"Merda Charlie, te l'avevo detto di non bere così tanto" mi rimproverò Louis, "Oh avanti Louis, cosa vuoi che succeda?" risposi cercando di non scoppiare a ridere. Era divertente la situazione, ogni sera era così. Io bevevo troppo e Louis veniva sempre a sgridarmi come se fossi una bambina piccola e irresponsabile. "Ehm non saprei vediamo, ah sì, se il tuo capo ti scopre in queste condizioni durante il tuo turno ti licenzia!" esclamò lui visibilmente irritato per le mie risposte menefreghiste. Oh sì, ero piuttosto brava nel fare infuriare il mio migliore amico, ma era anche per questo che mi adorava. "Oh basta fargli un favorino!" risposi sedendomi su uno degli sgabelli nel retro della discoteca. "Charlie, non ruota tutto intorno al sesso" mi rimproverò Louis, "Ah sì? Ma se tu lo sai meglio di me che non è vero! Per cosa credi che sono stata assunta qui? Per le mie capacità nel versare da bere? No! Grazie a queste e questo!" dissi indicandomi il seno e il fondoschiena piuttosto scocciata. Sapeva benissimo che l'unico motivo per cui ero stata assunta era perchè ero una ragazza carine e ben dotata, quindi poteva benissimo risparmiarsi tutte quelle ramanzine. "Andiamo di là!" continuai cercando di mantenere la calma, ero già leggermente brilla, non mi serviva di certo incazzarmi con il mio migliore amico.
Così insieme ci dirigemmo all' interno della discoteca affollata, io andai dietro il bancone mentre Louis andò a ballare con una finta bionda ossigenata, una di quelle che capisci che sono rifatte da più di un metro di distanza. "Ehi bella, mi daresti 4 bicchieri di vodka?"disse un biondino risvegliandomi dai miei pensieri, così senza dire nulla gli riempì i bicchieri e dopo gli dissi "Biondino con me non attacca" riferendomi al suo bella. Lui si limitò semplicemente a ridacchiare per poi allontanarsi senza aggiungere una parola.
Dio quanto avrei voluto prenderlo a schiaffi, odiavo quel tipo di atteggiamento e quel tipo di ragazzi che pensavano di poterci provare liberamente con me. Decisi di ignorarlo e andai a servire gli altri clienti.
Alle 4 finì il mio turno, così andai a cambiarmi togliendo finalmente quei vestitini succinti che ero costretta ad indossare e uscì fuori. Oggi era stata davvero una notte straziante, avere a che fare con tutta quella gente ubriaca e stra fatta delle volte è davvero impossibile, così com'è davvero difficile doversi destreggiare tra tutti quei corpi sudati e puzzolenti.
"Ehi bella" disse qualcuno alle mie spalle. Aspetta, io quella voce l'avevo già sentita, ma dove..ma sì è il tipo biondo della vodka, avrei riconosciuto subito il suo accento irlandese! Mi voltai di scatto verso la sua direzione "Biondino sono stanca, a differenza tua ho lavorato tutta la notte e tra 5 ore devo tornare a lavorare" dissi sbuffando leggermente senza mai distogliere lo sguardo dal suo corpo tonico e ben definito dalla camicia bianca che stava indossando. "Beh lascia almeno che mi presenti" disse lui cercando visibilmente un pretesto per conoscermi o farmi rimanere ancora un pochino lì con lui, "Mmmh okay!" risposi acconsentendo alla fine alla sua richiesta, tanto mi sarei comunque dimenticata il suo nome dopo neanche cinque minuti. "Piacere, Niall" disse lui allungando una mano verso di me ma io mi limitai solo a fissarla non volendogliela stringere. Troppo strano parlare con uno che non ha fatto altro che guardarmi per tutta la serata. "Okay, ciao Niall, è stato un piacere conoscerti" risposi allontanandomi da lui con passo veloce, se non mi do una mossa magari mi raggiunge e io non so nemmeno chi è e cos'è in grado di fare. "Aspetta! Non mi hai detto il tuo nome!" disse lui alzando la voce per farsi sentire facendomi spaventare in un primo momento. Quel aspetta mi aveva letteralmente terrorizzata ma quando aggiunse il resto mi calmai visibilmente e a quel punto mi venne in mente un'idea. "Scoprirlo!" risposi allontanandomi di più, questo dovrebbe tenerlo impegnato per un pochino, e poi comunque non riuscirà mai a scoprirlo. Mentre mi incammino verso casa, svoltando l'angolo, per sbaglio andai a sbattere contro qualcuno cadendo per terra. Oh ma fanculo ci mancava solo questo! Dove cazzo hai la testa oggi Charlotte? mi rimprovera la mia vocina interiore. Oh ma sta zitta, non è mica colpa mia se sono le cinque del mattino e io sono esausta.
"Scusami" borbottai rialzandomi da terra. Quando mi tirai su mi ritrovai due occhi verdi smeraldo contornati da dei ricci ribelli, il tutto decorato da due labbra sottili e rosee; pian piano scesi verso il fisico, aveva una maglietta bianca aderente, il che faceva risaltare i suoi addominali perfettamente perfetti, e, inevitabilmente, l'occhio mi cadde sui suoi pantaloni neri aderenti anch'essi, tanto che si intravedeva il suo amichetto, non so come mi trattenni dallo sbavare. Era un ragazzo davvero troppo bello per essere reale. Magari stavo sognando, o magari ero sotto l'effetto di qualche stupefacente perchè si insomma ragazzi così belli da queste parti non se ne vedono. "Niente". Fu la sua voce roca a riportarmi alla realtà poco prima che sparisse dietro l'angolo che avevo appena girato. E questo ragazzo da dove salta fuori? Insomma conosco tutti in zona, eppure lui mi era nuovo. Il suo sguardo era duro e misterioso il che mi fece pensare che forse faceva parte dei MDK, un gruppo locale che si occupava di risse, scommesse e di alcol; una volta ne facevo parte anch'io finché non decisi di guadagnarmi i soldi in modo "onesto".
Arrivata a casa mi feci una doccia fredda e andai a dormire siccome tra poco sarei dovuta andare al lavoro con Louis.
L'adorata suoneria del mio telefono mi buttò giù dal letto, così presi il telefono e iniziai a maledire mentalmente chiunque fosse e la mia amica Melodie per avermi messo quella suoneria del cazzo. Si lamentava sempre che non le rispondevo mai così di sua iniziativa mi ha cambiato la suoneria mettendomene una davvero odiosa e insopportabile. "Che c'è?" sbiascicai rispondendo a chiunque fosse dall'altra parte della cornetta. "Charlie sono le 9, ti sto aspettando da venti minuti" disse Louis cercando di rimanere il più calmo possibile, "Oh merda!" dissi riattaccando. Stavo facendo tardi al lavoro e questa volta il mio capo mi avrebbe di certo licenziata, insomma mi aveva già minacciata prima, e il problema è che è una donna, quindi niente favori e se arrivo tardi un'altra volta sono letteralmente nella merda. Per quanto odiassi il mio capo avevo bisogno di quel lavoro, non potevo permettermi di perderlo. Mi vestì velocemente con la solita stupida divisa che ultimamente dovevamo portare, raccolsi i capelli in una coda, presi la borsa e uscì di casa come un uragano. "Ehi dormigliona!" disse Louis appena entrai in macchina, "Dov'è Melodie?" chiesi senza nemmeno salutare il ragazzo alla guida. "Al lavoro" fu la risposta secca di Lou prima di mettere in moto e portarci in quel dannato posto. Io, Louis e Melodie lavoravamo insieme da Music World, un vecchio negozietto che vendeva dischi di tutti i generi, chitarre e magliette delle band o dei cantanti. Ci siamo conosciuti lì per la prima volta e siamo diventati subito amici, in fondo abbiamo davvero molte cose in comune: tutti e tre abbiamo lasciato la scuola per lavorare, ma loro due a differenza mia sono aiutati dai genitori, mentre i miei mi hanno sfrattata all' età di 16 anni. A tutti e tre piace bere e ballare, e tutti e tre facevamo parte dei MDK. "Arrivati principessa!" esclamò Louis parcheggiando nel parcheggio riservato ai dipendenti, "Sì principessa su un catorcio" risposi uscendo dall'auto e dirigendomi nel negozio piuttosto stizzita. "Ehi, non parlare così della mia bambina!" mi rimproverò lui cercando di difendere la sua amata macchina. Dio, io davvero non riesco a capirlo, ha una macchina, no, un catorcio che ormai non sta più in piedi e si ostina a non volere comprare una macchina decente, non lo capirò mai. Entrati salutammo Melodie, e per nostra fortuna quella strega del nostro capo non era ancora passata per il suo controllo. Passammo un'ora tranquilli a chiaccherare seduti sul bancone come se nulla fosse, finché il rumore della porta non attirò la nostra attenzione. Mi allungai di poco e vidi che non era un solito cliente, ma il cliente.
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Troublemaker
FanfictionCharlotte ha 18 anni, ma nonostante la sua giovane età l'alcol, la droga e il sesso caratterizzano le sue giornate. Per mantenersi deve fare due lavori, uno come barista e uno come commessa insieme ai suoi due migliori amici Melodie e Louis. Tutto s...