Sei senza speranza - Maddie

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Che buon profumo.
Apro gli occhi faticosamente, le mie palpebre non mi sono mai sembrate così pesanti. Inspiro, e poi inizio ad accorgermi pian piano che non sono sola nel mio letto. Alzo lo sguardo, la mia testa é appoggiata sul braccio di un ragazzo. Penso subito che possano essere o Jack o Stefan, ma poi inizio a ricordare che, quando sono andata a dormire, stavo piuttosto bene ed ero sola. Non posso non notare i riccioli di un vivace castano chiaro, e subito capisco chi è...
-Will?!- scatto a sedere facendomi leva con le mani, il mio cervello sta cercando di concepire come mai è qui. La mia esclamazione sembra svegliarlo, e anche lui, anche se molto più lentamente, si porta a sedere.
-Buongiorno- si stira le braccia, e mi sorride.
-Buongiorno?!- sono sbigottita, e Will si mette a ridere a causa della sorpresa dipinta sul mio volto.
-Perché sei nel mio letto?!- esclamo, prendendo l'orlo delle coperte e tirandole via, lasciando il ragazzo al freddo. Dio, come ci è finito qui?! E perché sono così arrabbiata? Mi sembra che le guance mi stiano andando a fuoco... dalla rabbia, ovviamente. Ma rabbia per cosa?
-Calmati!- mi fa lui, scattando in piedi e mettendosi si fronte a me. Anche così, con gli occhi semichiusi dal sonno e i capelli scompigliati dal risveglio burrascoso risulta lo stesso molto carino.
-Cosa ci fai qui?- sibilo,e lui storce il naso.
-Non ti ricordi nulla? Davvero?- questa domanda mi intimorisce.
-Spiegati- lo afferro per il colletto della maglietta, ma lui non sembra intimorito, forse perché sa che comunque non gli farei mai nulla.
Lui toglie gentilmente la mia mano, e la lascia andare. A quel gesto ho un brivido. Ho sempre, sempre paura che quando fanno così i ragazzi stiano per alzare le mani e farmi del male.
-Sono venuto a riprendere la sciarpa che avevo prestato ad Alice, ma poi ti Ho sentita urlare nel sonno...-
Seriamente? Se è così, forse sono contenta di non ricordarmi cosa stavo sognando, anche se so esattamente le cose che potrei aver sognato.
-... E niente, mi sono spaventato, e ti ho svegliata. Mi hai chiesto di restare a dormire lì con te, e vedendoti così spaventata non me la sentivo di dirti di no.-
Rimango attonita dalla sua storia.
Questo non è affatto da me. Ma chi è questo ragazzo? Lo conosco da sì e no un giorno e già mi tratta come se fossimo amici stretti. Ok, amici stretti forse no, ma comunque non penso che nessuno si sarebbe mai messo a dormire lì con me. O almeno, non senza approfittarsene o che so io. Gli uomini sono esseri subdoli, si credono superiori e per questo pensano di poter fare quel che vogliono. Cos'ha William di diverso dagli altri?
Abbasso così tanto la testa da vedermi i piedi scalzi.
-Allora grazie- borbotto.
Sento il suo sguardo fisso su di me.
Cos'hai sognato?- mi chiede.
Ah, quanto fa male questa domanda.
-Ti interessa?- chiedo facendo un sorriso sbilenco, quello che sfoggio sempre per nascondere il dolore.
-Veramente sì. Sono preoccupato, non è una cosa ricorrente, vero?-
-Basta dirmelo se vuoi dormire di nuovo con me- sorrido e gli scompiglio la testa riccioluta. Lui mi guarda inebetito.
-Vado a cambiarmi- gli dico raccogliendo qualche vestito dal pavimento. Così evito altre domande scomode.
Vado in bagno, e il mio riflesso nello specchio mi fa rabbrividire. Ho i capelli tutti arruffati, gli occhi cerchiati di sfumature nere di trucco, la labbra screpolate e un pigiama bianco e rosa con sopra una capretta sorridente.
Eccola, la Maddie di prima mattina non riflette affatto quella che va in giro la sera a ubriacarsi, a fumare, a ridere di questo mondo.
È più misera. È più vera.
Mi pettino, mi infilo un top nero molto semplice e aderente, dei leggins e mi copro con una felpa grigia piuttosto grande. Chiudo la cerniera fino all'altezza del petto. Tanto non è che ci sia tanto da vedere.
Tolgo i residui di eyeliner e mascara dal mio viso con una salvietta.
Non ho nessuna voglia di truccarmi, sinceramente: con tutto l'ombretto, eyeliner e mascara che dovrei mettermi, senza contare la base, farei aspettare troppo William.
Mando tutto a fanculo, mi metto in fretta del mascara, giusto il necessario per far arrivare le mie ciglia corte sopra la palpebra. Per quanto riguarda la base, vorrà dire che sembrerò un po' più pallida del solito.
Esco dal bagno solo dopo aver preso dell'armadio di mio padre un maglione comodo e un paio di jeans; quell'uomo ha il fisico abbastanza giovanile, e se non guardi la faccia sembra in tutto e per tutto un ragazzo sui vent'anni con un po' di pancetta. Il che è strano, dopo tutto quello che ha passato, a sembrare così giovane. Ho sempre creduto che più dolore e rabbia provi, più il tuo corpo invecchia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2015 ⏰

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