Le strinse il collo sottile col palmo di una mano e col pollice premeva al centro facendola sussultare.
Ma allo stesso momento sapeva, che nel caldo corpo della sua vittima si azionavano milioni di brividi, ben presto la ragazza inizió ad ansimare tentando di unire le sue labbra a quelle dell' uomo.
Con le spalle al muro la pelle resa sensibile dalle scosse elettriche sfiorava la parete fredda dandole una sensazione strana. Aveva dimenticato di avere delle mani, avrebbe potuto scacciare l'uomo davanti a lei ma sapeva che ogni genere di ribellione le avrebbe procurato punizioni più amare."Sei una troia disubbidiente" ringhiò sotto voce lui nell'orecchio di lei, "vero?!" alzó la voce. Lei si apprestó ad annuire, la stretta al collo si faceva sempre più forte, soffocava ma al suo corpo sembrava sempre piacere.
"Bene hai capito." annuì in conclusione al suo orecchio prima di levarle la mano dal collo, lei si scostò subito dal muro e riprese a respirare. Tossiva rumorosamente ma era ancora percossa da brividi.
Fece il stupido errore di sorridergli maliziosamente, uno sguardo che diceva 'ti ho fregato', lui tornó alla carica e la trascinò sul letto, lei cadde e fu subito stesa col peso di lui sul grembo.
Le strinse i polsi nelle mani dopo aver preso da un lato della testa una fila di capelli per farne un cappio, la afferrò dall'altra estremitá e tirò. "Cosa ridacchi eh?" domandó l'uomo guardandola fissa negli occhi scintillanti di rabbia e sfida."Non hai paura di me?" aggiunse mentre sfilava la cintura dai passanti dei pantaloni, "sai che sei una troia?" puntualizzò ancora con tono sarcastico mentre si chinó su di lei e le immobilizzó le mani con la cintura legandogliele alla testata di ferro del letto.
Lei tuttavia, sorrideva.E soprattutto attendeva.
L'uomo si abbassò il pantalone e mostró l'erezione alla ragazza che alzó un sopracciglio di compiacimento, "vediamo se ancora sorridi" disse lui avanzando verso il suo viso, puntó alla sua bocca e di tutta risposta si ritrovó un sorriso e degli occhi raggianti di sfida.
Senza attendere premette la sua erezione sulle labbra di lei che dopo un po di resistenza si spalancò accogliendolo nella sua bocca calda.
Iniziò a pompare e a disegnare cerchi con la lingua quando la resistenza di lui stava cedendo, spinse dentro col bacino il suo membro entrandole quasi in gola poi immediatamente uscì sorridendole.
Lei aveva le lacrime agli occhi e qualche spasmo di tosse per lo sforzo.Senza pensarci troppo la girò e la mise col fondoschiena in sù, afferrò un libro della ragazza dal comodino affianco al letto e le diede un colpo lasciandole un rossore quadrato di fianco alla gamba sinistra. Lei si lasció uscire un gemito e questo fece ridere sotto ai baffi lui, "non cambi mai" disse facendo no con la testa fissando il prosperoso sedere della ragazza.
Continuò a batterle il corpo col libro fino a quando la ragazza non fosse bagnata e pronta, si avvicinó col dito al sesso di lei e penetrò per notarne lo stato. "Sei bagnata" costatò, lei si girò verso di lui e arrossì un po.
"Ora sarai punita", "Ancora devo capire cosa ho fatto" puntualizzò lei per provocarlo, "ah non lo sai?", "no" mosse la testa.
"Non importa il fatto che sei una troia basta e avanza" rispose mentre in ginocchio davanti al sesso caldo di lei giocava facendo passare l'erezione fra le grandi labbra.Lei cominció a tremare, l'afferrò per i capelli "ferma" sussurrò mentre facendosi avanti sprofondò nel corpo caldo della ragazza, lei iniziò a gemere e per lui non c'era musica migliore.
"Dimmi quando stai per venire, troia" lei girò indietro la testa ed annuì tutta rossa in viso.
"a-accellera" ansimò con le mani smaniose vicino alla cintura, voleva scioglierla ed essere libera. "Non cambi mai" ripetè con un sorrisetto, si fermó e la rovesciò a pancia in su, immediatamente si mise davanti a lei e penetrò ancora.
Reggendosi con le mani alla testata prendeva più forza e spingeva sempre più forte, lei era talmente senza fiato ed incoscente che non riusciva piú a gemere forte, toccava la sua pelle e spingeva con le mani il bacino lungo la schiena di lui."Sto p-p-per venir..e" urló lei mentre lui le afferrò entrabe le cosce e rallentó penetrandola con affondi più lenti, quella cosa la mandava in paradiso e la faceva venire in maniera copiosa.
Ma il suo orgasmo non finiva fino a quando lui non veniva a sua volta, a quella donna piaceva anche essere bagnata dal seme di quel ragazzo.
Un urlo forte e caldo segnò l'orgasmo della ragazza e lui uscì immediatamente per svuotarsi sulla pancia di lei che, sentendo il calore incandescente del liquido sulla pelle, gemette ancora e lui insieme a lei.Dopo che tutto finì lui le offrì un fazzoletto per asciugarsi una volta esser stata liberata, "hai capito chi comanda?" le domandò accarezzandole i capelli, lei scosse la testa sorridendo, "scema" sorrise lui trascinandola con lui sotto alle coperte.
Si addormentarono così, sfiniti e col sorriso sulle labbra.
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Non mi resta che scrivere.
Short StoryUna raccolta di piccoli sfoghi che non riesco ad evitare perché, triste o felice, io ho bisogno di appellarmi alle parole e scrivere maree di pensieri ingarbugliati sperando di dargli un filo temporale e logico.