1.

2.1K 81 102
                                    


Quante volte si può innamorare una persona?

***

È questa la domanda che circola ripetutamente nella sua testa quando in realtà dovrebbe ascoltare e prendere appunti.

Queste poche parole insieme fanno fremere il ventenne dalle due ore precedenti, prese alla rinfusa e mescolate con altre sciocchezze, che non hanno certo peso per lui ora, mi fanno compagnia volentieri.

Esiste l'amore? E una persona può provarne così tanto da arrivare addirittura a dividerlo in due?
Si riesce a dormire la notte quando si hanno due persone in testa? Le si sognano entrambe?
E al ballo, come la metti al ballo? Le inviti entrambe?

Troppe domande senza alcun senso perché Genn non è innamorato. Del suo gatto, quello sì, ma di nessun altro.

Neppure della vicina di banco, che viene dal Brasile, che lo convince che le donne ci mettano ore intere a farsi belle per venire in un posto inutile come la scuola.

Perché no, a Genn Butch il balcone prosperoso della compagna non fa né caldo né freddo, così come è indifferente al suo sguardo nocciola, perfettamente abbinato alla carnagione, e le sue labbra piene.

Certo, quale bella ragazza gli è capitata a tiro, eppure lui sta bene così.
Perché in mente non ha due persone, ma non ne ha neanche una.

***

Mancano soltanto tre minuti.

Sopporta questi 180 secondi ancora, poi sarai libero, Genn.

È esattamente questo che mi stampo nella testa quando noto dal mio compagno di banco che, secondo l'ora in digitale, sono le 12.57

Seguendo i miei piani in meno di dieci minuti varcherei la porta della mensa, e per i restanti due o tre troverei posto a sedere per godermi (o meglio, limitarmi a mangiare) il mio pasto in santa pace.

Sì, non è male come piano.

12.59

Ci siamo, ci siamo.

La professoressa mi coglie alla sprovvista con un: "Raia, segna i compiti perché la prossima lezione non accetto giistificazioni."

Quella bisbetica mi aveva spedito al posto dalla cattedra con un due semplicemente perché tre dei diciotti esercizi di compito non erano stati svolti e capiti.

"Si vede, non sei riuscito solo perché erano i più lunghi!" Aveva gridato, quando in realtà si trattava di scambiare delle semplici cifre e potevo benissimo limitarmi al farlo sul libro.

Ma con la rossa di capelli non c'era scusa buona, se si impuntava per una cosa, quella doveva essere.

"Certo." Mi pronuncio svogliato aprendo il diario.

Credo sia l'unica professoressa con cui curo questo rapporto di odio/amore, visto che con gli altri non ho particolari problemi.

Solo che lei, Dio, se aprisse la bocca solo per spiegare meriterebbe una statua d'oro, ma nel momento in cui torna se stessa ha dentro una rabbia repressa che sembra voler sparare soltanto su di me.

Quando mi chiama il sangue mi si gela perché tutti gli sguardi sono a me e prego soltanto che se lo dimentichino, ma invece no, partendo dalla brasiliana arrivando all'ultimo ragazzo nell'angolo, tutti mi squadrano.

E a me già basta il suo di sguardo accusatorio, non necessito anche quello dei coetanei.

Per non parlare di quando mi trattiene alla cattedra o alla lavagna per due minuti in più, perché io li sento tutti i loro bisbigli.

"Ma non si vergogna ad andare in giro vestito così?"

"Cristo, è anoressico."

"Comincio a credere che sia pelato, non si toglie mai quel patetico cappellino."

E posso certo recitare che non mi interessi, perché per una buona parte quei loro commenti non mi affliggono nessun male, riesco a fingere, fingere di non sentire, fingere di essere superiore.

Ma forse un pò mi dispiace camminare sempre solo, non ricevere nuovi messaggi al crepuscolo, non aver nessuno con cui parlare.

La sua voce mi risveglia dal mio rimuginare e chiudo il diario sapendo di non aver scritto nemmeno un esercizio.

Mi fiondo giù dalle scale sapendo che se non prendo posto prima di altri finirò nei bagni a mangiare il mio pasto.

Ahimè quando scendo la mensa è già affollata e realizzo che la campanella dev'essere sicuramente suonata mentre la professoressa dettava i compiti, o l'avrei sentita.

Non male Genn, primo giorno di mensa e stai già con l'ansia.

Certo, non è effettivamente il primissimo giorno, perché sono in quinta, ma comunque il primo dell'anno.

L'addetta alla mensa, che porta un grembiule bianco ma è sprovvista di guanti o retina ai capelli, mi poggia sul vassoio un piatto di carta rinforzata con una buona porzione di riso.

Scotto, sicuro.

Trascino i piedi sulle piastrelle panna del pavimento stando ben attento a non andare addosso a nessuno.

Il penultimo tavolo sulla destra è libero, quindi mi affretto nel prendere la sedia a capotavola per sedermici.

Poggio il vassoio, mi tiro in avanti per lasciar passare gli studenti e riordino meglio il cibo messo a casaccio sul vassoio grigio.

Faccio qualche spostamento meravigliandomi che nell'ordine confusionario della cuoca tutto ci stava, mentre ora che ho semplicemente scambiato i due piatti sembra un disastro peggiore di prima.

Così ripongo il riso al centro e mangio quello, teribilmente abbattuto per quanto faccia schifo pure quest'anno.

Affondo la forchetta di plastica nel piatto prendendo più riso possibile perché fa quasi male alla vista contemplarlo, trovando micro pezzi di verdure ovunque.

Sento già la forchetta raschiare sul fondo del piatto quando una voce forte mi giunge.

"Levati frocetto, non c'è posto per te qui."

Non faccio in tempo a voltarmi nella direzione da cui proviene l'ordine che un pugno mi colpisce la schiena facendomi avanzare.

********

BUON ANNO BAELLLLLLLLA GENTE.

Ho questo first chapter scritto da qualche giorno ma volevo aspettare il primo dell'anno giusto per farvi un regalino virtuale ben impacchettato.

Sono così estroversa perché so che i miei pulcini che seguono l'altra mia storia sono qui, quindi sciao a voi e benvenuti a voi altri che mi starete valutando come una psicopatica.

E qui in mia difesa cito Genn (che cita a sua volta Dalì) : "La differenza tra me e un pazzo è che io non lo sono."

ADORO.

Tornando alle cose serie, questa Fanfiction nasce dalla mia fantasia, anche se alcune cose rispecchiano Freak, fanfiction in inglese su Troye Sivan e Tyler Oakley che io follemente adoro.

Non ho troppo da spiegarvi ora, perché tanto mi troverete a rompere alla fine di ogni capitolo.

Quindi nulla, vi auguro il meglio per questo meraviglioso anno.

Stellinate e lasciate un commento, mi farebbe molto piacere sapere le vostre prime impressioni.

E di chi è quel commento finale?
Eheheh.

Se cliccate sul mio profilo potete trovare la mia Fanfiction (anch'essa sui Gennex), chiamata "The Keeper."

Un bacio,
Virgy. xx

Craving you. || Urban Strangers.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora