la stanza di suo figlio è dall'altra parte" e mi ha indicato i dormitori maschili"

"N°22: Lasciati abbracciare." |Hayes Grier|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora