3.

1K 70 40
                                    


"Iodice, le sembra il caso di tenere i piedi sul banco? Lo trovo molto irrispettoso nei confronti miei e tuoi, visto che poi dovrai tenerci fermo il foglio con le mani dove ora le tue suole sudice stanno."

Il discorso abbozzato che sta a metà tra un urlo ed un tono di voce normale della signorina Jones mi spazientisce ancora una volta.

Sbuffo sonoramente portando gli occhi al cielo.

McFly, o come tutti i comuni mortali lo chiamano, sta seduto al mio fianco che si dondola sulla sedia.

"E tu, Sorrentino, siediti bene che se cadi in galera ci vado io."

"Acidina eh, oggi Eloise?" Le risponde lui.

La faccia della donna avanti di qualche banco è puro odio.

La laura ancora fresca non è una carta a suo favore, visto che ha appena qualche anno in più di noi e ci si impone come fosse nostra madre.

"Dinne un'altra e ti sbatto fuori, Sorrentino. Come ti permetti di relazionarti con me, tua professoressa che esige rispetto, in questo modo?" Il riccio scuote la testa ghignando.

"Hai da dire?"

"No, mi scusi." e poi un "Scusa amore, urla quanto vuoi, tanto non te lo do." appena sussurrato mi fa sogghignare di gusto.

Lo sguardo di lei è ancora ira, le guance arrossate e le sopracciglia perennemente alzate perchè quel tono di sfida ad Eloise, perchè è così che si chiamava su Facebook, non piace.

Non le piace essere presa in giro da dei suoi simili, quasi coetanei.

Non le piace che tutti la beffino pensando che lei le cose non le stia a sentire.

Provabilmente quest'ultima battuta di McFly è una delle poche che non  riuscita a captare, ma sono tutte simili con il corpo mozzafiato che si ritrova.

Se non avesse quel caratterino arrogante e presuntuoso me la farei anche, se potessi.

Tra lei ed Antonio c'è sempre stato questo rapporto tremendamente tormentato, lui le si è presentato come uno stronzo senza scrupoli e lei si è lasciata andare diventando così solo con lui. E' l'unico che si azzarda a chiamarla Eloise, anche se ormai lo sappiamo tutti come si chiama, e lei glielo permette. Sembrerebbe quasi un gioco per loro due, perchè lei sa essere tanto viziata e troia pur essendo insegnante. Forse non troia in quel senso, ma non fa nulla per nascondere quel suo culo dannamente perfetto e le sue forme sotto quei pullover sono ben strette nella lana aderente. Nessuno certo si lamenta, perchè fare matematica con una bella creatura così è un piacere.

McFly è felicemente single, ma Eloise Jones è una freccia che non vuole togliere dal centro del bersaglio. Quella freccia è al centro dei tanti cerchi perchè lui, prendendo la mira, l'aveva conficcata lì, prima di tutte. Perchè lui se è obbligato in classe le muore dietro, ma fuori c'era così tanta gente che i suoi pensieri si perdono nel profumo di altre cento ragazze.

Ed Antonio è un ragazzo semplice, non si fa complessi e prende quello che c'è , non si innamora mai, un pò come Giò, e preferisce stare così che provare qualcosa di vero.

Non lo compatisco, non provo pena per lui, la mia situazione è pressapoco la stessa.

Cesare da qualche fila avanti ci guarda con la morte negli occhi perchè più tempo la Jones spreca per noi, meno ne avrà per spiegare e di conseguenza gli interventi della sua angelica Rebecca diminuiranno.

Lo capisco, perchè è così evidente che ha proprio perso la testa.

L'unico sano di mente, con me, è Davide.

Perchè Antonio e Giovanni si divertono, Cesare comincia ora a prendersi per questa nuova fiamma e Leo ha la ragazza.

"Ora, Rebecca, visto che sei una dei pochi che ancora mi ascoltano all'ultima ora del sabato, correggeresti gli esercizi di compito? Ci manca solo quello da fare."

La rossa annuisce e si circonda timidamente i polsi con la felpa prima di leggere.

Ha la voce che è tutto un subbuglio ed un groviglio.

Prende un respiro pesante e si porta di nuovo la mano ad accompagnare i capelli dietro alle orecchie.

Sembra ansiosa, e da quanto mi ha detto Cesare, che quando vuole sulle cose si impegna, soffre di attacchi di panico.

Gliel'ha detto un'amica della cugina di lei, che era con loro quando a lei è venuta una crisi paurosa che l'hanno portata all'ospedale perchè tremava e piangeva così tanto che non si capiva cosa fare.

Mi accorgo dello sguardo del biondino nel mio quando alzo la testa dal cellulare e quello mi fissa da vicino ad Antonio.

"Ma ti giri? Sei proprio un frocio." Le mie parole vengono mimate, McFly che ride, lui che non sembra neanche prendersela.

Sta lì con lo stesso guardo leggermente spostato, i grandi occhi gelidi senza apparenti emozioni.

Non sembra spossato dalle mie parole di veleno e continua la scia di pensieri che di sicuro gli annebbia la mente.

Perchè un sano di mente non avrebbe un viso del genere, con tale espressione, se stesse davvero seguendo la lezione.

A che pensarà mai? 

Forse è triste per queste mie sentenze, ma la colpa non è mia.

E' questo mondo a mettermi una maschera soffocante.


********

Lo so, DOV'E' ALBA?

No, non c'è, la adoro ma poi troppe love story, ahah.

Il capitolo non è troppo lungo volutamente, volevo concluderlo così e non chiedetemi di far mettere insieme i Gennex già dal prossimo capitolo perchè mi ci vorrà un pò, lol.

Questo capitolo è un monologo unico di Alex ed ho introdotto un pò meglio McFly, l'idolo delle folle.

E nulla, vivibi, fatemi sapere che ne pensate, come sempre.

Virgy. x



Craving you. || Urban Strangers.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora