Indentifico in fretta i motorini dei due ragazzi, e mentre tutti mi guardano eccitati stringo in mano la copia delle chiavi. Lascio un momento di sospensione, così da poter vedere tutti che aspettano solo un mio gesto. Dio, quanto mi piace stare al centro dell'attenzione.
Procede tutto come ogni volta che freghiamo i motorini ai nostri due amichetti: si fanno delle gare che partono dall'inizio della via fino alla sua fine, dove c'è il negozio di un parrucchiere, poi si fanno delle gare di acrobazie, e così procede la serata. Cerchiamo ogni volta di non distruggere i due motorini, ma qualche volta i due ci hanno trovato dei graffi non giustificati. E di sicuro, non sarò mai io a spiegare da dove vengono.
Alja e Julian competono contro, e anche se vince Alja, lui non sembra dispiaciuto. Poi tocca a Stefan e Jack, e fanno cozzare i due motorini, facendo prendere a tutti un colpo. Ma quando confermano che i motorini sono intatti, scoppiano a ridere, dandosi dei coglioni a vicenda.
Io mi sono quasi del tutto ripresa mentalmente, e sto finendo quasi un'intera bottiglietta d'acqua. Voglio gareggiare anche io.
E voglio anche imparare a reggere un po' meglio l'alcol, penso come appunto mentale.
Mi dirigo verso William, che anche se mantiene il suo visino sempre un po' incerto, sembra divertito.
-Willy, gareggi contro di me?- gli chiedo appoggiando la testa sulla sua spalla. Lui sembra spiazzarsi, e si passa una mano tra i capelli riccioli.
-I-io... non so guidare...- balbetta. Scoppio a ridere. -Neanche io! Vado a scatti! Per questo ho chiesto a te, che ne sai quanto me!-
Lui mi guarda incerto.
-Dai, non aver paura- gli do una pacca sulla spalla, deciso a sfidarlo.
Malgrado il suo essere così diverso da me, penso che con questo ragazzo potrei anche farci amicizia. Sempre se non possiamo già considerarci amici.
Saliamo tutti e due sui motorini. Lui non sembra per niente sicuro di quello che fa, ma penso che stia solo cercando di integrarsi un po' di più col gruppo.
Gli spiegano velocemente i comandi, glieli fanno ripetere, poi lo fanno provare, e va abbastanza bene, anche se lentamente. Gli dicono che può anche risparmiarsi di andare veloce, che "tanto Maddie guida peggio di un gorilla senza un braccio". Che stronzi!
Io guardo William, e lui guarda me. Sorridiamo, inforchiamo i caschi fregati ai fratelli di Julian e partiamo. Siamo di una lentezza incredibile, e sento gli altri dietro che muoiono dalle risate e fischiano. Forse di più per me, che mi sto incazzando con quest'affare: non riesco a fare venti centimetri senza impennare! Possibile che io sia così imbranata?! William è un paio di braccia davanti a me, quindi raccolgo tutte le mie forze e spingo l'acceleratore al massimo, e lo supero, lo supero!!... ma finisco ben oltre la via, e quando premo con forza sul freno vengo sbalzata in avanti e finisco bocconi sull'asfalto, il motorino è cascato di lato. Meno male che avevo il casco.
-Maddie!!- sento William urlare, poi, con la testa di lato, lo vedo buttarsi a sedere accanto a me, con fare preoccupato.
Io scoppio a ridere, mi alzo in piedi e mi levo il casco. Chiude gli occhi e sospira.
-Cazzo, credevo ti fossi fatta seriamente male- mi rimprovera. Gli do un pugno leggero sulla spalla.
-Scherzi? Io mi sono sentita invincibile- dico, sollevando le braccia al cielo.
William ghigna, tirandosi su, e mi porge una mano per aiutarmi ad alzarmi.
-Va bene, Goku- dice, e io rido.
Gli faccio un cenno del capo per dirgli di tornare indietro, mentre mi aiuta a sollevare il motorino cascato. Con la stronzata che ho fatto, ci siamo allontanati un po' dalla fine della via.
Un po' troppo.
William mi aiuta a rimettere in piedi il motorino, e constatiamo che non ci sono stati danni. O almeno, non danni troppo visibili. Stiamo per tornare indietro, quando una voce ci blocca.
-Bene bene, guarda chi si rivede- mi volto, sicura di sapere di chi sia quella voce. Mi giro, e Sean mi guarda coi suoi occhi neri pieni di rancore, seguito a ruota dai suoi infallibili amici, che più che altro fungono da servetti leccapiedi. Sean è un bel ragazzo con cui sono stata insieme per un mesetto scarso, prima di capire che mi aveva tradita, una sera con un'altra ragazza. Ovvero, prima che venisse menato da Stefan e Jack per conto mio.
-Ehi, cuoricino- ghigno io sicura, e vedo le sue nocche sbiancare.
-Non chiamarmi in quel modo ridicolo...- sibila, e il sorriso sul mio volto si allarga nel vedere il suo viso contratto della rabbia.
-Strano, era così che mi chiamavi quando stavamo insieme... Non ti ricordi, i bei tempi? Prima che mi tradissi con quella Jasmine...- lo trapasso con lo sguardo.
-Non cercare di farmi venire i sensi di colpa! Un uccellino mi ha detto che quello stronzo del tuo amico Julian l'altra sera è andato a rubare in casa di Jason! Non trova più metà dei suoi soldi!- ha iniziato a urlare.
Io faccio spallucce, anche se la cosa non mi torna. Non con Julian come "protagonista"... probabilmente non sa nemmeno chi è Jason.
-Vacci a parlare, è di là con gli altri.-
Ora Sean sembra incerto, dopo aver sentito che ci sono "gli altri". Non affronterebbe mai un gruppo di persone, trovandosi in svantaggio.
-No. Me la prenderò con te, invece- dice, scrocchiandosi le mani. Io scoppio a ridere.
-Seriamente picchieresti una ragazza?-
-Sei troppo infame per essere una ragazza!-
-Ma stai zitto! Con questa cazzata abbiamo appurato che qualcosa di più piccolo delle tue palle esiste, ed è il tuo cervello!- sghignazzo, e in quel momento lui avvampa di collera.
-Stupida troia!!-
Scatta verso di me coi pugni serrati, ma mentre provo a schivare il suo pugno il suo braccio viene bloccato dalla presa di William.
Aspetta. William?
Le sue dita sono saldate sul braccio di Sean. Questo tenta di liberarsi attaccando William, ma viene spinto all'indietro, mentre i suoi leccapiedi si dirigono poco sicuri verso di noi.
Afferro per il polso William e lo trascino via, dagli altri.
-Vai al motorino!- gli urlo, poi accendo il mio e corro veloce per la via, stavolta cercando di non sbandare.
Freno a un bel paio di metri di distanza dai miei amici, e ansimo, il fiatone che mi brucia i polmoni.
Alice si dirige verso di me, guardandomi spaesata, mentre mi si affianca William. Delle gocce di pioggia mi bagnano le guance, e mi vado a riparare sotto la tettoia. L'avevano detto, che avrebbe piovuto. Estraggo dalla tasca una sigaretta e la accendo.
-Andiamo, tra poco verrà giù il mondo- dico agli altri, forse troppo in fretta, quindi aspetto che anche gli altri si incamminino. Finisco accanto a William e ad Alice che, come al solito, non si fa mai i fatti suoi.
-Hai visto Lucas?? Stai bene?- mi chiede preoccupata, e io scuoto la testa. Deve smettere di nominarlo, visto che la mia paura era proprio quello di incontrarlo, stasera. Dio, ero riuscita finalmente a scordarmene.
-Non era Lucas- dico sembrando convinta, ma in realtà dentro un sacco di pensieri mi frullano in testa. Più ci ripenso, più quello del mio ex mi sembra un pretesto inventato li per lì. Pensarci mi farà male.
-Era Sean- concludo.
-Meno male- sospira Alice.
-Insomma, non è che abbia fatto i salti di gioia quando l'ho visto- sghignazzo, e anche lei ride.
-Chi è Lucas?- si azzarda a chiedere William, e io lo trapasso con lo sguardo, un lampo che balena nel cielo come per rispondere al sussulto del mio cuore dopo aver sentito il Suo nome.
-Nessuno che ti possa interessare- rispondo secca, Alice sa che non deve rispondere.
Al Suo nome dei brividi mi percorrono la schiena, una strana inquietudine si dirama nel mio cuore. Che Lucas c'entri qualcosa con Sean? Dopotutto si conoscono, e io ho ancora abbastanza paura di Lui per farne una mia paranoia, per poter pensare che non ha limiti oltre cui non spingersi.
Ma non voglio farmi rovinare la serata da quell'infame, quindi chiudo gli occhi e lascio che il fumo mi riempia i polmoni.
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TROUBLE MAKER
Romance"-Fumare e bere uccide- mi zittisce. -Lo so.- -E allora perché lo fai?- -Perché, a volte, sento cose in me che ho bisogno di uccidere.-" William è un ragazzo a modo: gentile, rispettoso, puntuale nello studio, carino, è un angelo in tutta la sua inn...