Capitolo due.

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Capitolo 2. - "Ma la mia pelle ha ancora il ricordo di te."


Durante la notte non ho chiuso occhio, inutile dirlo.

Di solito le riunioni le facciamo il lunedì mattina prima di aprire, perché questa volta il capo l'ha messa a giovedì?

Non capisco.

Ormai sono le sei e di dormire non se ne parla nemmeno a morire, così mi alzo e vado sotto la doccia, sperando di riuscire a svegliarmi un po' per non sembrare una morta vivente.

Sto una buona mezz'ora e poi torno in camera per cambiarmi e asciugarmi i capelli come si deve. Non devo andare a una festa di gala, ne sono consapevole, ci tengo a non essere considerata una "scappata di casa".

Trucco gli occhi e vado in cucina per una tripla dose di caffè, sperando che basti.

Decido di scrivere a Davide, sperando sappia qualcosa in più.

«Sai di che si tratta? Non è solito di Silvio mettere una riunione al giovedì.»

Mi risponde quasi subito.

«Purtroppo ne so quanto te, mi ha solo detto di avvisarti.»

Sospiro.

«Bella roba.» dico tra me e me.

La vibrazione del telefono mi riporta alla realtà.

Da: Simone.

«Come mai già sveglia?»

A: Simone.

«Ieri Davide mi ha avvisata di una riunione straordinaria. Sai come sono fatta e non ho dormito tutta la notte.»

Da: Simone.

«Immaginavo. Hai idea di cosa può essere?»

A: Simone.

«Assolutamente no.»

Da: Simone.

«Dai, stai tranquilla. Vedrai che non è niente.»

A: Simone.

«Speriamo..»

Da: Simone.

«Ti lascio ai tuoi pensieri. Scrivimi appena sai qualcosa.»

Sorrido e poso il telefono sul tavolo; ho il fratello migliore del mondo.

Purtroppo per me le sette e mezza arrivano subito, e inizio ad andare al negozio con la macchina. Le riunioni iniziano alle otto e devo sbrigarmi.

A culo trovo parcheggio di fronte alla libreria e aspetto che arrivi qualcuno.

«È da tanto che sei qui?»

Sobbalzo.

Davide.

«Immaginavo fossi tu. comunque no, sono arrivata cinque minuti fa.» rispondo. «Che avrà da dire Silvio?»

«Non ne ho la minima idea.» risponde.

Poco dopo decidiamo di iniziare ad entrare avviandoci nella sala riunioni, dove c'è già Silvio, il nostro capo.

«Buongiorno ragazzi! Gli altri arriveranno tra pochissimo.» dice vedendoci entrare.

Annuiamo.

Mi siedo alla scrivania lunga e attendo che arrivino gli altri cinque ragazzi che lavorano con noi.

Is too late now to say sorry? || Stephan El Shaarawy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora