Sembrava che con quello sguardo,il tempo si fosse fermato.Continuo a guardare quegli occhi,ma una voce mi distrae.
"signorina,le sue pizze sono pronte...signorina"disse.
Era il pizzaiolo."Si,mi scusi"dissi imbarazzata.
Che figura di merda,chissà cosa avrà pensato Federico."Vuole qualcosa da bere?"chiese.
"Due lattine di coca-cola"gli risposi.
Prese due bottigliette d'acqua da un frigo.
"Ecco a lei" disse gentilmente porgendomi l'acqua.
"Grazie"dissi.
Mi voltai verso federico.
"Ora vado,a presto"gli dissi.
"A presto"disse lui a sua volta.
Mi recai al tavolo dove era seduta Alessia,portando le pizze e l'acqua.
"Eccomi"dissi appoggiando tutto sul tavolo.
"Chi era quel ragazzo con cui stavi parlando?"mi chiese Alessia.
"Un amico"Risposi.
"Si certo,un amico"disse sogghignando.
Mi voltai verso il bancone,Federico non c'era.Voltai lo sguardo verso l'ingresso e lo vidi mentre usciva con due pizze.Continuai ad osservarlo fino a quando non usciì.
Guardai Alessia che mi guardava in modo strano.
"Solo un amico eh,ammettilo che ti piace"disse lei.
Io arrossì.
"No,non mi piace"dissi.
"Si vede a distanza di chilometri che sei cotta e stracotta di lui" affermó lei.
"Non é vero"dissi cominciando a mangiare la mia pizza.
Siccome era il mio primo giorno,lavorai fino a mezzogiorno.
Tornai a casa alle due.
"Sono tornata"urlai appena entrai in casa.
"Sono in cucina"rispose mia madre.
Andai in cucina.
"Allora come é andata al lavoro"mi chiese mia madre.
"Bene,e a te?"le chiesi.
"Bene" disse.
"Ok,io vado in camera mia"dissi.
Entrai in camera,presi il mio lettore mp3 e, con le cuffie nelle orecchie,mi gettai sul letto.
Pensai alle parole di Alessia.
Mi ero veramente presa una cotta per Federico?...nah,non puó essere.
Chiusi gli occhi e,all'improvviso,mi apparvero quegli occhi color ghiaccio,quelli profondi come l'oceano e infiniti come l'universo.
Di scatto riapriì gli occhi, con il sorriso sulle labbra.Ero confusa.Scossi la testa.Non riuscivo più a toglierlo dai miei pensieri.Ma che cosa mi stava succedendo???
Non so come,mi venne in mente il signor Zappini...aveva qualcosa di speciale,qualcosa che gli altri non hanno..il suo sguardo,il suo sorriso,il suo modo di parlare;era diverso dagli altri.
In mezzo a tutti questi pensieri,mi addormentai senza accorgermene.La voce di mia madre mi sveglió.
"Mara,vieni,é pronta la cena"disse.
Che ore erano?
Presi il telefono:
<<20:05>>
Ma quanto avevo dormito?"arrivo"gridai.