Cuore a fondo

Tradimento!

«Cosa fate, voi?» chiesi, quando vidi Letizia e Giulio sullo stesso materassino, che si lasciavano superare.

«Vai avanti, che veniamo dopo» rispose lui, uccidendomi dallo stupore!

Lei ridacchiò senza guardarmi e io mi misi a remare con impeto, mentre una lacrima mi scendeva dalla guancia, come se il mare ne avesse bisogno: s'erano fermati a limonare!

Bell'amica, mi resi conto di colpo, sperduta in mare... ma era colpa mia, avevo voluto quella gita più di tutti, per scoprire quant'ero sciocca! Potevo arrivare alla Gallinara battendo i due traditori nella mia stupida gara, i due balordi che si premiavano a modo loro!

Ma prima d'arrivare il mare si gonfiò e prese a piovere, mentre un forte vento si era alzato sollevando spruzzi, come se volesse farci volare via. Per ultimi, con la forza della disperazione, io e Sabrina, la ragazza che mi aiutava, raggiungemmo il molo dove la placidità del porticciolo sembrava innaturale a confronto col turbolento muro d'acqua che s'agitava davanti all'imbocco.

Gli altri mi aiutarono a tirarmi su e stetti parecchi minuti senza fiato, la caviglia che mi faceva male, sotto una tettoia. Il cielo buttava giù una violenta burrasca e grandi cavalloni si frangevano contro la scogliera, minacciando di sgretolarla.

Dopo due ore smise di piovere e riconoscemmo Letizia che entrava nel porto annaspando, sopra al materassino sgonfio! Tutti si precipitarono ad aiutarla tranne me che non potevo, ma appena mi fu vicina non le detti nemmeno il tempo di riprendersi, per quanto veleno avevo in corpo!

«Dov'è Giulio?» chiedo.

«Non lo so... un'ondata ci ha travolti...» risponde.

«Ma tu hai il materassino!».

«Un caso... anf! Non ce la faccio più!» fa lei, senza fiato.

«L'hai lasciato morire?».

Gli altri mi zittirono, rimproverandomi la durezza, ma solo io sapevo quello che provavo! Quella non solo m'aveva rubato un sogno mentre ero debole, ma non si curava nemmeno di conservarlo! L'aveva perso!