Ero decisa a punirla, a vendicarmi, e il solo modo era fare qualcosa di assurdo, dovevo spegnere il cervello, con l'aiuto di Dio o della cecità abbagliante che mi cresceva nel cuore, cose simili in quei momenti di tempesta!
«Visto che a nessuno importa che uno di noi sia disperso...».
«Finiscila!» mi dissero.
« ...andrò io a cercarlo!».
Risero e questo mi rese ancor più determinata. Qualcuno provò a impedirmi di strisciare fino al materassino, ma ringhiai e insultandolo lo feci desistere.
«Lasciatela andare, quella cretina!» aggiunse Letizia, tremando tra brividi di febbre.
Così, sconvolti e affaticati, tutti mi guardarono mentre gonfiavo il materassino con furia. Mi allontanai in mare sotto i loro sguardi allucinati, decisa a farli sentire in colpa per il loro comportamento, come se la saggia fossi io! Ma sai, sorellina, in quell'assurdo momento non ragionavo molto.
Il mio confuso piano era girare intorno all'isola, con le ore di luce che ancora rimanevano.
Il mare intanto s'era calmato.
Mi allontanai mentre qualcuno mi gridava di tornare indietro, e fuori del porto potei di nuovo ammirare la Gallinara, le coste martellate dalle onde che si sgonfiavano, rompendosi sugli scogli in un rumoreggiare smorzato. Ci girai attorno, fino alla selva di grotte verso il mare aperto.
In una grotta vidi con sorpresa la forma riversa d'un corpo, l'acqua che gli scopriva le gambe ritraendosi ritmicamente, il busto e le braccia sulla roccia. Non m'aspettavo di trovarlo, e piena d'ansia e affanno remai verso Giulio!
Il corpo dondolava, come se seguisse la cantilena della marea e temetti che fosse morto. Provai a chiamarlo, ma quello delirava a bassa voce, la schiuma alla bocca e gli occhi chiusi, mentre il rombo sordo dell'acqua risuonava tra le volte. Lo baciai per dargli aria e respirai fuoco!... tanto che in un istante fui io ad aver bisogno d'aiuto!
Con uno sforzo lo caricai sul materassino e ripresi il largo cercando di tornare indietro, e mi capitò quello che era successo ad Angelica curando Medoro: più lo guardavo e più me ne innamoravo, sentendomi il suo angelo! Le forze mi si moltiplicarono, non avevo più paura, avrei affrontato tempeste,squali, tutto!... pur di portarlo in me, verso la terra dei miei sogni che si schiudeva a ogni bracciata, come se un sipario di acque mi s'aprisse nel cuore e io divenissi cinema in fiamme d'un sentimento pazzesco! Già mi vedevo a cavalcare con lui, baciarci con passione, mi vedevo a fare l'amore con lui e riuscivo a non svenire solo perché lo stavo salvando!
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Cuore a fondo
ChickLitDi cosa è capace una ragazza innamorata? Fin dove può arrivare l'amore? Forse... è il vero eroismo.