Il fastidioso suono della sveglia inizia a emettere una melodia non molto rilassante,interrompendo i miei sogni.
Stavo sognando di incontrare Alessio Bernabei,ma ogni volta,ovviamente,qualcuno o qualcosa deve rovinare tutto!
La faccio smettere gettandola a terra e mi alzo dal letto,controvoglia,per poi andare in bagno a lavarmi,vestirmi e truccarmi.
Praticamente,la solita routine.
Scendo al piano di sotto e mio fratello sta già facendo colazione.
«Hei ometto»lo saluto,tirandogli il solito pugno leggero sulla spalla.
«Ciao»esclama sorridendo.
È sempre stato un ragazzo di poche parole e,infatti,mia madre credeva che fosse malato o,addirittura,che gli avevano danneggiato le corde vocali appena nato...
Non so come,non chiedetemelo.
E invece no,non c'è nessuno problema.È solo un bambino che preferisce ascoltare o parlare poco che sprecare fiato per pronunciare parole,a volte superficiali e inutili.
Ma comunque,io lo adoro così.
«Mamma e papá sono già usciti?»domando,prendendo una fetta biscottata.
Annuisce e si dirige verso il salotto per prendere lo zaino,dopo di chè mi lascia un bacio sulla guancia ed esce per salire sull'autobus.
Finisco la colazione e vado ad incontrare Mary al muretto vicino casa mia,per poi andare a scuola a piedi.