Capitolo 2: Incontro inaspettato

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Mi sono risvegliato da solo, tutti gli altri erano giá andati a mare a fare il primo bagno del giorno. Controllo il telefono e vedo che ci sono 3 chiamate perse, una da mio padre, una da mia madre e l'ultima da Luke, il mio ex fidanzato. Ebbene si, sono gay. Tutti lo sanno, a partire dalla famiglia, fino agli amici. Con Luke ho passato dei momenti belli, questo si, ma non riuscivo a stare più con lui, mi ha fatto troppo del male con il suo tradimento. Ma non riesco a fargli capire che non lo voglio ne vedere ne sentire, e gliel'ho anche detto direttamente.
Compongo il numero di mio padre (è più ragionevole di mia madre).
- Pronto Jack! Dove ti sei cacciato?
- Ehi papá! Sono sulla spiaggia con i miei amici
- Ah ho capito, lo potevi un lasciare un bigliettino brutto coglione! Mi hai quasi fatto venire un infarto!
- Vabbene papá! Allora la prossima volta ti lascerò un bigliettino con su scritto "sono uscito, brucia il bigliettino prima che lo veda mamma" ok?
- Stronzetto che non sei altro, a stasera

*tuu* *tuu*

" Devo assolutamente comprarmi una nuova casa tutto da solo, non ce la faccio più a dare spiegazioni a tutti!" Dico rivolgendomi a Seth.
"Wow, sai che figata?! Poterti ritirare a che ora vuoi, scoparti chi vuoi senza che nessuno ti venga a bussare sul più bello"
"Il solito schifoso che non sei altro brutto coglione" dico, ed entrambi ridiamo con forza.
"Cazzo ho finito le sigarette! Che dramma!" Dico
"Tieni scè! Ho comprato un pacchetto in più, e guarda un pò? Le silver non c'erano, c'erano solo le gold!"
"Quelle che piacciono a me! Come godo!" Dico io con piacere, mi porge il pacchetto ed io lo apro per accendermi una sigaretta e dopo lo ripongo vicino al mio telefono.
"Raga, il mare è stupendo oggi!" Ci comunica Jennifer
"Ah ok." Rispondo freddo
"Ma che c'è? Hai dei problemi verso me Jack?!" Mi dice lei
"L'unico problema che ho contro di te è tutto, non mi stai a genio, tutto qui, non puoi essere amata da tutti fattene una ragione" le rispondo
"Vabbè io torno a mare".
Io faccio un ultimo tiro dalla mia sigaretta e la sotterro nella sabbia. Mi alzo e vado verso la riva chiamando Alice invitandola a salire per chiedergli il favore di andare a prendere qualcosa da mangiare assieme, ma lei rifiuta, allora tocca a me.
"Allora Seth, tu che vuoi per pranzo?"
"Jack fammi un panino di testa tua, qualsiasi cosa mi dai me la mangio",
"E tu Desy?" Le chiedo
"Uh, un'insalata in una ciotola se puoi, sono a dieta" dice arrossando
"Perfetto. So giá che prendere agli altri tre, vado e torno."
Prendo le solite cose e vado verso la macchina, mi scuoto bene le gambe ed i piedi per non far entrare la sabbia e metto in moto per poi andare al supermercato vicino per prendere l'occorrente.
Arrivo alla cassa con tutto quel che mi serve, pago e vado via. Tornando passo vicino casa di Luke, e quest'ultimo appena vede la macchina passare, incomincia a sbracciare come se stesse passando un V.I.P., che odio.

"Ecco a voi ragazzi!" Dico porgendo i rispettivi pranzi
"Oh, grazie Jack, sei riuscito a trovare la ciotola!" Dice Desy arrossendo per l'ennesima volta. È una ragazza molto dolce, altezza nella media, capelli corti e neri, con un taglio che assomiglia ad un caschetto e gli occhi castani.
"Di niente Des" dico, dando il primo morso al mio panino

"Okay, stasera si va a casa di Johnny che ha preparato una festa incredibile!" Dice Micheal
"Oh Mich io passo! Non mi va di stare in un posto di malate di cazzi ovunque, sono gay e non voglio assolutamente trovarmi ragazze che si strusciano addosso" dico subito
"Eddai Jack! Sei una lagna!" Risponde lui
"No Mich! Ho deciso! Rimarrò a casa." Dico chiudendo il discorso, mentre gli altri mi guardano interrogativi.
"Cosa c'è? Mi guardate come se avessi qualcosa di male, ho qualcosa fra i denti?"
"No Jack, è che non ti perdi mai un sabato sera di solito, e sembra strano che lo passerai a casa" risponde Alice
"Ma io non ho detto che non uscirò, anzi, io uscirò, ma non verró alla festa di Johnny" dico per ultimo, e gli altri, capendo che ormai ho deciso, cambiano totalmente discorso.

**********

Arrivati ad un certo orario, ognuno torna a casa propria. Stranamente mia madre non mi ha fatto una ramanzina, una cosa buona. E come al solito il bagno è occupato da Abbie che sta a telefono con le sue amiche, e ci metterá come al solito un sacco di tempo prima di uscire. Quindi decido di andare in camera mia e di guardare un pò i messaggi di whatsapp per vedere se qualcuno mi ha scritto o meno.
Trovo soltanto un messaggio nel gruppo della mia classe alle superiori, stanno proponendo di rivederci un giorno prima che incominci settembre.
Finalmente sento la serratura scattare del bagno e corro verso di esso, saluto Abbie ed entro. Finalmente una bella doccia. Mentre sento scorrere l'acqua fredda dietro la schiena mi torna in mente l'episodio accaduto ieri sera.
"Grazie a te" mi riuonano in mente queste parole, che vorrá mai dire? Lui ha salvato me, ed io non ho fatto niente! Cosa voleva mai dire con quella frase?
Finisco di farmi la doccia esco dal bagno, corro nella mia stanza (come al solito ho lasciato i panni di lá), chiudo la porta e cerco di mettere insieme qualcosa per andare in giro a vedere chi c'è stasera.
Metto una maglia tutta bucherellata con la scritta 58 in petto nera, dei pantaloni neri e le mie adorate vans nere, e per spaccare un pò una giacca tanto leggera bianca.
Scendo, prendo chiavi, portafoglio, telefono e sigarette, avverto che sto uscendo e corro via.
Appena arrivo in macchina, controllo l'orario: 21:30.
Bene è ancora presto. Quindi mi dirigo verso il bar più popolato della cittá e mi siedo ad un tavolo, aspettando le 10 per vedere se incontro alcuni miei amici delle superiori che di solito il sabato vengono sempre qui.

22:30 "Ancora nessuno." Dico fra me e me

23:10 "Che cazzo mi sa che non vengono."

Vado nella macchina e parto, senza meta, girando per la cittá.
Su una strada dove non c'era nessun'altra macchina ho accelerato un pò, ma dopo ho frenato di botto alla vista di una persona sulla strada che stavo percorrendo.
"EHI LEVATI DI MEZZO!" Grido io
Questa persona era girata di spalle e non mi calcolava minimamente.
"FAMMI PASSARE!" Grido di nuovo dalla macchina a quella persona. Quest'ultima si gira e incomincia a fissarmi, non ci posso credere...

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