capitolo 12 epilogo

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Aprii gli occhi, tremavo, piano piano ripresi a respirare, seppur affannosamente. Nonostante gli occhi fossero aperti, mi accorsi che ero ancora circondato dal buio.

Mi toccai la fronte, sudavo freddo, sbattei ancora gli occhi, ma ancora niente, solo buio.

Misi le mani al suolo, per provare ad alzarmi, e mi accorsi stranamente che quest'ultimo non era come lo ricordavo prima di perdere i sensi, era più morbido, più soffice.

Poi iniziai a scorgere delle sagome intorno a me, erano apparentemente tutte simile, molto sottili e lunghe, una in fila all'altra, "dove sono?" Mi sforzai di scorgere un particolare un dettaglio che mi facesse capire qualcosa, ma l'oscurità era la protagonista assoluta. Poi..

La vidi, era lì, come sempre, rimasi quasi paralizzato alla sua visione, quante volte, guardandola, avevo provavo terrore...

Ma quella volta, fu diverso, guardarla mi mise una sensazione di pace, di benessere, era la cosa più bella che avessi mai visto.

Non la vidi più stagliarsi imponente nella stanza, con quei sottili vetri che parevano infrangersi ogni qualvolta i rami degli alberi, simili a braccia scheletriche vi ci sbattevano a causa del vento. Quella volta vederla, mi sembrò quasi una splendida porta, illuminata dai raggi della luna, una porta che conduceva al paradiso.

Mi girai di scatto, le lunghe figure che vedevo intorno a me, assunsero la loro forma reale, erano i letti a castello, uno in fila all'altro, li seguii con lo sguardo, fino a fermarmi su di uno in particolare. Le coperte erano smosse, rigonfie, qualcuno, stava ancora dormendo a quanto pareva. Mi allargai in un sorriso, possibile che era stato tutto un sogno? scesi come uno scoiattolo, e in punte di piedi mi avvicinai a quel letto. ad ogni passo il contatto del mio piede sul freddo pavimento, emetteva un piccolo picchiettio, che diveniva ovattato, ogni qual volta finiva su di una maglietta o un pantalone buttato per terra. Raggiunto il letto, mi sporsi su di esso, delicatamente lo svegliai.

<<Angi, Angi..mi fai dormire qui?>> Angelo, guardandomi con gli occhi socchiusi accennò un sorriso, poi si girò, con il braccio alzò il lenzuolo facendomi un po' di spazio, io mi stesi vicino a lui, lo abbracciai forte.

<<ho sognato che ci dividevano, e che ti perdevo..>>

<<oggi quei due ti hanno proprio spaventato? Tranquillo, Gina poi mi ha spiegato tutto, sono due psicologi, vogliono solo parlarci, non ci separeranno.>> rispose bisbigliando.

Mi strinsi ancora di più a lui.

<<mi sei mancato...>> bisbigliai, poi lentamente, mi addormentai.

Sporca GioventùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora