Mi sporgo verso il corridoio ceruleo e Aikka comincia a camminare.
Varco anch'io il portone e lo seguo.Dopo qualche passo lo sento chiudersi alle mie spalle, da solo, dopo essere rimasto aperto almeno un minuto.
Il corridoio, anch'esso fatto di quello che sembra cristallo azzurro, è pieno di porte bianche. Camminiamo a pochi passi l'uno dall'altro e a passo più lento, così posso osservare le porte.Sembrano fatte di opale, più che di cristallo, ma sono piene di brillantini e sfumano dal rosa pesca pallido al bianco. Sono carine. Sono decorate sui lati da piccoli fiori a cinque petali -che ricordano un po' la forma delle stelle- e foglie a goccia. Sullo stipite, ad arco, ci sono delle figure. Il numero varia di porta in porta, da un minimo di uno fino a quattro, almeno fino a quanto ho contato. Non sono forme umane, e non ho mai visto creature simili.
Ogni tanto vedo nuovi corridoi aprirsi ai miei lati, e scorgo altre porte.
Quante stanze ci saranno?《Hey, Aikka, cosa sono queste porte?》chiedo.
Rallenta e si volta verso di me calmo. Per un istante penso sia carino.
《Sono entrate. Servono ad entrare nelle stanze. Mi stupisce che tu non lo sappia, la Terra ne è piena.》
È sarcastico? La mia domanda era un'altra.
《Indendevo dire, cosa c'è nelle stanze?》sarò stata chiara? Mi sento scema.
Sorride con un lato della bocca. Mi stava prendendo in giro?
《Sono gli archivi dei Pianeti distrutti o Resettati. Ci sono tutte le informazioni del Pianeta. Anche della Terra, ovviamente. Pensale come enormi computer, puoi trovarci TUTTO quello che vuoi, anche informazioni risalenti alla preistoria. Inizialmente le raccoglievo personalmente, da solo, poi gli Uomini hanno iniziato a darmi una mano senza accorgersene. In effetti mi siete stati di aiuto, negli ultimi 3 secoli avete fatto un sacco di cose.》
Oh. In pratica è una enorme Wikipedia.
《Andiamo》mi dice. 《Ti spiegherà Cottoree quello che ti serve sapere.》E così arriviamo alla fine del corridoio dove si erge una porta alta almeno 3 metri, meravigliosamente decorata con piante e animali simili ad uccelli. È rosa chiaro e pesca, quasi arancio. Il pomello è curvo e alla base c'è una stella a 7 punte.
Che carina.Aikka si avvicina all'entrata, si aggiusta i capelli velocemente e controlla i vestitini, spiegandoli, come se dovesse entrare in scena in un teatro come protagonista.
È una scena carina. Non devo pensare che lui lo sia.Quasi trema, lo capisco da come esita a bussare. Ma fa un respiro profondo e bussa tre volte, delicatamente e quasi senza far rumore. Riusciranno a sentire?
Si sente un click leggero e l'anta destra si apre lentamente, seguita quasi immediatamente dalla sinistra.
Dalla fessura scaturisce una leggera corrente profumata, ma non di cannella.
Profuma di lenzuola pulite, appena stese al sole in campagna, e di inverno. Un profumo che arriva dritto al cervello e t'inebria facendoti stordire per un attimo.
E quasi come una magia una luce bianca che dura pochi istanti ci avvolge. Chiudo leggermente gli occhi tenendomi il vestito ormai rovinato e sporco di polvere e quando li riapro Lei è lì.Una figura avvolta quasi completamente da drappi bianchi e verde acqua di raso e quella che sembra seta, le cui uniche parti visibili sono le mani poggiate ai braccioli di una poltrona meravigliosa e la parte di viso tra il naso e il mento. È altissima nonostante sia seduta, quasi due metri. La sua pelle è quasi violacea, ma non riesco a capire bene a causa della luce che proviene dal soffitto e da dei cristalli illuminati, di quelli che si vedono nei film di fate. Questo però non è un film e so che è vero.
La stanza è enorme. Ci sono piante e fiori ovunque, insetti e farfalle iridescenti e addirittura una piccola cascata che produce un suono meravigliosamente rilassante e sfocia in un rivolo che percorre praticamente tutta la stanza. Per avanzare, infatti, ci sono piccoli ponticelli di pietra bianca coperti da piante rampicanti e gli stessi fiori rosa che ho visto alla porta.
Lei è seduta sulla poltrona, azzurra con decori bianchi molto intricati, ed è sotto (o dentro?) una specie di "gabbia per uccelli" di acciaio bianco. È molto bella, e mi ricorda i mezzi di trasporto che usavano una volta le principesse arabe.
È la vista più straordinaria che abbia mai avuto la possibilità di osservare.