"Dal ghiaccio"

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Prima tutto era così buio. Prima tutto era così freddo.
Poi la luce inondò i miei occhi e mi sentii bruciare.
Nella mia testa rimbombavano domande le cui risposte mi erano ignote: Chi sono? Cosa sono? Dove sono?
Lentamente la mia vista si abituò a quella forte luce e potei osservare ciò che mi circondava.
Vi erano un'infinità di nuvole candide che si stagliavano al di sotto della mia vista e io mi trovavo sulla punta di una montagna priva di neve, era una cima che faceva capolino dal mare bianco del cielo.
A farmi compagnia lassù c'era solo un falco dalle piume d'oro, appollaiato su di una grande roccia in fronte a me, che mi guardava fisso con l'occhio destro spalancato.
Una cosa però mi divideva da lui e da tutto ciò che vedevo:
Il mio corpo in piedi era incastonato in una lastra di ghiaccio spessa 2 m che mi impediva qualunque azione all'infuori del rapido movimento delle pupille.
Il falco muoveva compulsivamente la testa su e giù, frugandosi col becco sotto l'ala per poi tornare a guardarmi fisso.
Passò così una buona mezz'ora e quando il sole giunse nel punto più alto del cielo, proprio sopra di noi, il rapace fece per andarsene il che mi fece sprofondare nel terrore dell'abbandono, dopotutto quell'animale era stato il primo essere che avessi mai visto dopo il buio, e cercai di richiamare la sua attenzione scuotendomi ma il ghiaccio mi impediva sia di muovermi che di emettere suoni. Così mi rassegnai all'idea che sarei rimasto solo per sempre; quando all'improvviso sentii una voce calda e profonda che mi salutava, fissai il falco e capii che era lui a parlare.
-Come posso sentirti attraverso questo ghiaccio?
Pensai;
-Nessuna parete, che sia di ghiaccio o d'acciaio, potrà mai
fermare il potere della mente e dello spirito.
Mi rispose con quel tono caldo e rinquorante;
-Quindi sei telepate?
Chiesi sbalordito;
-Si potrebbe riassumere in questo modo. Ora non credi sia meglio chiedermi qualcosa sul tuo conto?
Lui sapeva chi io fossi? Chi era lui? Un falco come un altro no di certo.
-Chi sono io? Cosa sono?
-Sei un uomo che è morto una volta ed il cui corpo e rinato per raggiungere un obbiettivo che trascende la vita stessa.
-Come mi chiamo?
-Il tuo nome è Losser. Nella mia lingua significa salvatore dei deboli.
-Dove siamo?
-Questo è il magico monte di Qilawao, io vivo qui.
-Che ci faccio qui?
-Questo è un luogo sacro di cura fisica e mentale, il ghiaccionin cui ti trovi è in realtà un composto curativo creato da me per conservarti sano fino ad ora.
-Non capisco, io non ricordo nulla prima di ora. Perché?
-Perché tu sei nato ora. Nell'istante in cui la luce del sole è irrotta nei tuoi occhi. Adesso tu sei Losser, e null'altro, tu sei il mio vassallo portatore di salvezza per gli uomini.
Continuavo ad essere confuso, non riuscivo a riordinare le informazioni che quel rapace mi stava dando. Ero morto? Ero un vassalo di cosa? Troppe domande...
-Posso uscire da questo ghiaccio?
-Hai finito le domande su di te?
-Voglio riprendere la discussione a voce.
-E sia.
Il falco si innalzò in volo, volteggiò due o tre volte intorno al mio iceberg poi si poggiò nuovamente sulla roccia di fronte a me e lanciò un acuto tanto forte che mi risuonarono le orecchie e mi si scosserò le interiora attraverso le vibrazioni del ghiaccio. Di colpo la lastra trasparente che fino ad allora mi aveva diviso dal mondo reale si dissolse lasciando il posto a una gelida aria pura, solo allora mi accorsi di non aver ancora respirato dall'inizio e l'ossigeno inondò i miei polmoni dandomi una sensazione di leggerezza estrema. Mi ritrovai così a carponi sul terreno con il petto in fiamme per quella nuova sensazione. Guardaì il falco abbozzando un sorriso ma mi doleva il volto e probabilmente sembrò di più una smorfia di dolore che un sorriso amichevole ma il rapace sembrò non badare al mio sguardo, era telepate lui dopotutto.
-Sei soddisfatto ora?
Mi disse svelto;
-Hai altre domande da pormi o possiamo andare oltre?
-Cosa c'è oltre?
-Sei sicuro di aver finito le domande?
-Tu chi sei?
-Il mio nome è Ziz ma sono anche conosciuto col nome di thunder bird, l'uccello del tuono.
-A che cosa ti servo?
-Tu sei qui per salvare il mondo.Tra tre anni avrò bisogno di te ma per ora devi solo abituarti a vivere con i mortali come te per poterli poi meglio proteggere quando sarà il momento.
Detto questo una densa nebbia avvolse rapidamente il corpo di Ziz all'argandosi sempre di più per diventare poi una nuvola ad altezza d'uomo. Quando la nube si diradò al posto del falco dorato c'era un uomo immenso che mi guardava dall'alto in basso, aveva capelli corti e biondi come l'oro, il suo viso era lindo e senza la minima imperfezione fisica, i suoi occhi erano come un campo di grano di una perfezione divina, interamente dorati e brillanti. Il suo corpo era ricoperto da una tunica nera come la pece, decorata con cinghie su tutta la veste ed in più era dotato di numerose e vistose tascone su tutto il petto. Ai piedi portava due scarponi neri e le sue mani adunche finivano con delle unghie lunghe, affilate e probabilmente smaltate con l'oro liquido.
-Allora Losser, sei pronto?
-Per cosa?
-Per tornare alla vita.
Mi afferrò alla gola con una stretta tanto forte che mi sembro di soffocare e sentii le sue unghie dorate che mi si conficcavano dietro l'orecchio destro e quella del suo pollice nella gola. Mi sollevò con forza disumana che quasi mi sentii staccare la testa dal collo, poi mi tenne sollevato nel vuoto e mi urlò contro con una voce che pareva provenire dalle profondità delle tenebre più buie.
-Tra tre anni tornerò a prenderti e per allora dovrai essere pronto ad affrontare il terrore più grande che tu vedrai in questi tre anni.
Mi guardò dritto negli occhi ed io potei vedere il mio viso riflesso nei suoi.
-Ed ora vai mio vassallo di speranza e salvezza e cerca di capire gli uomini, cerca di apprendere il loro mondo e rendi il loro mondo il tuo mondo, ma non innalzarti come superiore a loro, sii umile, vivi con loro, sii uno di loro ed infine li salverai tutti.
Mi lasciò andare aprendo la morsa che mi attanagliava la gola.
Sprofondai e l'ultima cosa che vidi fu un raggio di luce che illuminava i suoi occhi divini ed un falco che cominciava rapido a volare.

L'alba Del GuerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora