Chapter 4

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"Charlie" mi chiamò qualcuno riscuotendomi dai miei pensieri legati al passato, quel maledetto passato.

Chi cavolo era?

Ero convinta di aver chiuso tutte le porte dopo aver cacciato tutti i presenti,eppure.. "Niall, che ci fai qui?" chiesi sorpresa. "Beh Louis mi ha detto che oggi è il tuo giorno libero, quindi volevo sapere se ti andava di uscire con me per una passeggiata" chiese lui sedendosi su una delle tante sedie presenti. Una delle sedie che avevo appena pulito.

Niall che mi chiedeva di uscire? Wow, non pensavo che gli potesse interessare una come me, in fondo ci sono ragazze molto più belle e normali di me.

"Volentieri! Però prima dovrei cambiarmi" dissi guardando i miei vestiti succinti.

"Okay, prima passiamo da casa tua e dopo andiamo al parco" rispose Niall alzandosi per poi porgermi la mano come un vero cavaliere.

La afferrai senza esitazione e insieme uscimmo da quella "maledetta" discoteca.

All'uscita, davanti, c'era una grande macchina nera parcheggiata, la sua.

Ecco, mi ero andata ad immischiare con il solito figlio di papà. Ora come glielo dico che io non posso essere quello che cerca?

Da vero gentiluomo mi aprì lo sportello e mi fece entrare, poi andò dal lato opposto ed entrò pure lui.

"Dove la porto signorina?" chiese lui cercando di imitare la voce di un maggiordomo, con scarsi risultati.

"Al 24 di via Crew" risposi fredda.

Mi dispiaceva, non volevo trattarlo, è solo che so come sono i figli di papà, e non voglio che finisca nei guai per causa mia, perché l'unica cosa che porto sono i guai.

Arrivati al mio appartamento lo feci entrare e gli dissi "Scusa per il disordine, fa come se fossi a casa tua, io intanto vado a cambiarmi".

Così lasciai il povero Niall lì da solo, mentre io mi vestivo.

Optai per qualcosa di semplice, jeans e felpona, in fondo eravamo ancora all'inizio di dicembre,e faceva un freddo cane,maledetto clima di Londra.

Una volta pronta mi diressi da Niall che stava guardando la tv.

"Vedo che l'hai preso alla lettera il mio consiglio!" dissi sedendomi vicino a lui. "Oddio,io..tu..scusa" balbettò dispiaciuto,oddio,lo avevo fatto sentire in colpa,che tenero che è. "Ahahah Niall, stavo scherzando! Ti ho detto di fare come se fossi a casa tua!" risposi ridendo come non mai.

La sua faccia divenne da preoccupata,a sollevata e alla fine furia omicida.

"Mi hai spaventato!" borbottò lui tirandomi un cuscino in pieno volto, "Non volevo! Comunque dobbiamo parlare" dissi.

Avevo intenzione di metterlo in guardia,perché anche se ci conosciamo da poco ci tengo a lui. "Dimmi tutto!" disse lui tranquillo. "Senti Niall,io ci tengo a te,anche se può sembrare strano,per questo ti voglio mettere in guardia. Io non sono quella che pensi,non sono la solita ragazza spensierata di 18 anni. Io sono una combina guai,la mia vita dipende solo dall'alcol,dal fumo,dal sesso,non c'è mai una cosa che mi vada per il verso giusto,e non vorrei che tu ne rimanessi ferito. Questo è il mio mondo,e da quello che ho capito tu sei il solito figlio di papà che ha tutto,davvero,non vorrei che tu entrando nel mio mondo ne rimanga coinvolto" dissi cercando di mantenere la calma, alla fine dei conti avevo appena raccontato la mia inutile vita ad un estraneo,e sinceramente temevo la sua reazione.

"Non mi conosci" disse.

Cosa? Questa è la sua risposta? Io lo avevo messo in guardia da me stessa,gli avevo riassunto la mia vita in tre parole,e l'unica cosa che riesce a dirmi è 'non mi conosci'? Ma mi sta per caso prendendo in giro? È vero,non lo conosco,ma ho capito subito che tipo di persona è,e non mi sbaglio facilmente. Ero così talmente tanto arrabbiata con lui che a fatica riuscì a parlare.

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