Chapter five

442 13 3
                                    

I due stavano distesi nella tenda a pancia in su, ad occhi chiusi. La luna piena era alta nel cielo del Wyoming, e non fu ben chiaro se fosse per la sua influenza che per l'atmosfera elettrica che si era venuta a creare tra Ennis e Jack all'interno della tenda, così stretta ed intima.

Non si seppe se Jack fosse ancora brillo, ma fatto sta che cacciò una mano all'indietro alla ricerca di quella di Ennis. Una volta che la trovò, la prese e se la portò a cingergli la vita, come se fosse tutto normale, come se avesse il permesso di farlo. Adesso, quindi, Ennis stava abbracciando Jack da dietro, mentre dormivano ancora, aderendo completamente al suo corpo. Improvvisamente Ennis si alzò di scatto appena si rese conto di ciò che stava facendo. Jack lo seguì e si tirò a sedere anche lui, ma ciò che fece fu impensabile: lo afferrò per la giacca a vento, e a posta di rimettersi a dormire, si fece pericolosamente vicino al suo viso. Ennis non oppose resistenza, che fosse una cosa voluta da entrambi? Si avvicinarono, fiato contro fiato, i battiti cardiaci andavano aumentando. Si fissarono intensamente, Ennis apparve confuso ma si lasciò trasportare dal viso delicato e rassicurante di Jack. Quest'ultimo si tolse la giacca a vento rimanendo con una leggera camicia celeste, e appoggiò la fronte contro quella dell'amico.

''Ma cosa fai?'' domandò Ennis a bassa voce, anche se forse lo aveva già intuito. Jack non rispose, si lasciò avvolgere dall'atmosfera e afferrò saldamente il viso di Ennis tra le mani. Egli si divincolò ma poi fece lo stesso con Jack: gli afferrò il viso mentre il respiro si faceva sempre più pesante ed eccitato, ma non lo baciò. Rimase solo molto vicino a lui.

Jack, all'improvviso, fece scendere una mano verso la cintura e se la slacciò di fretta. Ennis allora capì le sue intenzioni, però in questo gioco non voleva essere il dominato ma bensì il dominatore. Così ribaltò nuovamente le posizioni e gettò a terra Jack, offrendosi la vista della sua bella schiena larga. Questa volta fu Ennis stesso a slacciarsi la cinta, facendo tutto con spietata velocità ma con destrezza disarmante, come se sapesse perfettamente ciò che stava per fare. E non si preoccupò minimamente di chiedersi cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato, non in quel momento, non con lui, non con Jack Twist, scalmanato pioniere del West. Semplicemente lo fece.

Si abbassò i pantaloni e fece lo stesso con quelli di Jack che lo stava aspettando girato di schiena. Si posizionò vicino alla sua entrata mentre entrambi grugnivano, e con un colpò secco entrò dentro di lui, aggrappandosi completamente alla sua camicia. Dall'altro lato, Jack cercava di sostenersi sui gomiti in quella posizione scomoda.

Il piacere prese il posto del dolore, e i suoi gemiti si unirono a quelli di Ennis, mentre entrambi si godevano ogni singola spinta, ogni singolo sospiro, ogni singolo momento. Le spinte di Ennis erano forti ma sostenibili, i loro respiri erano spezzati, e Jack dovette fare appello a tutte le sue forze e battere i pugni sul terreno per sostenere quella sensazione di dolore-fastidio mischiata al piacere. Non era mai stato penetrato da un maschio prima d'ora, e ciò era abbastanza comprensibile.

In quella piccola tenda, in una notte d'estate, entrambi consumarono un prezioso momento e delle sensazioni spiazzanti che nuove non erano né per Ennis, né per Jack. Ma tra i due, quella sera, andò creandosi qualcosa di speciale. Qualcosa d'indelebile, di privato, che solo loro erano in grado di costruire. Sarebbe diventato un piccolo, sporco e passionale segreto.

Poi entrambi si svuotarono, Ennis dentro Jack e Jack probabilmente nei pantaloni. Ennis si accasciò sulla schiena sudata di Jack, sfinito. E non ci fu sensazione più bella; si sentivano giusti, ma nel momento sbagliato.

-

L'indomani, entrambi stavano dormendo nella tenda. Fu Ennis il primo ad aprire gli occhi. Si mise a sedere, si sfregò la faccia con una mano e, aggrottando la fronte, volse uno sguardo al suo amico Jack che ora dormiva beatamente. Scostò le tende, sentendo l'aria fresca mattutina dall'esterno invadergli il viso. Poi si alzò i pantaloni, allacciandosi la cinta, afferrò il suo cappello che da sempre è stato simbolo nazionale dei cowboy e uscì dal ''comodo'' e intimo giaciglio. Si diresse verso una puledra che sostava davanti alla tenda e iniziò a collaudare la sella, per iniziare il lavoro mattutino. Intanto, dietro di lui Jack si era destato dal sonno. Era uscito dalla tenda e stava camminando verso il biondino.

I segreti di Brokeback mountainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora