Simon
Ricordo ancora con nitidezza il giorno in cui feci coming out con mio padre.
Avevo da poco compiuto quindici anni.
Lo sguardo che mi rivolse era gelido e distaccato, come se davanti a lui non avesse suo figlio, bensì un perfetto sconosciuto.
E ancora oggi, a due anni di distanza dal mio coming out mi tratta così: nessun gesto paterno, nessun affetto.
La mamma era morta quando avevo solo dieci anni a causa di un tumore al fegato e da quel momento le cose si sono complicate in famiglia.
Mio padre ogni tanto beve e si ubriaca per affogare i suoi dispiaceri, mentre mio fratello maggiore non c'è quasi mai a casa, in famiglia si respira un'aria tesa ed è una cosa che non riesco a sopportare.
E' solo grazie a lui se riesco ad andare avanti: Adam Fester, il mio inseparabile migliore amico dalle scuole medie.
Lui è una delle poche persone con cui riesco ad essere me stesso, nonostante siamo completamente opposti.
Lui è etero, bello e amato, è il giocatore della squadra di football della nostra scuola ed ha una fidanzata di cui sembra essere veramente innamorato.
Io, invece, sono gay e sono il tipico ragazzino nerd ed invisibile agli occhi di tutti, amo giocare ai videogiochi e leggere i fumetti. Ah, e odio lo sport, mio grande rivale.
Ho una cotta per lui da sempre, ma non gliel'ho mai confessato per paura di rovinare la nostra amicizia. Lui sa che mi piacciono i ragazzi e lo accetta al cento per cento, ma credo che da parte sua sapere che il suo migliore amico è innamorato di lui non sarebbe una cosa piacevole.
Per questo ho deciso di tacere e di soffrire in silenzio.
Adam è alto il doppio di me, è muscoloso grazie agli allenamenti ed ha la pelle olivastra ereditata da sua madre che è di origini spagnole. Ha i capelli neri come la pece e gli occhi azzurri, magnetici e penetranti. Ha miriadi di ragazze ai suoi piedi che pagherebbero per uscire con lui.
Io sono bassino e talmente mingherlino che potrebbero spezzarmi solo a guardarmi. I miei capelli sono di un colore biondo cenere e gli occhi di un banale marrone. Non sono nulla di speciale, insomma. Ciononostante i ragazzi non mi sono mancati, anche se non è mai stato nulla di serio.
"Simon, sbrigati a fare colazione o ti lascio a piedi." La voce fredda di mio fratello Taylor giunge alle mie orecchie.
Mio padre è già a lavoro: è un infermiere e spesso gli tocca fare i turni di notte. Una vera palla.
Lo guardo e annuisco mentre finisco di mangiare i miei cereali e ripongo la tazza vuota nel lavello.
"Ho finito, ho finito!" Esclamo mentre mi metto il giubbotto in fretta e furia.
Mi metto lo zaino sulle spalle e seguo Taylor in macchina. Lui è all'ultimo anno e fa parte del comitato studentesco.
In macchina cade il silenzio assoluto, spezzato poi da un'improvvisa vibrazione proveniente dal mio telefono. Lo estraggo dalla tasca e leggo il messaggio che mi è arrivato.
-Simon, dove sei? Ti aspetto qui all'ingresso come sempre. Sono qui insieme a Seth e Natasha.- Mi ha scritto Adam con tanto di smile e cuoricino aggiunti.
Seth e Natasha sono gemelli e sono gli altri due nostri migliori amici. Anche loro sanno che sono gay e il mio rapporto con loro è quasi al pari di quello che ho con Adam, anche se ovviamente non lo batte nessuno.
Un sorriso mi nasce spontaneo e rispondo subito digitando velocemente la risposta.
-Sto arrivando, sto arrivando! Ho fatto un po' tardi, la sveglia non mi è suonata.- Invio.
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Into Your Arms
Teen FictionAdam Fester e Simon Tate sono migliori amici. Non si direbbe a prima vista dato che sono uno l'opposto dell'altro: Adam è il giocatore della squadra di football della sua scuola, è etero ed è amato da tutti; Simon, invece, è il classico ragazzo nerd...