Capitolo 2 Il primo amore?

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Stavamo uscendo dalla sala TV. Eravamo una mandria di bambini esaltati che saltavano, urlavano e si prendevano a pugni. Questa euforia era dovuta alla visione della puntata dei "Power Rangers"

<<io sono il rosso>> gridò ciccio superandomi correndo.

<<NO! Io sono il rosso, tu sei il blu>> era Angi che saltò su ciccio e iniziò a torturarlo.

<<fate quello che volete>> dissi <<tanto io sono il verde>>

Questa storia si ripeteva tutti i giorni, subito dopo i Power Rangers. Litigavamo sui chi era uno e chi fosse l'altro. Ma finivamo sempre con la stessa conclusione: Angelo era il rosso, che nel film era il protagonista, il figo di turno. Io il verde, il personaggio misterioso ma super tecnologico. Per quanto riguarda ciccio e Luchino. A loro toccavano il blu e il nero. I due personaggi inutili della storia che servivano giusto a riempire la sigla con i lori nomi.

Luca era il migliore amico di ciccio. Erano praticamente inseparabili, il fatto che fosse alto un metro e magro come un chiodo era il motivo principale per il quale lo chiamavamo Luchino. Aveva i capelli color carota e il viso ricoperto da piccole lentiggini.

Ero completamente preso dall'azione del gioco, stavo per evocare il mio robot con il mio pugnale immaginario quando ad un tratto mi girai, e fu li che la vidi per la prima volta. Stava correndo in mezzo a un gruppo di ragazzi. era bellissima, i capelli biondi così lunghi e mossi che parevano onde del mare. Una cornice perfetta per quel visino da bambola che aveva. Rimasi fissato a guardarla. Incredulo <<sto di certo sognando>> pensai ad alta voce. Quando ad un tratto.

<< SBOOMM>> un dolore acuto alla schiena arrestò la mia estasi. Igor mi aveva tirato un calcio alle spalle. Una mossa da infame.

<<che fai sei impazzito? Parli da solo?>> disse ridicolizzandomi. Gli saltai addosso, e nello stesso momento lo fece anche Luchino che aveva assistito alla scena. Lo riempimmo di calci e pugni.

<<fermatevi bastardi>> gridava il coniglio

Poi riuscì a liberarsi e corse via

<<la prossima volta non sarai così fortunato>> urlò Luca battendomi il cinque. <<andiamo Davide, ci sono altri nemici da sconfiggere>>

Mi girai verso la ragazzina bionda, ma non cera più. Era sparita. Chissà chi era. Forse era lei la ragazza nuova di cui parlava ciccio. Pensai

<<dai andiamo>> insitì Luchino

<<si andiamo dai>> e corsi via in mezzo alla mischia di ragazzini che scalciavano e tiravano pugni a destra e manca. Questo era il nostro gioco preferito.

La giornata passò in fretta. Stavo risalendo verso la camerata quando rividi la ragazza bionda. Mi feci subito coraggio e mi avvicinai. <<Ciao, sei nuova?>> le chiesi con un leggero imbarazzo.

<<si>> disse sorridendo <<passerò il periodo estivo qui, i miei sono dovuti partire per lavoro e così mi hanno iscritto a questa colonia estiva>>

Colonia estiva? Pensai. È così la chiamano lì fuori

<<bene io mi chiamo Davide>> allungai la mano verso di lei

<<Selene>> strinse la mia mano energeticamente e accennò un inchino.

Indossava una tuta color porpora e delle scarpe All star bianche.

<<e tu?>> domandò <<anche i tuoi genitori sono partiti per lavoro?>>

Rimasi in silenzio per una manciata di secondi, quella domanda mi aveva completamente preso alla sprovvista. Non volevo apparire come un emarginato della società, un piccolo bastardo senza famiglia.

<<si, proprio così>> risposi <<impegni da grandi diciamo>>.

Lei sorrise ancora e mi tirò una pacca sulla spalla. Che mi fece sobbalzare perché inaspettata.

<<dai sai che spasso stare qui per due mesi senza nessuno che ti dice cosa fare?>> Era entusiasta all'idea di passare due mesi al Kim.

<<si. Già! Uno spasso grandioso>> ripetei ricambiando la pacca.

Era fantastica, e soprattutto era circondata da una allegria invisibile ma palpabile.

<<senti se vuoi ti mostro il colleg... cioè la colonia>> mi corressi subito per non turbarla.

<<ok dai volentieri>> mi prese a braccetto e mi guardò aspettando che io facessi il primo passo.

Questo suo atteggiamento decisamente espansivo mi incuriosiva ma allo stesso tempo nascondeva un velo di mistero in lei. Così la portai a conoscere il Kim e passammo insieme il resto della serata scherzando e punzecchiandoci.

Quella notte, non riuscivo a smettere di pensare a Selene. È così bella e simpatica, ma cosa penserà di me quando saprà che sono un orfanello?

Per una volta la mia insonnia non era dovuta ai mostri negli armadi o creature sotto il letto. Bensì da qualcosa di inspiegabile, un sentimento che mai avevo provato in vita mia. Sentivo un'energia che saliva e scendeva attraverso il mio corpo. Ed ero assalito da improvvisi attacchi di felicità. non vedevo l'ora che arrivasse il giorno seguente per poterla rivedere. Finalmente mi era successo qualcosa che riempisse con un po' di colore quel posto che fino ad all'ora mi sembró privo di sfumature. Quel sentimento sconosciuto, che provavo era forse quello che le persone chiamavano <<amore>>.

Fino ad allora avevo conosciuto un solo tipo di Amore, quello di mia madre. E avevo potuto costatare direttamente sulla mia pelle di quanto dolore può causarti l'amore, quando viene a mancare. Ma quello era sicuramente un altro tipo di amore. Per questo non mi preoccupai e mi addormentai serenamente.

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