Capitolo cinque.

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Capitolo 5"Crollare davanti a tutti e poi sorridere."


Venerdì pomeriggio.

Ho lavorato da martedì fino a stamattina e mi sto ambientando piano piano.

Ho sentito mio fratello e Rob poco fa; sarei dovuta essere lì oggi ma stasera ho l'uscita con Bianca e devo comprare delle cose.

Anche loro vogliono che mi ambienti e che conosca gente nuova, quindi bhè, hanno capito la situazione.

«No Bianca, non comprerò un paio di tacchi.» dico mentre cerca di tirarmi verso un negozio di scarpe.

«Daaai non puoi metterti le scarpe da ginnastica!» ribatte.

In questa settimana scarsa ho parlato tanto con Bianca, e non è male come persona. Mi ci devo solo abituare.

«Sei una palla.» borbotta.

«Ti va una crepes?» le chiedo.

«Certo.» risponde sorridendo.

Andiamo in un bar confortevole e ci sediamo ad un tavolo, aspettando di ordinare.

«Buongiorno! Volete ordinare?» ci chiede.

«Si. Io un frappè al cioccolato.» rispondo.

«Io una crepes.» risponde Bianca.

Ci lascia da sole e riprendiamo a parlare tranquillamente.

«Come mai solo amici maschi?» chiede.

«Mio fratello ha un sacco di amici maschi, e girando sempre con lui giravo anche con loro. Poi alle ragazze non piace il calcio e io lo amo.» spiego.

«Mi sembri una apposto, comunque.» dice dopo un po', mentre mangia la sua crepes.

«Presto ti renderai conto che sono asociale, fredda, apatica e fuori come un balcone nello stesso tempo.» le faccio sapere.

«Tu sei strana.» dice guardandomi con gli occhi spalancati.

«Si, dimenticavo di esserlo.» ribatto ridendo. «Domani sera che si fa?»

«Di solito ci facciamo portare le pizze a casa e giochiamo alla wii. O in alternativa si guarda qualche film.» risponde.

«Una cosa tranquilla insomma.» dico.

«Che ti metti?»

«Felpa e jeans, visto che è una cosa easy in casa.» rispondo. «Tu?»

«Credo tuta, per lo stesso motivo.» risponde. «Ci conviene andare, sono quasi le 18 e devo ancora sistemare casa.»

Annuisco e usciamo dal bar dopo aver pagato.


**


«Dai sono contenta amica, inizi a farti una vita sociale.» mi dice Rob.

«E conosci gente che non siamo noi.» continua Simone.

«Finitela, grazie.» dico sedendomi alla scrivania.

Non abbiamo mai fatto chiamate Skype, tranne quando Simone era in Francia con Irene; in quel caso dovevamo esserci pure io e Rob, ma eravamo entrambi con la febbre.

Dannata neve.

«Hai finito di prepararti?» chiede Simo.

«Devo solo truccarmi.» rispondo alzando gli occhi al cielo. «Tra dieci minuti devo stare di là.»

Is too late now to say sorry? || Stephan El Shaarawy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora