Dopo un mesetto circa dal giorno in cui avevo deciso di tornare ad una vita normale, ricominciai a vivere più serenamente, senza più quel peso enorme sullo stomaco. Non avevo dimenticato la nonna, intendiamoci, ma dopo il discorso di Elisa e il conforto da parte della mia famiglia e dei miei amici, ero riuscita a rialzarmi e a comprendere che la vita deve continuare con felicità, perché la nonna avrebbe voluto questo per me.
Ormai avevo ricominciato ad andare agli allenamenti con entusiasmo e voglia di fare ginnastica e di migliorarmi sempre di più.
In questo momento stavo provando salto avanti con mezzo avvitamento al corpo libero, flic salto in trave, yurchenko al volteggio e pak alle parallele.
Il Venerdì andai in palestra, ma arrivai un po' tardi per via del traffico.
Mio padre era ripartito per Israele e così mi accompagnò mia madre.
Arrivata agli allenamenti, trovai già tutte pronte sulla striscia. Erano tutte intorno ad Eleonora. <<Muoviti Alice, stiamo aspettando te, devo dirvi una cosa...>> mi disse l'insegnante. Andai a cambiarmi veloce e mi precipitai in palestra, ansiosa di sentire quello che Eleonora aveva da dirci.
<<Allora, ho una buona e una cattiva notizia, da quale volete partire?>> altre notizie brutte no, direi che ho già dato... <<Da quella brutta>> risposero alcune ragazze. <<E invece cominciamo da quella bella, perché quella brutta deriva da quest'ultima>> e così dicendo Eleonora emise un risolino. <<Ebbene, vi ho iscritte alle nazionali!>> si udì un boato provenire dal gruppo delle agoniste... Eravamo tutte contentissime! Io soprattutto! Non avevo mai fatto una gara così importante fino ad ora, insomma sì, ho partecipato a qualche garetta, ma mai a questo livello! <<E quella brutta?>> chiese Elisa. <<È che per arrivarci, dovrete qualificarvi alle regionali>> il gruppo del'agonismo cadde in uno stato di paura. <<Ma state tranquille, ci prepareremo molto bene, e sono sicura che ognuna di voi passerà.>> <<Speriamo>> rispondemmo all'unisono
L'allenamento quel giorno fruttò molto. Riuscii ad eseguire tutti gli elementi, avevo così tanta energia che sarei potuta esplodere.
Negli spogliatoi nessuno parlava d'altro che delle nazionali, in fondo era una cosa nuova per tutte, tranne che per Giorgia, che aveva ormai undici anni e aveva già partecipato l'anno prima. Eravamo ancora piccole e l'eccitazione era tanta. Io ero la più piccina, avevo otto anni e mezzo, quasi nove, mentre le altre ne avevano nove, dieci o undici.
Andai da Elisa e le chiesi come stava, visto che non era la prima volta che partecipava alle regionali, ma al suo "debutto" non si era qualificata per le nazionali e ci era rimasta molto male. Quando ci aveva partecipato, ancora non la conoscevo, era molto piccola e me lo aveva solamente raccontato.
<<Tutto a posto?>> le chiesi
<<Sì grazie>> mi disse e andò in bagno
Capii che era agitata
Ma quando uscì dal bagno mi salutò veloce e andò via, senza nemmeno darmi il tempo di parlarle. Avevo capito che era spaventata all'idea di riaffrontare le regionali e aveva paura di deludersi una seconda volta. Dovevo confortarla, ma lei quel giorno non aveva voglia di parlarne e così, aspettai che arrivò Lunedì.Quando tornai a casa raccontai subito tutto quello che ci aveva detto Eleonora a mia mamma, che mi disse che era orgogliosa di me ed era felice che finalmente qualcosa era andato per il verso giusto, in quel periodo un po' tormentato.
Mia mamma tifava per me, e con questo pensiero mi addormentai, cullata dai sogni.
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Una vita per un sogno
RandomLei è Alice. La sua vita non è esattamente perfetta, anzi, è fatta di lacrime e sudore...... Tutto per cosa?! Per la ginnastica artistica! Sì, la sua passione più grande è proprio questa. Perché la ginnastica? Perché Alice ha un sogno.... Imparare a...