9. Le parole non dette.

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appena suonata la campana della terza ora, sapevo che avrei dovuto cambiare aula,quindi presi le mie cose dal sottobanco.

tirando fuori i libri di chimica,storia e geografia sbadatamentemi cadde l'astuccio e si aprì.

da esso uscì un piccolo foglietto nero.mi guardai intorno per cercare di capire se il mandante era ancora nei paraggi, ma non c'era nessuno.

lo aprii e lessi il suo interno, diceva: " ciao Leila. sono nuovo e molto probabilemte tu non si chi sono io,ma mi piacerebbe conoscerti, se vuoi questo èil mionumero, scrivimi baci

3356248912"

accartocciai il biglietto e lo buttai nel cestino. uscii dalla porta della classe e mentre i pensieri vagavano nella mia mente mi fermai di scatto e mi resi conto che era una possibilità er ricominciare,

o per scomparire. se fosse stato un'altro dei soliti scherzi avrei mollato la scuola e sarei andata in alaska a vivere dentro un iglu.

presi il mio telefono dalla tasca e digitai il numero.

salvai e andai a vedere su whatsapp la foto profilo.

non c'era la foto profilo. fantastico, sarebbe stato un'altro sgorbio orrendo in cerca di una ragazza a caso per cercare di  diventare figo come qualcuno dei suoi amici.

tanto nella mia mente esisteva ancora solo e soltanto Carlo.

Per me restava il più bello e il più sincero.

non gli ho detto addio.

questo sarà il mio vero lutto.

le parole non dette.

Pensare che quel giorno ci avevo anche litigato.

Non dovevo lasciarlo andare.

Sono stupida.

Però voglio ricominciare, quindi presi il telefono dalla tasca e chiamai il numero misterioso.

"Bip...bip...bip..."

"Pronto?" Disse una voce maschile abbastanza grave.

Sgranai gli occhi.

Era Carlo

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