Ed ecco arrivato il giorno del matrimonio: mi trovavo in uno splendido hotel nella città di Haltern am See.
La cerimonia sarebbe stata alla mattina, alle 10, ed il ricevimento subito dopo; alla sera, ci sarebbe stata una piccola festa per poi salutare i due sposi pronti a partire per la luna di miele.
Decisi di mettermi un vestito blu, di quelli anni '60, un paio di scarpe con il tacco non troppo alto, anch'esse blu, un copri spalle da mettere in Chiesa ed una borsa a mano blu, il tutto abbinato ad un cappellino, sempre blu. Avevo deciso di raccogliermi i capelli in uno chignon basso, così che stessero bene anche dopo aver tolto il cappellino.La giornata era molto bella: il cielo era limpido e vi era un'aria calda, ma non troppo, tipicamente primaverile. Si sentivano gli uccellini cantare e gli alberi erano in fiore.
Decisi di camminare fino alla Chiesa. La città era molto carina, ed ero felice di trovarmi lì.
Pensavo che niente e nessuno quel giorno potessero rovinare la mia pace interiore, ma come sempre, mi sbagliavo.
Scorsi un gruppo di persone ed individuai la Chiesa. Feci per avvicinarmi, quando lo vidi.
«No, non può essere» dissi a me stessa, cercando di distogliere lo sguardo. Ma come potevo distoglierlo. Era proprio lui. Stava chiacchierano con qualcuno, probabilmente un suo compagno di squadra, quando mi vide anche lui. Si irrigidì e continuò a fissarmi.
Ripensai immediatamente a quello che era accaduto.
Ad un certo punto tutti entrarono in Chiesa.
C'era una ragazza, forse la sorella o un'amica della sposa. Chiese come mi chiamassi e mi disse a che banco dovessi sedermi. Mi sedetti e mi accorsi di essere vicina a persone che non avevo mai visto. Sono abituata ad avere a che fare con persone che non conosco, ma lì proprio non conoscevo nessuno, ed essendo una giornalista al matrimonio di un calciatore mi sentivo molto a disagio.
Lo sposo era già vicino all'altare e un momento dopo partì la marcia nuziale. La sposa entrò in Chiesa accompagnata dal padre. Aveva un abito molto bello e fine, e sembrava molto emozionata.Finita la cerimonia, ci dirigemmo tutti al di fuori della Chiesa, verso il luogo del ricevimento.
Esso si trovava al di fuori di una splendida villa, esattamente nell'enorme giardino di cui era fornita.
Vi erano tavoli tondi con tovaglie bianche e fiori rosa e bianchi dappertutto. Vicino ai tavoli vi erano altri tavolini più piccoli, i quali erano imbanditi di antipasti.
Scorsi la stessa ragazza di prima, la quale mi disse a che tavolo mi sarei dovuta sedere. Intravidi il mio tavolo, mi sedetti ed aspettai che il resto del gruppo arrivasse.
Ero al tavolo con alcuni giocatori del Bayern ed altre persone a me sconosciute. Un momento dopo, un uomo si sedette alla mia destra. Proprio lui, Manuel Neuer.
Divenni tesa, rigida ed agitata. Ancora non avevo capito perché provassi quei sentimenti quando mi trovavo anche a tre metri di distanza da lui.
«Ciao» mi disse, senza guardarmi negli occhi.
«Ciao» risposi con voce flebile.
Lo osservai: aveva un vestito nero, con sotto una camicia bianca e una cravatta nera. I suoi capelli biondi erano ben pettinati ed era ben rasato. Aveva un buonissimo profumo, Hugo Boss probabilmente. Notai che nel taschino della giacca aveva un fazzoletto, precisamente di colore blu. Ero sbalordita. Che l'avesse fatto apposta? Non riuscii a trovare nulla di negativo, nulla per cui io, quel giorno, potessi odiarlo.
Mentre mangiavamo gli antipasti, notai che mi osservava. Decisi di parlare. D'altronde, io lo odiavo. Non avevo mica smesso di odiarlo. Lui mi aveva umiliata ed io lo odiavo. Lo odiavo lo odiavo lo odiavo.
«Ho saputo che siete amici da molto, tu e Benedikt» dissi.
«Sì, ci siamo conosciuti negli Under 21 della Germania» rispose, questa volta guardandomi negli occhi. Aveva gli occhi di un azzurro intenso, simili al colore dell'oceano. Ci rimasi persa per qualche secondo.
«Oh» è tutto quello che riuscii a dire. Mi sentivo un peperone.
«Tutto bene? Sei molto rossa in viso» mi chiese. Avvertii una punta di divertimento nelle sue parole. Fece un sorrisetto. Tutto il mio odio per lui si manifestò in una sola volta.
STAI LEGGENDO
Tutti i Brezel di Monaco
FanfictionFederica ha venticinque anni, è una giornalista, lavora a Monaco di Baviera e si occupa del Bayern Monaco, famosa squadra di calcio. Manuel Neuer è la persona che odia di più al mondo e, ovviamente, lui ricambia l'antipatia. Però, in seguito a sfort...