È una bella giornata oggi, il cielo è azzurro di domenica.
Per me è una giornata come tutte le altre, per i miei familiari una giornata importante.
Beh non m'importava tanto sapere che mia nonna paterna ritornava in città.
Tutti la descrivono in modo buono, dicono che è una brava signora, che prima di partire aveva pensato alla famiglia e alle persone che amava.
E a me questa cosa ha fatto incazzare.
Io lo so che mia nonna non è buona, avvelenare mia madre, fare la complice di mio padre e negare tutto non è una cosa da niente.
Io ci sono rimasta male, perché se ha qualcuno vuoi veramente bene, non corri il rischio di avvelenarla e perderla.
Ma a quanto pare loro godono.
Io la odio. Provo disprezzo solo a guardarla, pensare che lei è mia nonna mi vengono i brividi.
Finito di vestirmi, sono uscita da casa.
Una volta scesa mi ha raggiunto mia zia. Con lei mi sento bene, mi fa sempre tornare il sorriso, d'altronde è la sorella di mia madre.
Aveva in mano un mazzolino di rose per la nonna e con l'aria ansiosa mi disse << Bettany stai tranquilla un giorno ti porterò via da quella casa >>. Io le sorrisi, non sapevo che dire.
Ci raggiunse mio padre con l'aria insospettita e con un certo tono disse
<< Ehi voi cosa bisbigliate, forza salite in macchina che la nonna sta per arrivare>>.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso l'aeroporto.
Arrivati all'aeroporto vidi mia nonna, aveva il sorriso sulle labbra.
Io tremavo. Dentro di me sentivo che lei era una criminale e lo sarà sempre.
Salì in macchina e con l'aria felice salutó tutti.
Una volta presa ritornammo a casa.
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Una ragazza che sogna
FanfictionIn un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui è nata è cresciuta Bettany è chiamato la >. Bettany ha 16 anni, è una ragazzina dolce, simpatica, semplice ed educata, vive col padre. Nel suo cammino rivelerà d...