1. L'inizio di tutto.

253 25 6
                                    

Dopo aver salutato mia madre e Mia,ritorno frettolosamente in stanza,ripassando mentalmente tutte le cose che dovrò fare quel giorno: sistemare bene le mie cose,andare a prendere l'orario delle lezioni a scuola,prepararmi psicologicamente al primo giorno di scuola.
Mi piace avere tutto sotto controllo,avere un'ora stabilita per ogni cosa.
Con un lungo sospiro,entro in quella che sarà la mia stanza per le prossime settimane.
Mi aspetto di vedere Hayes sdraiato sul letto a giocare con il cellulare ma non è così.
La stanza è vuota e silenziosa e,approfittando di quel momento mi fiondo in bagno a cambiarmi.
Entro e chiudo la porta con l'intenzione di chiuderla a chiave ma..
La chiave non c'è.
Non è possibile.
Sono in camera con un ragazzo e il bagno non ha nemmeno una maledetta chiave per evitare che quest'ultimo entri,mentre sono mezza nuda?!
Furiosa,mi cambio velocemente con una comoda tuta e una canotta,visto che in stanza la temperatura è alta.
Dopodiché esco dal piccolo bagno e mi infilo le all stars nere,pronta per andare a protestare per ottener una chiave.
Apro la porta di scatto e vado a sbattere contro il petto di qualcuno.
È Hayes. E solo in quel momento noto la nostra notevole differenza di altezza. Maledetta statura da nana!

"Ehm,scusa" dico,incerta sul da farsi. Fortunatamente lui mi lascia passare,regalandomi un sorriso molto carino.
Ok,no Andrea,basta.
Io per gentilezza (e sottolineo : ESCLUSIVAMENTE per quello) ricambio il sorriso e mi dirigo verso le scale,in cerca di qualcuno al piano inferiore a cui chiedere una fottutissima chiave.
Il corridoio è un totale caos,ragazzi che vanno e vengono,e le cosa mi mette un po' a disagio. Faccio un lungo sospiro e continuo a girovagare fino a che,sbadata come sono,pesto il piede a qualcuno,facendolo imprecare.

"Oddio scusa" dico,imbarazzata,guardando il ragazzo,non molto più alto di me,portarsi la mano al piede dolorante.
Quella scena mi fa spuntar un sorriso che cerco di nascondere,tossendo.

Lui mi guarda di sbieco per poi ricomporsi.
"Fa niente" mi rivolge un sorriso amichevole e mi sorpassa prima che abbia il tempo di dire qualcosa.
Sbuffo e mi stringo nelle spalle,continuando la mia ricerca della chiave perduta.
Non so nemmeno chi devo cercare ne dove andare.
Cosi decido di ritornare in camera e chiedere ad Hayes,magari lui saprà dirmi dove o a chi chiedere.
Mentre ripercorro il corridoio,sento una sensazione strana,come se qualcuno mi stesse osservando.
Cosi faccio girovagare lo sguardo e incrocio di nuovo gli occhi del ragazzo a cui ho pestato il piede.
Mi fissa in modo strano,un po' confuso,azzarderei a dire.
Lo ignoro e continuo a camminare però,quando sento la sua voce,mi fermo.
"Hey aspetta!"
Lo guardo incuriosita,mentre lui ha un'espressione indecifrabile sul volto.
"Ehm.. cosa c'è?" Chiedo impaziente e un po' in imbarazzo. Mi sorride nervosamente.

"Ma..posso sapere perché..insomma..appena ti ho visto pensavo fossi parente di qualche ragazzo ma ora..sembri..non so..come se facessi parte di questo dormitorio."
Lo guardo sbigottita,ma che diavolo..?!

"E infatti ne faccio parte." Rispondo,forse un po' sgarbatamente.
Pensavo tutti i ragazzi fossero al corrente del fatto che una ragazza avrebbe fatto parte del dormitorio. Ma a quanto pare anche stavolta sbaglio. Che novità.
"Ma che..tu..sei una ragazza.."
Infastidita,sbotto:" ma si puo' sapere che vuoi? Sono un ragazza,si,e quindi? E comunque non sono affari tuoi"

Il ragazzo arrossisce per poi ridacchiare,scuotendo la testa.

"Hai ragione,scusami. Comunque io sono Matthew ma chiamami Matt"
Mi porge la mano,come se niente fosse e io,provando improvvisamente un impeto di simpatia per lui,la stringo.

"Andrea." Sorrido e lui ricambia.

"Con chi sei in stanza? Cosi ti accompagno." Si offre gentilmente.
Tralascio la mia confusione sul fatto che mi abbia chiesto il nome del mio compagno di stanza invece che il numero di essa e annuisco.

"Hayes Green"
A quel nome,scoppia in una sonora risata. Io lo guardo stizzita e un po' sorpresa.
"Si può sapere perché ridi?" Gli chiedo imbronciata.

"È il mio migliore amico!" Esclama per poi proseguire:" ma il suo cognome è Grier" mi fa l'occhiolino e io ridacchio.

"Oh uh,che coincidenza. Comunque..si,scusa,colpa di mia madre" sottolineo e lui sorride.

"Tranquilla,se ci pensi..ti ho evitato una figura con Hayes"
Io a quelle parole,lo guardo seccata per poi ridere,visto che la sua risata è contagiosa.

"Okay okay andiamo" mi fermo e trattengo un altro scoppio di riso. (Di pasta lol)

Lui fa strada e io lo seguo,continuando a lasciar vagare lo sguardo per il dormitorio e notando alcuni ragazzi che si fermano a guardarmi. Dio che cosa imbarazzante.
Cerco di mostrarmi indifferente e continuo a seguire Matt,finché arriviamo davanti alla porta della stanza. Matthew bussa e tre secondi dopo, la porta si apre e spunta sulla soglia Hayes GRIER.


"N°22: Lasciati abbracciare." |Hayes Grier|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora