La piccola Eloise, ancora avvolta in morbide lenzuola, piangeva disperata, stretta nell'abbraccio della madre.
Christian continuava a spostare appena le tende per guardare fuori dalla finestra e, nonostante non avesse ancora notato movimenti sospetti, aveva i nervi a fior di pelle.
-dobbiamo andar via il prima possibile- continuava a ripetere nervoso.
-non possiamo e lo sai bene- la preoccupazione del marito era contagiosa.
Christian guardò Rachele e gli si strinse un nodo in gola: sua moglie aveva appena dato alla luce la loro prima figlia e lui, invece di sorriderle standole accanto, non riusciva a fare altro che camminare avanti e indietro, rendendo l'aria della stanzetta molto tesa.
Non aveva ancora preso Eloise in braccio, aveva paura di farla cadere a causa del nervosismo che gli provocava piccoli spasmi involontari.
Avrebbe solo voluto vivere quel momento con gioia e serenità e il fatto che ciò non fosse possibile gli faceva odiare se stesso.Gli venne in mente il 12 febbraio di tre anni prima, quando si era dichiarato a Rachele e lei, fra lacrime di gioia, aveva acconsentito a sposarlo, segnando la fine della sua incolumità.
Nonostante più volte lei avesse tentato di rincuorarlo, lui non riusciva a non avere i sensi di colpa.
-Ti amo- sussurrò Rachele ancora sdraiata nel letto dell'ospedale, come se avesse letto i suoi pensieri e volesse tranquillizzarlo.
Lui la guardò e si sforzò di sorriderle.In quel momento entrò l'infermiera nella stanza e, prima ancora che potesse proferir parola, Christian la interruppe.
-Dobbiamo lasciare l'ospedale. Può dimettere mia moglie il prima possibile?-
L'infermiera era sorpresa da quella insolita richiesta e al tempo stesso era preoccupata dal tono dell'uomo.
-Signore, mi spiace ma non possiamo dimettere sua moglie e la bambina. Comunque, se lei ha da fare, può andare, ci sono medici esperti che...-
-Io non me ne devo andare- stava per mettersi a urlare -io devo portare via da qui la mia famiglia-
L'infermiera sembrava scocciata.
-Signore, sua moglie ha avuto un parto difficile, il massimo che posso fare è assicurarle di poterle mandarvi a casa domani mattina. Non prima-
Christian stava per replicare, ma Rachele fu più rapida.
-Domani mattina andrà benissimo. La ringrazio per la comprensione- disse sorridendo.
Christian la guardò furioso e lasciò la stanza.L'infermiera attese che l'uomo fosse abbastanza distante prima di rivolgersi a Rachele.
-Va tutto bene?- era evidentemente preoccupata.
-Benissimo, Sally. Grazie, è solo un po' preoccupato-
-Le posso assicurare che qui medici ed infermieri sono più che competenti-
-Lo so bene, ma lui è fatto così- cercò di tagliar corto Rachele.
Non aveva voglia di discutere, voleva stare con la sua bambina, che si era appena addormentata.
Aveva vissuto gli ultimi anni circondata da pericoli e preoccupazioni, quello era il momento per lasciare spazio alla pace.
-Come vuole. Se ha bisogno di qualcosa, basta premere quel pulsante- continuò l'infermiera indicando un grosso bottone blu posizionato vicino al letto.
Rachele si limitò ad annuire e guardò la donna uscire dalla stessa porta da cui se n'era andato Christian.Finalmente silenzio.
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Eloise - Prequel (Italian Version)
FantasyEloise è una ragazza che viene trascinata nel tunnel della prostituzione dall'uomo che credeva di amare. La sua vita è completamente nera, fatta eccezione per Caroline. Eloise si è ormai arresa a quell'inferno, senza rendersi conto che ciò che la ci...