Giorno 6 - Giudici depressi e coppiette mielose

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Federico si che era un giudice fico , o almeno era questo che amava pensare. C'era da dire che il ruolo del giudice autoritario gli era sempre andato un po' stretto, e che si considerava più un mentore, un amico.

Se poi i ragazzi che seguiva avevano a dir tanto la sua età, il lavoro diventava trenta volte più piacevole.

E quindi, eccolo li.

Seduto su uno dei divani del loft come se fosse la cosa più normale del mondo, un birra ormai tiepida tra le mani e un Elisa che non la smette di parlare da 20 minuti ormai.

"c'è un tasto per spegnerla?" chiese divertito a Fabio, seduto accanto a lui.

"In tanti anni che la conosco, non l'ho ancora trovato" rispose Fabio, con un alzata di spalle.

Forse, in un'altra situazione, Federico sarebbe stato uno di loro. Un semplice e comune concorrente alla ricerca di un sogno, un'occasione.

Con i ragazzi che gli erano rimasti, poi, non c'era così tanta differenza. I Moseek avevano tutti più o meno la sua età e in loro ritrovava la sua etica del lavoro, data da tanti anni di esperienza e di rodaggio come band.

Gli Urban Strangers erano poco più piccoli di lui, e beh, loro avevano altri motivi per essere così affiatati.

Ma la produzione amava sempre ricordargli che era un giudice e che non era opportuno per lui passare del tempo con i concorrenti, che non fosse per prove o assegnazioni.

In tutta risposta, Federico apriva il frigo del loft, si prendeva una birra e si sedeva in salotto, intervenendo in qualsiasi situazione fosse in atto.

Proprio come ora.

Elisa stava andando avanti ormai da 20 minuti buoni, raccontando di un disastroso capodanno che lei e gli altri Moseek avevano passato.

A quanto pare, Elisa era rimasta chiusa in un bagno per più di un ora, Davide si era beccato un pugno in faccia e Fabio era depresso perché aveva rotto con la sua ragazza soltanto due minuti prima.

O almeno, era quello che Federico era riuscito a capire.

Shorty , Enrica e Gio erano un spalmati un po' ovunque, ridendo e facendo commenti di tanto in tanto.

Sul divano a fianco a quello di Federico, invece, gli Urban erano accoccolati l'uno sopra l'altro ed erano così dannatamente adorabili.

Gennaro sembrava dormire beato sul petto caldo del suo ragazzo, mentre Alessio disegnava cerchi infiniti sulla sua schiena coperta da una delle sue stesse felpe e ,occasionalmente, si piegava per baciargli la fronte, o il naso.

Federico non aveva problemi con la loro storia. Era una cosa che non lo riguardava e , dal momento che li rendeva così affiatati, Federico non aveva nulla da dire.

Ma segretamente, li invidiava un po'.

Gennaro e Alessio avevano solo 20 anni, eppure avevano già trovato la loro anima gemella e potevano contare su un intera vita da passare insieme.

Federico, invece, di anni ne aveva 26 compiuti e ancora stava cercando una stabilità che forse, non avrebbe mai trovato.

Credeva di essere felice con Giulia, ma quando lo aveva mollato per un altro, ne era quasi felice.

L'aveva amata, davvero.

Ma qualcosa di era rotto con lei, quando Michael era entrato nella sua vita facendo un gran fracasso.

E quindi era li, da solo sotto le feste dopo anni, leggermente depresso mentre adocchiava due giovani ragazzi così dannatamente innamorati dall'altro lato del divano, quando una testa piena di ricci di sua conoscenza decise di comparire dal nulla.

"Ciao ragazzi" disse Michael, togliendosi il capotto "Che fate? God, fuori è fredo"

"C'è un po' di cioccolata in cucina" lo informò Alessio, mentre Gennaro sembrava pacificamente nel mondo dei sogni, disteso sul suo petto.

"Ma respira?" chiese Federico con un risatina.

"Si, respiro" disse Gennaro "Ti ho perdonato l'avermi fatto cantare in italiano, quindi non rompere"

Mika ridacchiò contento, dirigendosi in cucina, quando Federico si alzò di scatto e lo seguì.

"Che ci fai qui?" chiese Federico , serio.

C'era qualcosa che Michael non stava dicendo, e Federico lo poteva sentire. Non aveva il solito sorriso ampio, quello che gli arriva agli occhi e che li fa venire fuori un adorabile paio di fossette. Aveva gli occhi arrossati e sembrava di pessimo umore.

"Tutto bene Fede" disse Michael "Io ero solo a casa, so che tu passa molto tempo con ragazzi, volevo provare"

"Avanti, dimmi la verità ora" disse Federico, stappando la sua seconda bottiglia di birra.

"è così evidente?" chiese Michael, sospirando "Ok, ok. Io ho litigato con Andy. Lui è a Londra ma non penso che lo vedrò più. Non volevo stare solo. Sapevo tu qui, così sono venuto"

"Hai fatto bene" disse Federico "è la miglior medicina per quando vieni mollato. Dico, passare del tempo con qualche persona, divertirti. È uno dei capi saldi della filosofia di Ax"

"Alessandro sembra molto saggio" rispose Michael "Dio. Io devo tornare a Parigi, dopo finale. Sarà la prima volta che volo solo, senza lui"

"Sai, non sono mai stato a Parigi" rispose Federico, sorridendo.

"Oh, no way" disse Michael "è città del mio cuore. Tu deve vedere"

"Forse un giorno" rispose Federico.

"Tu, vieni con me" rispose Michael "Dai, passiamo feste insieme. Ci divertiamo. Mia famiglia è un po' caotica , ma divertente"

"Non penso sia il caso"

"Andiamo. Non sei mica mio ragazzo" disse Michael.

In tutta risposta, Federico si mise sulle punte.

Lo baciò di impeto, quasi chiedendogli il permesso per qualsiasi cosa. Era così stanco di essere depresso.

"Lasciami comprare il biglietto" rispose , staccandosi da lui "E poi chissà, magari sarà solo il primo di una lunga serie di Natali che passerò con te a Parigi. Magari, come tuo ragazzo. Ma ora vieni, Elisa è venti minuti buoni che sta parlando e c'è un posto libero vicino a me"

"Speravo tu dicessi"





Xmas soho corner:

che i Gennex siano l'ìncarnazione del fluff, non c'è dubbio. E sono convinta che Federico si fermi veramente a bere una birra con i concorrenti, di tanto in tanto.

Beh, stay tuned perché domani c'è l'ultimo giorno. Anche meglio conosciuto come il "continuo" di questo capitolo.

Xoxo

jess



All i want for Christmas is youWhere stories live. Discover now