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Matthew bussa e tre secondi dopo, la porta si apre e spunta sulla soglia Hayes GRIER.

"Matt cia-" inzia a dire Hayes,per poi interrompersi subito dopo avermi notato. Guarda interrogativo il suo migliore amico.

"Cosa ci fate voi due insieme?" Ci chiede. Azzarderei a dire che nei suoi occhi ci sia pure una scintilla di malizia.

"L'ho incontrata sul corridoio e ho scoperto chi fosse il suo coinquilino così mi sono offerto di accompagnarla." Mi fa l'occhiolino per poi tornare a rivolgersi al suo migliore amico.

"Ah,ho capito" i due si scambiano uno sguardo strano (tipico dei ragazzi) e io alzo gli occhi al cielo.

"Uhm allora entrate" Hayes ci lascia passare per poi chiudere la porta con poca delicatezza.

Mi dirigo verso il mio cassetto e sistemo le ultime cose per poi sedermi su quello che dovrà essere il mio letto per i prossimi mesi.
Almeno è comodo.

"Allora..Andrea..sei italiana giusto?"
Mi chiede il ragazzo dagli occhi blu,sedendosi sul letto a gambe incrociate,dall'altra parte della stanza.
Matt va in bagno,lasciandoci soli.

"Mio padre inglese,mia madre italiana" rispondo senza tanto entusiasmo.
Non ho molta voglia di parlare con lui.
Per carità,sembra un ragazzo a posto ma in questo momento ho solo voglia di stendermi e dormire per almeno un paio d'ore.

"Hai vissuto sempre qui a Londra?" Mi chiede,dopo vari minuti di silenzio. Mi sdraio completamente sul letto,lanciandogli una breve occhiata.

"No" rispondo solamente. Ma lui non sembra soddisfatto della risposta e mi guarda in attesa.

"Ho sempre vissuto in Italia con mia madre,precisamente Firenze. Mio padre invece vive qui a Londra. Starò qui per circa un anno e beh..il resto è lungo da spiegare."
Mi fermo prima di raccontargli tutta la storia della mia noiosa vita.

Lui annuisce,guardandomi con curiosità.
Mi chiedo a che cosa pensi.

Lo guardo a mia volta ma..niente. È ufficiale. Non ho il potere di leggere nella mente delle persone.
Faccio un sospiro di stanchezza e ritorno con lo sguardo verso il soffitto.
Poi mi infilo le cuffiette nelle orecchie e mi lascio trasportare dalla musica. Sento i muscoli del corpo rilassarsi e le palpebre farsi sempre più pesanti..

Aspetta un attimo! Dovevo chiedere ad Hayes riguardo alla chiave per il bagno.
Mi alzo di scatto ma, quando apro gli occhi, intorno a me regna il buio completo.

Ma che cazz..
Prendo il cellulare appoggiato sul comodino e guardo l'ora.
Fisso lo schermo sconvolta. Sono quasi le due di notte!
Non mi pareva affatto di aver dormito,figuriamoci così tanto.
Okay che prima ero stanca dal viaggio ma non così tanto da addormentarmi alle sei del pomeriggio e svegliarmi alle due di notte.
Provo ad alzarmi dal letto,cercando a tentoni l'interruttore della luce. Sbatto il mignolo contro il cassetto affianco ed emetto un gemito di dolore. Porco procione addomesticato! Fa un male cane.

Improvvisamente,la luce illumina la stanza e... una me saltellante,con il piede sinistro fra le mani.

Hayes,coricato nel suo letto opposto al mio, si stropiccia gli occhi e mi guarda,più che arrabbiato,sorpreso e quasi divertito.

Mi schiarisco la voce e dico imbarazzata :"Ehm..io..ecco mi sono svegliata e non mi sembrava di aver dormito cosi tanto.. e..scusa mi sono completamente scordata di te..ecco.."

Lui accenna un sorriso assonnato, piuttosto adorabile.

"Tranquilla..ma stai bene?" Il suo sguardo scivola sul mio piede che tengo fra le mani così io annuisco e mi ricompongo,rimettendomi a sedere.

"Scusa ancora Hayes,spegni la luce e torna pure a dormire."

Lui mi fissa per un secondo e poi fa per allungare la mano verso l'interruttore,quando il mio stomaco comincia a brontolare rumorosamente.

"Hai fame per caso?" Mi chiede,ridacchiando sotto i baffi.

Io annuisco e sorrido a mia volta.

"È dalle quattro e mezza del pomeriggio che non mangio nulla" ammetto,mentre il mio stomaco riprende a brontolare.

Abbastanza imbarazzante.

"Oh,è tanto tempo. Dovrei avere qualcosa da mangiare nello zaino" si stiracchia e si alza,scostando il piumome dal suo corpo.

Oh.
Mio.
Dio.

HA ADDOSSO SOLO DEI FOTTUTTI BOXER.

Arrossisco violentemente e distolgo lo sguardo,sperando che lui non noti la mia reazione.
Troppo tardi.

Mi fissa confuso,per poi abbassare lo sguardo sul suo corpo e capire.
Forse mi sbaglio,ma sembra essere un po' arrossito pure lui.

Nah impossibile,sarà solo l'effetto della luce.

"Oh,scusami..io sono abituato a dormire cosi" mi dice,infilandosi una maglietta a caso appoggiata sul comodino.

Scuoto la testa "Figurati. Comunque non serve che tu mi dia il tuo cibo.. posso resistere fino a domani mattina"
Mento spudoratamente. So che non resisterei nemmeno per un'altro minuto,figuriamoci per altre cinque ore.

"Bugiarda" sorride,e dentro di me si fa spazio una strana sensazione.
"Non è un problema,davvero" e detto ciò,tira fuori dal suo zaino due barrette ai cereali e una bottiglietta d'acqua.

Poi si avvicina e me li porge,sempre con un dolce sorriso sul viso.

"Grazie,sei la mia salvezza" esclamo,facendolo ridere. Poi,leccandomi le labbra,incomincio a mangiare mentre Hayes ritorna a sedersi sul letto con il cellulare in mano.

5 minuti dopo,ho finito tutto il cibo e perfino l'acqua. Hayes alza lo sguardo dal telefono e dice con un sorrisetto: "Non penso avresti potuto resistere fino a domani mattina"

Ridacchio e,senza distogliere gli occhi da Hayes,mi appoggio al muro,incrociando le gambe.

"Hai ragione. Grazie ancora" sorrido lievemente e lui ricambia.

"Beh,uhm,credo sia ora di tornare a dormire" dice e si rimette sotto le coperte,sbadigliando.

Io annuisco e lo imito.

"Buonanotte Andrea" sussura,dopo aver spento la luce.

Io sorrido,pur sapendo che non puo' vedermi e rispondo "Buonanotte anche a te,Hayes"

Dopotutto non sarà così male stare in stanza con lui.

/scusate gli eventuali errori. L'ho scritto di fretta. Vi piace fin qua la storia? Ci sono cose che non vi convincono molto?

"N°22: Lasciati abbracciare." |Hayes Grier|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora