Capitolo 3

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"Lui ha avuto un infarto,lo hanno portato in sala operatoria"mi disse lei.

Io ero incredula a quelle parole,infatti mi ero messa a ridere.

"Emma,amica mia,se é uno scherzo ti avverto che é di cattivo gusto"le dissi.

Lei mi guardó negli occhi.

"Guardami negli occhi"mi ordinó.

Io feci come aveva detto.

"Ti sembra uno scherzo?ti sembra che io stia scherzando?"mi chiese.

Abbassai gli occhi per la vergogna,e guardai le mie scarpe.

Avevo peggiorato le cose.

Scossi la testa.

"No"bisbigliai.

Cominciai a piangere.
Brian aveva veramente avuto un infarto.

Alzai lo sguardo vero Emma.

"scusami,é che..."dissi ma lei mi fermó.

"No scusami te..."disse lei.

Io la abbracciai.

"Andiamo in ospedale!"esclamai io,senza accorgermene.

Salimmo sull'autobus e ci sedemmo nei primi posti liberi che avevamo trovato.

Cominciai a pensare a tutti i momenti belli che avevo passato con Brian...mi ricordo quando mi aveva preparato una festa a sorpresa per il mio sedicesimo compleanno...lui mi ha sempre aiutata,é sempre rimasto con me nei momenti più difficili,mi ha regalato tantissime emozioni e io l'ho sempre considerato un fratello per me.

Dopo 10 minuti eravamo già arrivati in ospedale.

Vidi un'infermiera.

"Salve,ci potrebbe dare informazioni sul paziente Brian Bianchi?"chiesi.

"Lei chi é?"mi chiese lei.

"io sono un'amica e lei é la sorella"dissi indicando Emma.

"Bene...lo hanno fatto entrare in sala operatoria 3 ore fa.

"okay"risposi e sorrisi contro la mia voglia.

L'infermiera se ne andó e io mi sedetti accanto ad Emma.

Dopo mezz'ora,uscì un medico dalla sala operatoria.

Io mi alzai di scatto e mi diressi verso di lui.

"Scusi..."dissi.

"Scusa,vado di fretta"rispose lui.

Stava succedendo qualcosa,me lo sentivo.

Mi stavo agitando.

Non volevo che Emma lo sapesse,così feci finta di niente,ma quando mi voltai lei era in piedi e mi guardava con espressione interrogativa.

"É successo qualcosa?"mi chiese.
"No,é il medico di un'altro paziente"mi inventai una scusa per tranquillizzarla.

"Okay"disse con la poca voce che aveva.

Il medico rientró in sala con altri dottori.

Cominciavo seriamente a preoccuparmi.

L'attesa si faceva sempre più lunga,ma poi uscirono tutti i medici...sembravano contenti.

Mi diressi verso di loro con Emma.

"Salve"dissi.

"Voi dovete essere parenti di Brian"disse uno dei medici.

Eres Mìo ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora