4.

1K 70 129
                                    

Genn's POV

Sto disteso ancora  sul materasso morbido che sembra letteralmente prendere le forme delle mie gambe e della mia schiena pensando.

Il sabato, che grande schifo.

Passare le mie giornate divagando nei miei pensieri non mi dispiace, ma il non essere effettivamente produttivo in nulla non mi sta troppo bene.

I compiti, quelli che già avevo scritto, gli ho svolti ieri e sono le 23.56 di sabato sera ed io sto qua, sul letto, nel mio piccolo mondo, con la stanchezza posata sulle palpebre.

Ogni qual'volta mi capita di chiudere gli occhi la voglia di restare sveglio così mi tiene e sono in balia degli spasmi che i miei pensieri mi causano.

Ci sarebbero molteplici cose per cui potrei dare di matto ora, la lampada che emette troppa luce nel punto in cui è puntata e troppa poca nel suo raggio, il freddo che infetta perennamente queste mura o il mio stato d'animo fermo quanto il monitor su un corpo morente.

Come quella linea verde che fa sbalzi incredibili e poi si blocca andando sempre dritta, così come ha iniziato quando neanche esistevamo.

E mamma continua con le sue storie che dice e pensa, perchè Gennaro non mangia, Gennaro non dorme, Gennaro è depresso, e dico, Rosa Caiazzo, devi smetterla di preoccuparti così tanto per tuo figlio.

Io sto bene, siete voi con i vostri appellativi, con le cose che leggo dalle vostre menti a rendermi malato di qualcosa che non è mio.

Io mangio, ma quando tu non guardi, io dormo, forse poco, ma quel poco che mi basta per riprendere tutto da zero il giorno dopo, io sono felice, ma se i ragazzi felici si ubriacano e si drogano perchè apparentemente tutti fanno così, allora non vuol dire che io non facendolo non lo sia.

Diciamo che va tutto bene, la felicità è un concetto per così dire banale che però è talmente complesso che neanche io riesco a concepirlo.

E' per questo che do un nove a tutto ciò che mi fa provare massimo piacere, che mi fa stare all'apice dell'essere vivi, perchè ancora non lo so cos'è quel dieci che ingloba tutto il discorso della felicità.

E chissà, forse un giorno troverò quel dieci.

Nelle cose semplici, nelle azioni abituali, in una città, in una parola, in una persona.

Succederà, quel dieci, ma ora non ho bisogno di sapere quando.

Continuo nei miei pensieri fino a quando le ossa si intorpidiscono ed ho bisogno di muovermi.

Così mi posiziono alla scrivania, accendo lo stereo a basso volume e prendo uno dei molteplici libri rivestiti in finta pelle sulla mensola.

Sfioro le leggere pagine bordate d'oro con cautela, per evitare di rovinarle. Lì c'é tutta la mia vita, le mie giornate, le parole che mi attirano, i miei disegni, tutto.

Era cominciato da un post su un qualche social, una ragazza che veneravo per la sua arte e per il suo modo di disegnare aveva postato una foto dall'alto di un libro con almeno cento pagine, pieno di disegni in indelebili spessi sulle parole stampate a macchina.

Era incantevole, la sua scrittura sovvrastava le parole che normalmente vanno lette.

Così ho deciso che, quando avrei trovato un libro di quando ero ancora piccolo, nell'età in cui i libri cominciano ad allargarsi, le foto scompaiono e le righe diventano più spesse, avrei fatto uguale.

E poi l'ho trovato così rilassante che non ho mai smesso.

Certo, ultimamente la scuola mi prende così tanto che mi diventa difficile fare anche quello.

Le pagine sono consumate di per sè, l'inchiostro passa attraverso la fibra e viene esposto anche nell'altra pagina.

Frasi mie, frasi di persone morte e sepolte, canzoni, lacrime colorate di azzurro e soli spenti.

Fumo di sigarette appiccicato alle pagine, mozziconi che hanno lasciato puzza all'inchiostro.

E poi acqua che sfuma e parole, dolci e lievi.

"But if you loved me, why you'd leave me?"

"There is nothing in the air tonight."

"No glory in the process."

"I love you, I miss you now
I wish we could repeat it again."

"I just wanna see the stars with you."

"I'm going back to the start."

"Lithium."

"I can't drown my demons they know how to swim."

"Cry baby."

"I'm a loser baby, so why don't you kill me?"

Tante parole, tante frasi, aforismi, brani, sentimenti.

E' così che mi sento ma non lo dico a nessuno, lo scrivo nei miei libri perchè loro mi ascoltano, posso esprimere al massimo ogni cosa che sento, senza aver dei limiti predefiniti.

"Tesoro, spegni la luce, dovresti riposare." Mamma si sporge dalla porta che apre facendo un rumore pacato esteso alle mie orecchie.

La donna alla mia destra poggia una mano sulla mia spalle e quasi non l'avevo sentita camminare fino a dove sto, fino alla mia scrivania.

Nel momento stesso in cui le sue dita si poggiano su di me chiudo veloce il libro, mettendolo via, sperando che pensi che già avevo in mente di posarlo.

Perchè mi nasconde tutto questo?

Leggo i suoi pensieri in una frazione di secondo perchè le nostre pelli sono troppo vicine e quando questo capita mi si apre un varco nella mente della gente.

E' la mia maledizione, è cominciato tutto alle elementari, pensavo di essere pazzo ma mi piaceva, era il mio piccolo superpotere di cui non potevo parlare, anche se morivo dalla voglia di farlo.

E mi dispiace per mamma, mi dispiace che lei non capisca, che lei pensi di essere il problema.

E' suo figlio ad essere sbagliato, lei non ha alcuna colpa.

***

Gennaro ed i suoi pensieri depressi, everybody.

No, okay, seri, si comincia a scoprire il suo segreto.

Spero non sia una cosa banale, ci tengo tanto e vi prego di dirmi se è una cosa troppo strana per una storia del genere.

Il complesso non sarà basato su Gennariello che alza palazzi con la forza del pensiero e crea uragani di fuoco, legge semplicemente la mente alle persone ed è un particolare.

Dunque, avete riconosciuto le frasi e le rispettive canzoni? Solo una non viene da un brano musicale, che è una citazione di Tyler Oakley che follemente adoro.

Se volete consigliarmi una qualsiasi canzone, quella che ascoltate al momento o la vostra preferita fatelo, scoprire nuova musica è sempre un piacere.

Ah, ho iniziato una nuova storia, su Tate e Violet, American Horror Story, per #JustWriteIt, mi farebbe piacere se passaste a leggere.

Non ho troppo da dire, se non che al momento ho due storie in tendenza, The keeper (#232) e questa (#689) e per me è un così grande piacere ed un'immensa gioia.

Vi amo alla follia, senza di voi tutto questo non sarebbe possibile, mi spronate a scrivere ogni giorno e vi ringrazio perchè siete sempre qua per me.

Votate e commentate, fatemi sapere che ne pensate della storia e del capitolo in sè (con le canzoni che mi consigliate, ovvio u.u)

Virgy. xx









Craving you. || Urban Strangers.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora